altri sport
Giuseppe Lomagistro: “Voglio andare alle Olimpiadi”
Il campione italiano in carica Giuseppe Lomagistro si impone nella prova di Coppa Italia di paraclimbing
DI FABRIZIO RESTA
A Reggio Emilia si è tenuta nel weekend, la terza tappa della competizione che ha visto una cinquantina di atleti con disabilità pronti a sfidarsi, suddivisi per categorie B (ciechi) AL e AU (amputati arti superiori e inferiori). Nel sitting grande affermazione del laertino Giuseppe Lomagistro.
Credit foto e video: per gentile concessione di Giuseppe Lomagistro
Video di allenamento di Giuseppe Lomagistro
Ciao Giuseppe, grazie di aver accettato la nostra intervista. Ci puoi spiegare in cosa consiste la prova di paraclimbing?
Paraclimbing è l’Arrampicata Sportiva per atleti con disabilità. Gli atleti vengono inseriti in una categoria in base alla loro disabilità, per consentire a coloro che hanno una disabilità di natura simile, di competere all’interno della stessa categoria.
Qual è la prima cosa che ti ha detto l’allenatore dopo la vittoria?
Si è complimentato con me e successivamente mi ha chiesto quali fossero state le mie sensazioni sia fisiche che mentali, per capire i pro e i contro dell’allenamento che avevamo impostato.
Che tipo di preparazione richiede una gara del genere?
La preparazione non cambia. Serve comunque una preparazione generale basata sulla forza, resistenza, falangi, falangine e falangette, così come quella mentale, perché in gara non sai mai come sarà la Via di scalata preparata dal tracciatore.
Come si parte da zero? nel senso si comincia dalla mobilità articolare, dallo sviluppo della forza o direttamente dalla tecnica?
Prima di tutto bisogna valutare la disabilità del soggetto, ad esempio per ciò che riguarda la categoria sitting, non tutti hanno l’addome funzionante, quindi vanno applicate tecniche diverse, in base alle lesioni che il soggetto ha. Ovviamente (sempre parlando di sitting) un minimo di forza (riuscire a fare delle trazioni) ci deve essere. Diversamente da chi dispone di un solo arto, dove in primis si lavora sulla tecnica…
Presso quale palestra ti alleni?
Frequento due palestre: Palestra di Arrampicata k2 INDOOR per l’arrampicata e la palestra ForMe di Laterza per la forza
Ti faccio una domanda che si pongono un po’ tutti i genitori, specie di quelli diversamente abili. Quanto è pericoloso questo sport?
In arrampicata, come qualsiasi sport, c’è sempre il rischio di farsi male ma la percentuale di pericolo è minore rispetto al calcio, perché si usano attrezzi certificati sulla sicurezza come ad esempio corde e imbraghi che riescono a sopportare una forza di arresto che varia dai 8.8Kn ai 9Kn! (chilonewton)
Quindi possiamo dire ai genitori che possono stare tranquilli per ciò che riguarda la sicurezza in questo sport.
Che impegno economico richiede questo sport?
Per chi dovesse praticarlo a livello agonistico, le spese economiche dipendono molto da dove si vive (nord, centro, sud), perché la maggior parte delle gare vengono organizzate al nord, quindi spesso ci si ritrova ad affrontare trasferte molto lunghe per noi che viviamo in Puglia
Raccontaci il tuo allenamento standard
Il mio allenamento standard comincia con un riscaldamento, quindi con l’attivazione del sistema cardiocircolatorio, portare il sangue a tutti i muscoli. Successivamente passo al riscaldamento articolare e il riscaldamento dei piccoli e grandi muscoli. Dopo aver effettuato un buon riscaldamento, iniziano le scalate, che possono essere 4-5, anche di più, in base a ciò che si vuol fare dopo, ossia un attrezzo chiamato pan gullich, dove si possono allenare falangi, falangine e falangette, perché l’allenamento delle dita è molto importante. A fine allenamento c’è lo stretching e via.
Qual è il tuo prossimo obiettivo?
Cerco di impostare degli obiettivi sia a breve che a lungo termine. Essendo ad ora campione italiano, il mio obiettivo a breve termine è cercare di restare campione italiano, per adesso e per gli anni a venire, cercare di migliorare e diventare più competitivo a livello internazionale, perché a livello internazionale ci sono molti atleti più forti di me, specie quelli austriaci. Invece l’obiettivo a lungo termine è quello di andare alle Olimpiadi
RIPRODUZIONE RISERVATA ©