Oasi Culturale
Transformers: Il Risveglio, speriamo non sia un cartoon
Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Oggi parleremo del trailer di “Transformers: Il Risveglio”, nuovo reboot in uscita a giugno 2023 della saga omonima basata sulla linea di giocattoli Transformers di Hasbro.
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di Alessandro Andrea Argeri
“Qualcosa di oscuro in arrivo”. Gli autobot, per la settima volta sullo schermo, dovranno affrontare una nuova minaccia per difendere il pianeta Terra. Il film uscirà a giugno 2023, si intitolerà “Transformers: Il Risveglio”: sarà un reboot della saga omonima, non un sequel della storia principale, dunque niente Mark Wahlberg armato di fucili alieni o Unicron in procinto di risvegliarsi dalle viscere della terra.
Ambientato nella New York, in particolare a Brooklyn, negli anni ’90, con alcune scene anche in Perù, la trama del film seguirà di poco gli eventi di “Bumblebee”. Sarà infatti ispirato alla saga Beast Wars, non a caso protagonisti principali saranno proprio i Maximal, discendenti degli Autobot, rivali dei Predacon, eredi dei Decepticon, tuttavia figureranno anche i Terrorcons, gruppo di Decepticon in grado di trasformarsi in bestie mitologiche.
Il cattivo principale sarà Scourge, tuttavia dalle prime immagini non sembra essere quello della G1 bensì il camion nero della serie “Robots in Disguise” uscita nel 2000, dunque sarà una specie di nemesi di Optimus Prime, il vero eroe della storia nonché capo dei “buoni”, il quale sarà affiancato dal sempre presente Bumblebee, Mirage (la Porche) e Arcee (la moto). Si nota infine un Terracon particolare, “Nightbird”, una transformer capace di trasformarsi in un’ auto sportiva nera, il cui design è molto simile alla G1 sebbene probabilmente si trasformerà anche in un volatile.
Veniamo alle prime impressioni. Gli effetti speciali, da sempre elemento distintivo della “saga dei robottoni”, sembrano eccessivamente pop, in particolare il design degli stessi personaggi appare forse troppo vicino allo stile dei cartoni animati. Probabilmente in regia proseguirà la presa di posizione, tutta ideologica, nei confronti dei film di Michael Bay, dove l’unico elemento veramente salvabile era proprio l’illusione di “realtà” garantita sia dall’estetica sia dalla brutalità delle sequenze, per quando alla fine si parlasse sempre di robot capaci di trasformarsi in camion, aerei o tirannosauri. Insomma, ai fan della serie si consiglia di incrociare le dita.
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