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di ANGELO GIANFRATE
La storia della cucina italiana ha subito l’influenza di tutti i popoli che, nel corso dei secoli, hanno lasciato il loro segno, non solo artistico e culturale ma anche gastronomico. Romani, greci, arabi sono solo alcuni dei popoli che hanno contribuito a creare una tradizione culinaria che dura ormai da secoli.
La tradizionale cucina italiana ha ricevuto apprezzamenti in tutto il mondo e i suoi prodotti di grande gusto e genuinità hanno riscosso diversi riconoscimenti. Gran parte dei prodotti italiani, infatti, possono vantare la certificazione DOCG (denominazione di origine controllata e garantita).
Storione al forno (secondo piatto)
(Leonardo Da Vinci è stato lo scopritore del caviale almeno come cibo di corte, ma aveva in gran conto anche i pesci che servono per estrarre il caviale, in particolare lo storione bianco dell’Adriatico).
Brevi cenni, l’origine
Gli storioni sono, come i nostri moderni pesci ossei, dei veri fossili viventi. L’evoluzione di questi pesci è ferma dagli ultimi 250 milioni di anni. Sono esattamente gli stessi come ai tempi dei dinosauri.
Lo scheletro di uno storione è composto – salvo il teschio -completamente da cartilagine. Per questo motivo, alcune persone considerano – sbagliando – gli storioni dei pesci cartilaginei come razze e squali.
Gli storioni diventano sessualmente maturi in tarda età. Ciò varia per tipo tra i sei e i quindici anni.
Come i salmoni, la maggior parte degli storioni nuota dal mare verso i fiumi per deporre le uova. Mentre il salmone muore nel fiume, lo storione ritorna al mare dopo aver depositato le uova. Le eccezioni sono lo storione siberiano e il Sterlet che sono dei pesci d’acqua dolce che non lasciano mai il fiume.
Gli storioni sono dei veri carnivori. I resti delle piante che rimangono nello stomaco sono inghiottite durante la ricerca di prede vive sul fondo e non fanno parte del loro menu preferito. La maggior parte dei tipi si nutre di lumache e vermi. Altri sono dei temibili predoni che cacciano soprattutto pesci. Questo vale per il più leggendario e grande storione: il Beluga. La famiglia degli storioni conta 27 tipi diversi.
Ingredienti per 4 persone : 1,5 kg. di storione fresco; 50 gr. di pancetta tagliata a fiammifero; 1 cucchiaio di succo di limone; 1 bicchierino di Marsala stravecchio; 2 cucchiai di farina; 4 cucchiai di olio extravergine di oliva; sale e pepe q.b.
Preparazione : Lavare e mondare lo storione, ricavarne un filetto che va insaporito con la pancetta e unto con parte dell’olio. Sistemarlo in una pirofila da forno irrorandolo con il succo del limone e il restante olio, aggiustando di sale e pepe e infornando a 170° per 40’, avendo cura di tanto in tanto di bagnarlo con il liquido di cottura. Sfornarlo. Addensare con la farina e il Marsala il fondo di cottura per ottenere una salsetta, tagliare il filetto a fettine, napparle con la salsetta e servire.
Tempo stimato: 60’– Difficoltà: facile
L’abbinamento consigliato: Lugana del Garda DOC
Come accompagnamento si può optare per un bianco profumato, ad esempio un Lugana del Garda DOC anche nella versione spumante.
Il Lugana ha ampiezza di bouquet su toni di frutta esotica, ha una freschezza di fondo che aiuta il palato a disgrassarsi ma non sovrasta la delicatezza delle carni dello storione. In più, il finale ammandorlato del vino si sposa perfettamente con la dolcezza delle carni di questo pesce antico