Esteri
Lula e Xi concordano su Ucraina e Taiwan
La situazione in Ucraina, le dichiarazioni di Macron all’indomani del suo viaggio in Cina, i viaggi di Baerbock, Germania e Lula Brasile.
Aree di crisi nel mondo n, 152
Prosegue la liberazione di Artemovsk
In queste due settimane, a cavallo della nostra Pasqua e quella Ortodossa, a proposito auguri a tutti i lettori di fede ortodossa, è proseguita la liberazione della città di Artemovsk.
La narrazione natonista, ci dice in questo periodo, che i comandi ucraini abbiano deciso di ritirarsi dalla città dopo aver attirato qui le forze russe.
Trovate queste assurde spiegazioni nell’articolo https://www.rainews.it/articoli/2023/04/il-ritiro-da-bakhmut–una-scelta-programmata-di-kiev-intervista-a-matteo-pugliese-a0a7a1de-0e96-490a-b2e1-8187f9fb9676.html
L’intervistato, appartenente all’ISPI, si impegna a fondo nel mistificare l’operato del governo ucraino.
Di fatto la realtà è l’opposto di quanto lui riferisce, il governo impose all’esercito di difendere ad oltranza le posizioni nel settore, e questo ben prima che le truppe russe entrassero in città.
Per prima cosa ricorderete come fin dalla resistenza presso Popasna, primo sfondamento russo nel settore, i comandi ucraini avessero iniziato a inviare continuativamente rinforzi per tenere la linea, questo iniziò a causare le enormi perdite subite.
Secondo una volta arrivati alla periferia di Artemovsk, Bakhmut, gli ordini non mutarono e nemmeno le strategie ucraine, rinforzi su rinforzi per tenere la linea, nel tempo si sono accumulate una quantità di unità spaventosa nel settore oltre 50 tra brigate e battaglioni di diverse provenienze, per un totale di oltre 60.000 soldati ucraini, ma a difendere la città poco prima che cadesse non ve ne rimanevano che 10-12.000 stimati da ambo le parti, dove erano finiti gli altri? Morti o inabili per le ferite.
Le unità ritirate dal fronte a causa delle eccessive perdite, che superavano il 70% degli effettivi erano all’ordine del giorno.
Oltretutto per lungo tempo sono state inviate al fronte le unità migliori.
Quando la battaglia si è spostata all’interno della città, è mutata la strategia ucraina, iniziarono a ruotare i reparti con personale addestrato per bene, almeno ciò che di loro rimaneva, sostituendolo con personale che per la maggiore apparteneva alle forze mobilitate e con poco addestramento, i primi con fasce gialle o blu i secondi con fasce verdi, e sono la maggioranza ormai tra le linee ucraine.
Pugliese parla di ritiro ucraino, se così fosse in un giorno esfiltrerebbero il personale e il territorio sarebbe controllato dalle forze russe, i fatti sono differenti, il personale non addestrato al meglio non è in grado di difendersi a dovere e le perdite tra le loro fila sono molto elevate, il personale della Wagner combatte da molti mesi nel settore e ha molta esperienza, questo fa la differenze e permette loro di avere molte meno perdite anche in ambiente urbano.
Oltretutto, i Wagner, non sono stati sostituiti da nessun altro reparto, se avessero avuto le perdite che dicono gli ucraini sarebbero spariti da mesi dalle cronache del conflitto.
La resistenza ucraina invece prosegue, combattono e con valore, e le persone come Pugliese non fanno altro che insultare i loro caduti, negandone l’immane sacrificio, e questo per rigirare i fatti e le strategie come una frittata.
L’avanzata dell’orchestra Wagner è lenta ma costante, conquistano dei quartieri, li bonificano e procedono sui successivi, ora di fatto si attestano lungo la ferrovia, già oltrepassata in diversi punti e salgono da sud e avanzano anche da nord.
In queste ore le truppe di Kiev hanno tentato una controffensiva nei pressi del settore del lago artificiale, dubitiamo in un esito favorevole, non appare in consistenza adeguata a poter sortire effetti positivi per loro.
La resistenza in diversi punti della città appare evidente e confermata dalle fonti russe, insomma tutto, ma proprio tutto ci da un quadro opposto da quanto sostenuto dalla mente eccelsa dell’istituto ISPI.
Altri fronti in Ucraina
Sono continuate le battaglie nei pressi degli altri due fronti maggiormente attivi, quello di Adveevka, dove si alternano attacchi russi a quelli ucraini, ma dove gli ucraini non sono riusciti a riprendere le località strategiche di Krasnogorovka e Novobakmutovka, nonostante i molti tentativi messi in atto.
Di recente l forze ucraine hanno anche portato sul fronte uno o più T64, spostandoli su almeno due fronti, sul primo hanno assestato alcuni colpi per poi ritirarsi, sul secondo due T64 sono stati distrutti in data 14-4-23.
Sul fronte di Kremennaya e Svatovo sono proseguiti gli scontri tra unità ucraine in offensiva e forze russe in difesa, queste ultime sfruttano in particolar modo la superiore capacità delle batterie di artiglieria valutata in almeno 8 a 1 in questo settore.
Il fuoco celle batterie ucraine complessivamente non riesce a mantenere un fuoco che vada dai 3 ai 7 mila colpi al giorno mentre il volume di fuoco russo si attesta stabilmente sopra ai 20.000 colpi al giorno.
La capacità produttiva russa supera ormai i 4 milioni di pezzi prodotti in calibro 152mm e entro l’anno dovrebbe essere portata ad oltre i 5 milioni di pezzi annui.
