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Inchiesta

RAMSTEIN 1988, L’OMBRA DI USTICA?

Le vittime di Ramstein e le vittime del DC 9 ITAVIA meritano un cielo blu. Senza ombre e nuvole maligne.

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"Flugtag 1988 Airborne Impact" by Bernie Goldbach is licensed under CC BY-NC-ND 2.0.

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

La Pattuglia Acrobatica Nazionale, la P.A.N. Eccellenza della nostra Aereonautica Militare. Simbolo dell’Italia nel mondo. Artisti che usano il cielo come tela e l’aereo come pennello. Ci emozionano ogni 2 giugno con il passaggio sul Vittoriano, con il tricolore nel cielo di Roma. Quante belle immagini legate alle Frecce Tricolori.

Frecce Tricolori – Aermacchi MB-339A/PAN – Vliegbasis Leeuwarden” by Frans Berkelaar is licensed under CC BY 2.0.

Tranne il 28 agosto 1988. Doveva essere un giorno di festa presso la base USAF di Ramstein nella Germania Federale. Era prevista la manifestazione aerea “Flugtag 88”. Migliaia i civili presenti per assistere all’esibizione di velivoli militari.

A Ramstein è presente anche la P.A.N. Con undici velivoli MB 339 e trentanove tra piloti e specialisti. Arrivano il 26 agosto. Il 27 vengono provate in volo le figure acrobatiche in programma per il giorno successivo. Tutto regolare.

Il 28 agosto 1988 alle ore 15.40, dalla pista 27 di Ramstein decollano dieci MB 339 della P.A.N. La prima figura acrobatica in programma è un successo, come sempre. Gli aerei si preparano per la “cardioide”. Per attuarla i velivoli si dividono in due formazioni. Una da cinque e una da quattro, più il solista. Il capo formazione è il tenente colonnello Mario Naldini, il solista è il tenente colonnello Ivo Nutarelli. Due piloti di grandissima esperienza. Nutarelli aveva eseguito la cardioide come solista già settanta volte. Per eseguire la cardioide serve esperienza e precisione, perché il solista deve incrociare le due formazioni sorvolando il punto di incrocio dopo cinque secondi. Nemmeno un secondo prima.

L’apertura in volo della formazione di nove MB339, che generalmente avveniva su ordine del capo pattuglia Mario Naldini, appare in anticipo. Questo porta Ivo Nutarelli a correggere l’assetto del suo velivolo. Qualcosa non va. La cardioide è stata provata centinaia di volte, viene considerata una manovra a “rischio zero”. Nutarelli era un pilota eccezionale, che non amava rischi inutili. Eppure, qualcosa decisamente non va.

Nutarelli esegue la manovra inizialmente con un leggero ritardo, per poi recuperare con eccessivo anticipo. Anticipo che porta il velivolo di Nutarelli in rotta di collisione con i velivoli che si apprestano all’incrocio davanti al pubblico. Ivo Nutarelli cerca di evitare la collisione con manovre d’emergenza. Tutto inutile. L’MB339 colpisce sia il velivolo del Cap. Alessio e sia quello del capo pattuglia Naldini. I tre velivoli precipitano a terra. Quello di Naldini colpisce un elicottero americano provocando la morte del pilota statunitense. L’aereo di Alessio esplode senza danni. L’MB339 di Nutarelli precipita, avvolto dalle fiamme, sul pubblico. Il carburante incendiato avvolge gli spettatori. Una strage.

Ramstein on Flugtag 88” by Bernie Goldbach is licensed under CC BY-NC-ND 2.0.

70 morti e 400 feriti. Una tragedia spaventosa. In Italia, come sempre, divampano feroci polemiche. Le acrobazie della P.A.N vengono definite “uno spreco di denaro inutile e pericoloso”.

Le indagini dell’aereonautica Militare determinano come causa della tragedia l’errore umano del solista: “Iniziale ritardo; manovra di correzione eccessiva per ridurre tale ritardo; successiva posizione di anticipo nel tempo e/o nello spazio; scelta dell’ultima possibile manovra di richiamata nell’intento di non interrompere la figura; continuazione della traiettoria di volo nel convincimento di aver recuperato tutti i parametri necessari per ultimare la figura; errata valutazione della distanza della formazione di cinque velivoli; tardivo inizio di variazione di assetto e insufficiente guadagno di quota”.

Tutta colpa di Nutarelli quindi? Oggettivamente non convince questa ricostruzione. Nutarelli era maniacale nella sicurezza. Di grandissima capacità professionale. Un pilota prende le proprie decisioni sulla base dei dati della strumentazione di bordo. Quali dati aveva a disposizione Ivo Nutarelli? Erano dati corretti?

A destare dubbi sono anche le ombre di Ustica.  “Il biposto con a bordo Naldini e Nutarelli mentre era ancora in prossimità dell’aereo civile, alle ore 20:25 emise il primo dei 3 segnali di allarme generale della Difesa Aerea (codice 7300)”. L’aereo civile era il DC9 ITAVIA che sarebbe poi precipitato alle ore 21.00. Naldini e Nutarelli il 27 giugno 1980 erano impegnati in una missione addestrativa con un caccia TF104. Secondo alcune ipotesi investigative, Naldini e Nutarelli vedono un caccia militare straniero nascosto dietro il DC 9 e lanciano l’allarme generale.

I due piloti dovevano essere interrogati dalla magistratura ma la loro morte impedisce ogni approfondimento. Vengono uccisi? Organizzare una così complessa operazione, dai risultati incerti, è apparentemente privo di logica. Esistono modalità più semplici e sicure per uccidere qualcuno. Allo stesso tempo nascondere un duplice omicidio tra decine di morti può avere un suo senso. Uccidere separatamente Naldini e Nutarelli avrebbe creato sospetti. Ovviamente parliamo d’ipotesi, suggestioni.

Sicuramente le indagini andrebbero riaperte. Per saldare un conto con Ivo Nutarelli, accusato senza possibilità di difesa. Per rispetto alle vittime del DC 9 ITAVIA, così da fugare ogni possibile dubbio. Esistono moderne tecniche di ricostruzione 3D, esistono sofisticate tecniche di indagine forense.

Le vittime di Ramstein e le vittime del DC 9 ITAVIA meritano un cielo blu. Senza ombre e nuvole maligne.

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