Cultura
L’Agenda del SudEst.it
A cura di ANGELO GIANFRATE
Settimana dal 18 al 24 Aprile 2020
#andràtuttobene
Aprile piovoso anno fruttoso.
Sole Luna
1° sorge alle 06.42 – tramonta alle 19.26 sorge alle 11.39 – tramonta alle 02.22
11 sorge alle 06.26 – tramonta alle 19.37 sorge alle 23.56 – tramonta alle 08.45
21 sorge alle 06.10 – tramonta alle 19.48 sorge alle 05.49 – tramonta alle 18.14
Accadeva anni fa
19 Aprile 1950 Completato accordo tra destra, sinistro e centro al congresso di Sorrento della DC.
18 Aprile 1960 Sciopero di protesta nel Sud Africa indetto dal Congresso Nazionale Africano. – Crisi politica nella Corea del Sud dove Syngman Rhee, subito dopo la rielezione, è cotretto alle dimissioni a all’esilio da un vasto movimento popolare.
21 Aprile 1960 Gravi incidenti a Livorno tra la popolazione e squadre di paracudisti. – Inaugurazione di Brasilia, la nuova capitale del Brasile.
22 Aprile 1960 Viene vietata dalle Autorità la rappresentazione del balletto di Claude Debussy “Il martirio di San Sebastiano” definito sconveniente in quanto il ruolo del Santo era stato attribuito alla ballerina sovietica Ludmilla Cerina.
23 Aprile 1960 Gronchi respinge le dimissioni di Tambroni.
23 Aprile 1970 Giacomo Mancini è eletto Segretario del PSI al posto di Francesco De Martino entrato nel Governo.
20 Aprile 1980 Visita a Ground Zero di Papa Benedetto XVI. – Elezioni generali in Paraguay; l’ex Vescovo Fernando Lugo diventa il nuovo presidente scalzando dal potere dopo 61 anni ininterrotti Partido Colorado.
23 Aprile 1980 Amsterdam è capitale mondiale del libro per un anno.
24 Aprile 1980 Esce Ubuntu 8.04 LTS con supporto esteso a 3 anni per la versione desktop per la versione server per aggiornamenti di sicurezza e di bu importanti.
24 Aprile 1990 Lancio del Telescopio spaziale Hubble
23 Aprile 2000 Pasqua Cattolica.
20 Aprile 2010 Golfo del Messico: l’incendio e l’inabissamento della piattaforma petrolifera Deepwater causa 11 morti e un gigantesco sversamento di petrolio, risultando il disastro ambientale più grave della storia americana.
23 Aprile 2010 Lubiana è la capitale mondiale del libro per un anno.
Ed. De Agostini; Wikipedia; S.Colarizi, Storia del Novecento italiano,Ed.BUR; “30 Anni della nostra storia” ERI edizioni, Gruppo Flli Fabbri Editori; G.Bisiach, Un minuto di storia, Mondadori. Wikipedia.
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Citazione
“Le gravi catastrofi naturali reclamano un cambio di mentalità che obbliga ad abbandonare la logica del puro consumismo e a promuovere il rispetto della creazione”. Albert Einstain
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La buona lettura (consigliati dal SudEst)
Il segreto del canto di Natale Vanessa Lafaye Harper Collins
Avviso di burrasca Maria Adolfsson Sem
Spring girls Anna Todd Sperlin&Kupfer
L’architettrice Melania Mazzucco Einaudi
Iulia Santiago Posteguillo Piemme
Caterina dè Medici Alessandra Necci Marsilio
Un buon libro per rimanere a casa
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Gli onomastici della settimana
4 Aprile – Isidoro
5 Aprile – Le Palme
6 Aprile – Guglielmo
7 Aprile – Ermanno
8 Aprile – Alberto
9 Aprile – Maria Cleofe
10 Aprile – Terenzio
Auguri!
Proverbi Italiani
Su e giù per lo stivale – Saggezza in cucina! A sentire un proverbio assai diffuso “quando canta il cuccù, cavolfiore non si mangia più”. Insomma quando il cuculo, tradizionale annuncio della bella stagione, arriva, tra marzo e aprile, allora termina anche la raccolta del cavolo, tipico cibo invernale. In compenso un altro detto “aprile carciofaio” indica il gran consumo di carciofi a cui sono dedicate tante sagre, specialmente nell’area laziale, dove quelli alla romana e alla giudia, aperti a fiore e fritta sono d’obbligo. Invece asparagi selvatici e non, sono usati in frittata o come condimento per la pasta quai ovunque, dall’Umbria alla Toscana fino all’Istria dove si dice “april sparesèr , maio saresèr” cioè aprile asparagiaio e maggio ciliegiaio. Mentre “chi veul fè meurire ‘l marì c’à daga pur al meis d’avrì” si avverte in Piemonte, ovvero che il marito vuol far morire gli da da mangiare porri nel mese d’aprile
[Fonte: Proverbi Italiani a cura di Stefano Benvenuti e Salvatore Di Rosa – Club degli Editori]
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Cittadini curiosi e attivi
Il solito tran tran e l’abitudine possono a volte nascondere il bello che si ha accanto. Provate allora, ogni tanto, a fare una passeggiata lunga e breve (in questo momento #iorestoacasa) in una zona o strada che di solito non frequentate. Diventate esploratori della vostra città le sorprese non mancheranno. Alla locale biblioteca prendete in prestito il libri più interessanti sui luoghi che vivete. Aprite magari il sito del comune e cominciate a guardare cosa offre come servizi e strutture, forse troverete aiuti e bandi di cui non siete a conoscenza. Poi sempre nello stesso sito aprite la pagina delle associazioni , per vedere se tra le iniziative ce né qualcuna che può interessarvi. Se non siete pratici di internet andate semplicemente all’ufficio relazioni con il pubblico e chiedete le informazioni. I Comuni diventano virtuosi e molto più vivibili quando i cittadini partecipano agli eventi culturali. E grande benessere verrà anche ai cittadini sentiri partecipi e impegnati.
