Cultura
L’Agenda del SudEst.it
A cura di ANGELO GIANFRATE
Settimana dal 25 Aprile al 1 Maggio2020
Quando Maggio è tutto in fiore il sorriso è in ogni cuore.
Sole Luna
1° sorge alle 05.56 – tramonta alle 19.59 sorge alle 12.41 – tramonta alle 02.46
11 sorge alle 05.44 – tramonta alle 20.10 sorge alle 00.45 – tramonta alle 10.00
21 sorge alle 05.34 – tramonta alle 20.20 sorge alle 05.05 – tramonta alle 19.06
Accadeva anni fa
1 Maggio 1890 Si svolge, per la prima volta in Europa, la festa dei Lavoratori.
1 Maggio 1940 Il Presidente americano Roosevelt manda un messaggio a Mussolini, per persuaderlo a non intervenire nella guerra.
1 Maggio 1950 Viene costituita la CISL (Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori) dalla fusione tra la LCCGL e una parte della UIL. – Nazionalizzate in Gran Bretagna tutte le aziende produttrici di gas.
27 Aprile 1960 Indipendenza del Togo. – 20.000 persone partecipano in Inghilterra alla marci antinucleare di Aldermaston. – Al congresso nazionale della CGIL a Milano, importante svolta nella politica rivendicativa del sindacato che sceglie per l’avvenire la linea della contrattazione articolata.
29 Aprile 1960 Il Governo Tambroni ottiene la fiducia al Senato con l’appoggio della DC, del MSI e con l’astensione di PLI, PRI e PSDI.
25 Aprile 1970 I cinesi mettono in orbita intorno alla terra il loro primo satellite spaziale.
30 Aprile 1970 A Washington, Nixon annuncia alla TV che gli americani interverranno in Cambogia. – In Italia il Consiglio dei Ministri approva la legge sull’amnistia.
1 Maggio 1980 Truppe americane e sudvietnamite sferrano l’attacco alla Cambogia preannunciato da Nixon. L’intervento diretto degli Stati Uniti si prolungherà fino al 1° Luglio. Violentissime reazioni dell’opinione pubblica americana.
29 Aprile 1990 La campagna elettorale per le elezioni amministrative è insanguinata in Campania da numerosi omicidi a opera della camorra.
1 Maggio 2010 Inizia l’EXPO 2010.
Ed. De Agostini; Wikipedia; S.Colarizi, Storia del Novecento italiano,Ed.BUR; “30 Anni della nostra storia” ERI edizioni, Gruppo Flli Fabbri Editori; G.Bisiach, Un minuto di storia, Mondadori. Wikipedia.
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Citazione
“Preferisco essere campione del Nord Africa piuttosto che mettermi a fare striscioni da Sud Africa”. Massimo Troisi
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La buona lettura (consigliati dal SudEst)
Gli affamati e i sazi Timur Vermes Bompiani
Le conseguenze del cuore Peter Cunningham Sem
La metà del cielo Agnoli-Del Poggetto La Viola
L’occhiale indiscreto Ennio Flaiano Adelphi
Romanzo di Londra Milos Crnjanski Mimesis
Il treno dei bambini Viola Ardone Einaudi
Un buon libro per restare a casa
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Gli onomastici della settimana
25 Aprile – Anniversario della Liberazione
26 Aprile – Marcellino
27 Aprile – Zita
28 Aprile – Valentina
29 Aprile – Caterina
30 Aprile – Mariano
1° Maggio – Festa del Lavoro
Auguri!
Proverbi Italiani
Su e giù per lo stivale – “Per San Bernardino!” Quando ancora la caccia era parte dell’economia delle famiglie, a Milano si diceva: A San Bernardinolassa stà i sparg emangia i passarin. Cioèper San Bernardino lascia stare gli asparagi e mangia i passerini con la polenta. Ma finito il tempo degli asparagi cominciavano a formarsi i baccelli delle fave: A Sante Livardine, vunghile chine chine, si li vunguli ssò bacante, Santa Liverdine non è Sante, si dice in Irpinia; ovvero a San Bernardino le fave sono piene, se son vuote San Bernardino non è Santo. In Sicilia invece le prime si mangiano crude con pane e pecorino, mentre a Maggio sono abbastanza grandi da poter essere cucinate: aprili favi chini, ‘ntra maiu li cucini. Le fave necessitano di fresco e di un po’ di pioggia, tant’è che si dice: fava e mela con l’acqua allega. Hanno cioè bisogno di acqua nel passaggio dal fiore al frutto. In Umbria addirittura: fave in fiore, acqua e rumore.
[Fonte: Proverbi Italiani a cura di Stefano Benvenuti e Salvatore Di Rosa – Club degli Editori]
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Mete e sapori – Nell’isola dei carciofi
Nel cuore della primavera la Sardegna può davvero rivelarsi terra delle tante piacevoli sorprese. Una sarà senz’altro la presenza in tavola del carciofo spinoso di Sardegna, una vera delizia DOP da mangiare anche crudo, affidato alle buone pratiche culturali della tradizione. Lo si potrà veder crescere nelle aeree costiere, dai microclimi particolari, nel fondo valle e nelle pianure centrli dell’isola, a fianco dei più importanti corsi di acqua.
