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Kimoni azzurri a Sarajevo
A Sarajevo, ai Campionati mondiali di judo, grande impresa azzurra: Cinque medaglie e 8 atleti fra i primi sette: è il bilancio più ricco di sempre
DI FABRIZIO RESTA
Credit foto: profilo Instagram Serena Ondei
Dopo due anni di stop, causa covid, anche il judo è ormai tornato alla normalità. Si sono tenuti nei giorni scorsi a Sarajevo i mondiali cadetti di Judo; mondiali da non dimenticare per la compagine azzurra. La squadra guidata da Francesca Campanini, Massimiliano Pasca, Alessandro Comi e Luca Ravanetti ha infatti concluso la manifestazione con un bilancio da record: 5 medaglie e ben otto atleti tra i primi sette. Un risultato incredibile che viene subito dopo la peggior prestazione di sempre, ossia quella del campionato europeo, con una squadra praticamente uguale.
Gaia Massimetti coglie la sua prima affermazione nei 52kg battendo l’uzbeka Sugdiyona Rafkatova con un ashi waza (tecnica di gamba e piede) e conseguenziale ippon, dopo un minuto e mezzo di combattimento. Finalmente una vittoria per la giovane atleta del Fitness Club Nuova Florida che non era mai arrivata oltre il secondo posto. Un risultato del genere, in Italia, l’hanno finora ottenuto sette otto judoka. Vittoria che ha vendicato la sconfitta della nostra numero 1 indiscussa, Michela Terranova, battuta sorprendentemente dalla taipeiana Yi-Hsi Shen e fuori dalle medaglie.
Serena Ondei si è arresa solo contro l’uzbeka Barchinoy Kodirova, ottenendo un meritatissimo argento. La finale purtroppo è stata a senso unico; troppo forte l’uzbeka. Tuttavia, Serena può lasciare Sarajevo completamente soddisfatta con il titolo di vicecampionessa del mondo, che di fatto, conferma l’ascesa della 17enne in questa disciplina dopo il bronzo agli Europei in Croazia. Dietro di lei gente come la vicecampionessa d’Asia, la kazaka Azhar Askhat.
Federico Boris nei 66 kg ha ottenuto un buon bronzo che sa molto di rivincita rispetto agli scorsi europei, anche se resta un pizzico di rammarico perchè il georgiano Lasha Samdashvili non sembrava fuori portata. Un errore tattico nell’extratime ha fatto la differenza purtroppo ma va bene così: ha tenuto testa al più forte, anzi, spesso ha dominato. Il futuro è tutto suo.
Rivincita di Bronzo anche per Rebecca Valeriani nei 44 kg, fermata solo dalla mammasantissima di categoria, ossia l’olandese Vera Wandel, che comunque per vincere ha dovuto rimontare il vantaggio dell’azzurra all’ultimo minuto con un waza-ari e un osaekomi. Onestamente Rebecca rosica ancora un po’ per quell’errore in finale ma c’è davvero poco da avere rimorsi: l’olandese è ancora imbattuta a livello internazionale nel 2022 ed è stata capace di completare in due mesi la doppietta Europeo-Mondiale.
Bronzo nei 57 kg per Savita Russo, battuta solo dalla brasiliana Bianca Reis, che in precedenza aveva già battuta l’altra azzura Gaia Stella.
In conclusione siamo soddisfatti oppure si poteva dare di più? il bello è proprio che la risposta a questa domanda è si. Questi ragazzi potevano far meglio. Hanno potenzialità enormi che crescono sempre di più e se medaglie meno nobili si sono contrapposte a loro è stato solo per via di un po’ di sfortuna ma le imprese restano. Quello che è parso chiaro è che il futuro del judo veste azzurro. La compagine femminile è già in grado di esprimersi ai massimi livelli: un oro, un argento, due bronzi e due quinti posti. Quella maschile è forte; deve solo credere di più nelle sue capacità. La crescita di questi campioni è in buone mani: lo staff è giovane ma di larga esperienza. Per ora godiamoci il fatto che le giovanili azzurre di judo sono tra le migliori al mondo.
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