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Rilassarsi “liberando”
Cassetti e armadi pieni tanto che si fa fatica a trovare quel che si cerca, case ingombre che rendono le pulizie un’impresa e creano nervosismo. Per rilassarvi liberate la casa, gli armadi, i cassetti da quello che non serve più. Se non avete il coraggio di sbarazzarvi subito, parcheggiate il “surplus” in cantina, e se dopo due anni non ne avete sentito la mancanza liberatevene definitivamente.
Il buono che fa bene
Chi ha mai pensato all’ortica come verdura? In effetti è ricca di vitamine, Sali minerali e clorofilla. Basta scottala in acqua salata e poi saltarla con aglio e prezzemolo.
[Fonte Almanacco di Barbanera – Editoriale Campi – Fondazione Barbanera 1762]
L’Italia delle meraviglie”
La città ideale
Inserita insieme a Mantova nella lista dei Patrimoni UNESCO dell’Umanità dal 2008, Sabbioneta è stata edificata in 35 anni per volontà dal Principe Vespasiano Gonzaga. La città, ritenuta perfetto esempio di applicazione delle teorie rinascimentali in campo urbanistico e progettazione di una città ideale, merita una visita. Da non perdere assolutamente il Museo del Ducato e il Teatro all’Antica.
A Sabbioneta nel Palazzo Ducale, da visitare la galleria degli Antenati, con bassorilievi a stucco che ritraggono i Gonzaga.
Mantova nella distesa della pianura
Ha detto Guido Piovene: “il meglio di Mantova è chiuso. I suoi paesaggi sono interni come quelli dell’anima”.
(La patria di Virgilio, ricca di siti Patrimonio dell’Umanità secondo l’UNESCO, visse nel Rinascimento una stagione di immenso splendore. E fu teatro della rivalità tra due grandi Donne: Isabella D’Este e Lucrezia Borgia.)
La Camera Picta La Camera degli sposi nata come Camera Picta, è un’opera di Andrea Mantegna, a cui l’artista lavorò per circa nove anni (1465-1474). E’ una stanza collocata nel torrione nord-est del Castello di San Giorgio di Mantova. La grandezza di Mantegna è stata quella di calare il visitatore all’interno della storia, un episodio reale nella vita dei Gonzaga. Il Marchese Ludovico, signore di Milano, è gravemente malato. Si reca così in città e, durante il viaggio, incontra il figlio Francesco, appena nominato Cardinale.
L’antico Teieto Anticamente Mantova era circondata da quattro laghi formati dal corso del Mincio. Poco distante dall’isola su cui nacque la città si trovava un’altra isoletta chiamata sin dal Medioevo “Teieto” (poi abbreviato in Te), nome derivante probabilmente da tiglieto, località dei tigli,. L’isola divenne ben presto luogo di svago dei Gonzaga. Agli inizi del ‘500 Francesco II vi fece costruire delle stalle per gli amati cavalli di razza e anche una casa padronale.
La Torre dell’orologio astronomico Una delle tante meraviglie lasciate dai Gonzaga alla città di Mantova è la Torre dell’Orologio, inaugurata nel 1473, collocata tra Palazzo della Regione e la Rotonda di San Lorenzo in piazza delle Erbe. La Torre deve il suo nome al ben più noto orologio, una macchina molto complessa, invenzione di Bartolomeo Manfredi, noto astrologo, ma anche matematico e meccanico alla corte dei Gonzaga. Oltre a segnare lo scorrere del tempo (le ore sono in numeri romani), era in grado di indicare la posizione degli astri, i segni zodiacali, giorno e fasi lunari, fondamentali per la semina e altri lavori agricoli.
Curiosando
Quando Vivaldi compose le “Quattro Stagioni”: Le Quattro Stagioni, l’opera più nota di Antonio Vivaldi, venne pubblicata dalle officine tipografiche dell’editore Michel Charles Le Cène ad Amsterdam in Olanda nel 1725. Ma una cosa è certa: non fu scitta in quell’anno né in quel paese.
E’ lo stesso Vivaldi, d’altro canto, ad affermare, nella dedica al Conte Morzin, che fu composta precedentemente. Con molta probabilità peroprio a Mantova. Riavvolgiamo il nastro andando indietro nel tempo. Antonio Vivaldi, compositore e violinista italiano, nacque a Venezia il 4 Marzo del 1678. Sappiamo che nel Marzo del 1718 si trasferì a Mantova. In città fu invitato dal Principe Filippo d’Assia-Darmstadt che governava il Ducato dopo la fuga dell’ultimo Gonzaga e il passaggio sotto il dominio di Vienna. A Mantova Vivaldi rimase per due anni, in qualità di “Maestro di Cappella” per la musica profana. Durante i 24 mesi lombardi, il compositore realizzò opere originali, spettacoli e concerti per i diversi teatri che già in quel periodo rendevano famosa la città italiana in tutta la nazione. Anche quando lsciò la località, il musicista ebbe comunque modo di tornare in diverse occasioni per la rappresentazione delle sue opere. Secondo diversi studiosi, la composizione del Le Quattro Stagioni avvenne in un ristretto periodo identificabile con gli stessi anni in cui Vivaldi soggiornò a Mantova. Vivaldi potrebbe essersi ispirato non alla mondanità e a una città cosmopolita com’era la Venezia del ‘700, ma al mondo bucolico e agreste che caratterizzava la campagna mantovana.
#iorestoacasa
#soloprodottiitaliani