Oasi Culturale
THE BATMAN, CUPO, NOIR, MAGNIFICO (no spoiler)
Bentrovati su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Oggi parleremo del nuovo film Batman di Robert Pattinson.
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Immagine presa dal trailer youtube di The Batman.
di Alessandro Andrea Argeri.
The Batman, diretto da Matt Reeves, (Usa, 2022, durata 175’), con Robert Pattinson, Zoë Kravitz, Paul Dano, Jeffrey Wright, John Turturro, Colin Farrell.
Matt Reeves rivoluziona l’universo DC Comics, lo svecchia, lo accentua, lo colora di un nero pece magnetico oltre che affascinante, in pratica il regista va ben oltre le idee dei creatori del fumetto originario, Bob Kane e Bill finger. Il “cavaliere di Gotham City” interpretato da Robert Pattinson torna ad essere un giovane uomo tormentato dalla perdita dei genitori, in cerca di identità, animato da un forte senso di giustizia di fronte allo spirale di violenza, crimini, corruzioni in cui versa una città decadente.
In più di tre ore di film il giovane miliardario Bruce Wayne diventa l’uomo pipistrello sempre pronto a sacrificarsi per gli ultimi non appena nei cieli neri di Gotham City si proietta il bat-segnale, tuttavia Batman non combatte più solo i criminali, bensì i mali “moderni”, a cominciare dal pericolo pandemico, rappresentato da “un pipistrello ingabbiato in laboratorio”, per poi passare all’inquinamento, per finire con la depressione di un mondo disilluso dalla corruzione, in cui non c’è spazio per i sentimenti autentici ma solo per le bugie, le lotte, gli spargimenti di sangue senza possibilità di progresso umano, perché a Gotham la criminalità dà l’impressione di poter arrivare ovunque, persino o specialmente nelle stesse istituzioni. Ne deriva come anche i più deboli vengono risucchiati all’interno dello spirale di violenza, della follia, della rabbia ceca. In tutto questo Batman non uccide, non usa altre armi all’infuori delle sue stesse mani.
Reeves si attiene alle regole della detective story, ma il colore “noir” da cui è alimentata l città durante l’intera pellicola crea uno sfondo politico sicuramente non trascurabile. Robert Pattinson inoltre non delude, anzi, la parte del “cavaliere oscuro” sembra donargli anche meglio dei precedenti interpreti, forse persino più del famigerato Christian Bale.
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