Inchiesta
La misteriosa morte del carabiniere Giovanni Sali
La morte lascia sempre il buio come era buia via del Tempio. Nel buio della morte ci resta la luce della verità. Quella verità, che i famigliari di Giovanni Sali, hanno il diritto di conoscere.
Di Pierdomenico Corte Ruggiero
Lodi 3 novembre 2012, sono le 17.40 quando in via del Tempio tre colpi di pistola danno inizio ad un mistero non ancora risolto. Via del Tempio si trova a poca distanza dalla chiesa della Maddalena. Saranno proprio dei fedeli a trovare, in Via del Tempio 6, il cadavere del carabiniere Giovanni Sali.
Sali era un carabiniere di quartiere ed era in servizio quando muore. Il suo compito era pattugliare a piedi la zona assegnata. A causare la morte di Giovanni Sali sono due colpi di pistola. Sparati dalla sua pistola d’ordinanza. La pistola viene trovata ancora legata alla cintura con il cordino elastico.
Si scopre che la pistola ha esploso tre colpi. Uno ha colpito la saracinesca di un box. Il colpo letale è quello tra polmone e cuore. Nessun segno di colluttazione. Viene trovato a terra il bottone della camicia di Sali.
Viene passata al setaccio la vita privata di Giovanni Sali. Separato e padre di due figlie. Vive con una nuova compagna. Sali aveva la passione per la caccia e per i balli caraibici. Una persona molto conosciuta e stimata.
Vengono ricostruiti i movimenti di Sali durante il suo turno di servizio. Parte da via Lodino, poi giro di controllo per le vie del centro storico. Successivamente si reca in piazza della Vittoria per poi andare verso la chiesa della Maddalena e verso via del Tempio dove trova la morte.
Viene vagliata la pista del suicidio ma è una modalità di suicidio molto strana. Sali non aspetta di terminare il servizio. Si reca in un posto poco trafficato e decide di uccidersi. Estrae la pistola. E’ teso. Agitato.
Tanto agitato che sbaglia il primo colpo che finisce contro la saracinesca. Spara il secondo che però non è mortale. Riesce a sparare il terzo colpo che lo uccide. Tanti tre colpi di pistola per un suicidio. Può accadere ma rimane una dinamica molto strana. Poco usuale.
Poi mancano le motivazioni. Perché Giovanni Salis ha cercato con tanto accanimento la morte? Passiamo all’ipotesi dell’omicidio. Qualcuno affronta Sali in via del Tempio. Riesce a strappargli la pistola e a sparare tre colpi. Non ci sono, però, segni di colluttazione. Inoltre non ci sono testimoni o telecamere.
Comunque sia andata il posto è stato scelto per la mancanza di telecamere e perché scarsamente trafficato anche se le auto passano molto vicino . Il luogo ha anche un valore simbolico essendo a pochissimi metri da una chiesa.
La Procura di Lodi ha chiesto l’archiviazione ipotizzando il suicidio. Il Gip ha archiviato il caso ma non per suicidio ma perché gli autori sono rimasti ignoti.
Un caso che ha diviso anche la magistratura. La mancanza di segni di colluttazione lasciano pensare al suicidio. I tre colpi di pistola, però, sono difficili da spiegare.
Il caso andrebbe sicuramente riaperto. Utilizzando il meglio della medicina legale e della tecnologia andrebbe ricostruita la dinamica della morte. Partendo da una ricostruzione in 3D. Analizzare nuovamente e da nuove prospettive la vita di Giovanni Sali.
Oggetto d’indagine dovrebbe essere anche via del Tempio e la chiesa della Maddalena perché quasi sicuramente esiste un legame.
La morte lascia sempre il buio come era buia via del Tempio. Nel buio della morte ci resta la luce della verità. Quella verità che i famigliari di Giovanni Sali hanno il diritto di conoscere.
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