Nel frattempo si è assistito ad un aumento nell’uso di munizionamento di artiglieria di precisione, guidato da GPS o laser designazione. Questo grazie alla maggiore presenza sul campo di droni di osservazione che designano i bersagli dopo averli identificati e guidano anche sul posto i sempre più presenti droni Lancet che decimano i cannoni della NATO sia campali che semoventi.
Nel frattempo, dopo il giorno 20, il terreno sarà sufficientemente compatto per sostenere il peso dei mezzi corazzati occidentali.
Il Canada si è unito ai fornitori di Leopard 2 consegnando i suoi 8 mezzi promessi.
Le forniture ora sono quasi complete, resta il grande dilemma sui 250 Abrams M1 con pezzo di armamento da 105/52 consegnati mesi fa alla Polonia e mai indicati ufficialmente come destinati all’Ucraina ma di cui sospettiamo fortemente lo scopo ultimo.
La prossima offensiva ucraina, lo ripetiamo, sarà un “all In” o la va o la spacca, in cui i mezzi persi non potranno essere sostituiti facilmente o in breve tempo senza indebolire fortemente le capacità operative dei nostri eserciti perchè dai mezzi in servizio si dovrà attingere per rifornire ancora l’esercito di Kiev.
Macron, Lula, Von der Leyen e Baerbock a Pechino.
I viaggi della speranza si sono alternati, Macron con Von der Leyen assieme , in parte, hanno manifestato due visioni differenti sulla guerra in atto, la Francia sta prendendo coscienza della folle politica statunitense che ha causato prima la guerra in Ucraina ed ora rischia di scatenarne una con la Cina che per noi sarebbe devastante dal punto di vista economico.
https://www.politico.eu/article/emmanuel-macron-china-america-pressure-interview/
L’autorevole rivista Politico ha rilasciato questo articolo con le dichiarazioni rilasciate dal Presidente francese a bordo del volo COTAM UNITÈ, l’aereo presidenziale francese.
Dall’articolo emerge molto forte la preoccupazione per le sorti della Francia se proseguisse a seguire le follie guerrafondaie degli USA.
Il presidente francese è stato criticato da diversi colleghi, in special modo quelli dell’est Europa, si sa, costituiscono il gruppo più fedele agli USA, ma anche dalla componente tedesca, che si è fatta distruggere dagli USA il NS1 e NS2 senza battere ciglio.
Charles Michel è apparso invece interessato ad analizzare con attenzione la nuova e ragionevole posizione francese.
Annalena Baerbock, non ha concluso nulla di importante col suo viaggio in Cina, Macron ha stretto importanti accordi industriali per garantire la continuità produttiva del consorzio Airbus che raddoppierà la produzione in Cina, e molti altri accordi minori, questo per non trasferirli in USA come invece vorrebbe fortemente Washington.
La Baerbock appare sempre più come la 5a colonna made in USA per il governo tedesco, questa politica a stelle e strisce dipinta di verde, non perde occasione per rivelarsi dalla parte degli USA e contro gli interessi tedeschi, ricordiamo sempre che la confindustria tedesca obbligò Scholz a recarsi in Cina per difendere il futuro industriale del Paese.
Ecco che lei invece si schiera completamente con Washington e minaccia la Cina, pessima scelta per chi avrebbe bisogno di loro come dell’aria che respira.
Non una sola condanna al continuo riarmo della provincia cinese operato illegalmente dagli USA, non un solo accenno alla inopportunità delle provocazioni con i viaggi di esponenti di spicco della politica a stelle e strisce nella provincia cinese, come del resto nulla disse contro il viaggio “a titolo personale “ di una ministra del suo governo.
Con politici che fanno gli interessi di altri Paesi anziché di quelli che li hanno eletti il nostro futuro di miseria è assicurato, lo dico in quanto il comparto industriale di tutto il nordest italiano è strettamente legato all’industria tedesca.
https://www.politico.eu/article/taiwan-china-war-germany-annalena-baerbock-horror-scenario/
In sostanza Macron dice che non dovremmo porre alcuna sanzione contro la Cina in caso scoppiassero scontri tra Pechino e Taiwan per via del continuo riarmo illegale di quest’ultima operato dagli USA, che soffiano sul vento della guerra per nulla preoccupandosi di voler minare l’integrità territoriale cinese laddove loro stessi armano paesi per difenderla come l’ucraina, il classico caso del doppiopesismo USA e dell’unico principio da loro ammesso, l’unilateralità del diritto Usa a compiere qualunque nefandezza sia nel loro meschino interesse.
Lula ha compiuto una missione molto importante per il Brasile, rinsaldare i rapporti con il colosso asiatico dopo la tragica parentesi Bolsonaro, appiattito sulle posizioni degli USA. Lula si smarca dalle scelte occidentali sul conflitto ucraino, appoggiando il piano di pace di Pechino, e rifiutandosi categoricamente di inviare armi a supporto della guerra come invece fanno i nostri. (https://www.nytimes.com/2023/04/14/world/asia/brazil-china-russia-ukraine.html?searchResultPosition=1) inoltre è stata ribadita la riconosciuta integrità territoriale della Cina quindi riconoscendone ogni autorità su Taiwan.
Anche su questa vicenda che si scatenerà a breve, l’Occidente sarà isolato.
Proteste in Francia
Nel frattempo in Francia sono riprese le proteste a causa della definitiva firma di Macron sulla legge che sposta l’età pensionabile dai 62 anni ai 64, in forma retributiva e non contributiva, noi in Italia grazie all’opera attenta dei nostri sindacati e capaci governi abbiamo ormai i 68 anni, solamente sospeso il passaggio ad un anno in più e su base contributiva, direi che in Francia sino assai più attenti di noi nel seguire i loro interessi rispetto al mansueto e sopito popolo italiano attento solo a seguire Amici, o i vari campionati sportivi.