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L’ingrediente del mese: l’eclettico Carciofo
Non ha certo la delicatezza di un giglio e nemmeno il profumo di una rosa, ma è un fiore anche il carciofo, seppur deciso e coriaceo. Cibo di lusso nel Rinascimento, epoca in cui si cominciò a coltivare. Amato dai buongustai di ieri e di oggi ci fu chi, come il poeta Pierre de Ronsard, gli dedicò dei versi celebrandolo come ben più appetibile di pregiate carni. Tipico piatto primaverile ha nelle varie regioni d’Italia nomi differenti: arti ciocca in Piemonte, ardisciocch in Friuli, mazza ferrata in Toscana, scarciofera in Abruzzo, sgalera in Puglia. E diverse sono le varietà, una quindicina, che nascono in tutta la penisola, con delle vere prelibatezze nel Lazio, Liguria e Sardegna.
In cucina si consuma anche crudo, in insalate o pinzimonio. Cotto si mangia caldo, tiepido o freddo, fritto, stufato o al forno.
Fa bene perche grazie alla cinarina, influisce sul metabolismo del colesterolo e sulla diuresi, protegge e disintossica il fegato. Per l’alto contenuto di ferro, poi, lo si consiglia negli anemici.
Un consiglio: per evitare che una volta pulisto si annerisca, immergete il carciofo in acqua acidula con limone e aceto, sconsigliato poi l’tilizzo per la cottura di tegami in alluminio o ferro che farebbero scurire il carciofo. Nel cuocerlo intero, sarà pronto solo quando le foglie interne centrali sistaccheranno con facilità.
Il buono che fa bene
I tarassaco è un’erba amara spontanea. Ma è anche uno dei migliori alleati della salute. Disintossica il fegato, è diuretico, combatte i calcoli della cistifellea, aiuta l’intestino e depura la pelle.
[Fonte Almanacco di Barbanera – Editoriale Campi – Fondazione Barbanera 1762]
L’Italia delle meraviglie”
Campomaggiore – La città utopica del Conte Rendina
Costruire un paese nel quale non esiste la povertà. E’ il 1741 eil Conte Teodoro Rendina per realizzare il suo sogno decide di puntare tutto sul villaggio di Campomaggiore, assegnato alla sua famiglia dal Re Filippo IV. Un piano ambizioso, visto che il borgo conta solo 80 abitanti, ma il Conte ci crede e affida la costruzione del paese a un allievo di Vivintelli. Rendina dona a tutte le famiglie che si trasferiscono lì belle case e terre da coltivare. Il progetto prevede vita dal 1885, la popolazione sfonda quota 1.500. In quell’anno però una frana distrugge tutto e oggi del sogno del Conte rimangono solo i ruderi.
Tesori nascosti tra sabbia e grotte – Perle da scoprire
Particolari e spesso dei veri e propri tesori nascosti: sono le spiagge della costa tirrenica. Come quella di Calaficarra di Maratea, divisa in tre parti da speroni rocciosi e caratterizzata da un lido di ghiaia e ciottoli. E’ detta anche spiaggia “d’a scala” perché si racconta che un tempo vi si accedesse tramite una scalinata scavata nella roccia, poi spazzata via da una mareggiata. Alla spiaggia “d’I Vranne” sempre a Maratea si arriva solo via mare. E’ circondata da un’alta scogliera. Si trova qui la Grotta di Giorgio, una tra le più belle d’Italia
Curiosando
La poetessa di Valsinni: Isabella Di Morra nasce intorno al 1520 a Valsinni (Potenza). Mante della poesia e della letteratura, passa le giornate tra i possedimenti terrieri e il castello di famiglia. Un giorno incontra il nobile don Diego Sandoval de Castro e se ne innamora perdutamente. Inizia una relazione travagliata e segreta dal momento che lo spagnolo non è gradito dalla famiglia.
La giovane viene presto costretta a rimanere chiusa nel castello, e riversa il suo dolore in lettere, sonetti e canzoni. L’epilogo è tragico. A 25 anni i fratelli la uccidono: la sua unica colpa è stata amare l’uomo sbagliato. Oltre che nelle sue opere, la vicenda della giovane poetessa rivive oggi nel Parco Letterario che il paese le ha dedicato.
Un albero… in fuga
Il “pino loricato” è l’emblema della “resilienza”; il suo aspetto tormentato e monumentale è conseguenza dell’habitat ad alta quota in cui è stato costretto a rifugiarsi dopo l’espansione del faggio, che gli ha sottratto spazio e risorse. Per le caratteristiche del suo legno, resistente agli attacchi dei tarli, veniva usato per la costruzione di bauli e casse da biancheria, fedele compagno di viaggio degli emigranti calabresi e lucani.
Una poesia per Te!
Di thè la tazzina su di un tavolino
di cedro emana il suo profumo,
ed aleggia nella stanza sul comodino
un fascio di rose profumate di color panna intenso.
Un libro aperto alla quarantaduesima pagina ancora da finire, ed un ritratto raffigurante una donna da un esile corporatura ed il viso grazioso.
Più in là fra i pensieri e la ricerca di uno spartito in un angolo un pianoforte.
Fra i ricordi delle fotografie in bianco e nero l’arte di un fotografo è posta sulla parete.
Versi di Stefania Savini
#iorestoacasa