Cultura
Presidi del Libro: Il 29 marzo, l’annuncio del vincitore della IV edizione del premio Alessandro Leogrande
di MARIA GRAZIA RONCO*
La IV edizione del Premio Alessandro Leogrande, organizzato dai Presìdi del Libro, in collaborazione con la Regione Puglia – Assessorato all’Industria Turistica e Culturale, avrebbe dovuto proclamare il suo vincitore nella serata del 29 marzo prossimo nel Teatro Fusco a Taranto.
L’emergenza coronavirus impone però scelte diverse, e così, annullata la serata del 29, l’associazione ha pensato di assegnare comunque il premio di questa edizione 2020 nella stessa data. Il 29 verrà quindi proclamato il libro vincitore sulla pagina face book dei Presìdi, sul sito www.presidi.org, e attraverso un comunicato alla stampa.
Ricordiamo che quest’anno, per la prima volta, il Premio Leogrande è dedicato esclusivamente al giornalismo narrativo d’inchiesta.
Di seguito gli stralci delle motivazioni che accompagnano ciascuno dei finalisti:
- Annalisa Camilli, La legge del mare (Rizzoli), candidato da Vanessa Roghi: “Camilli in questo libro decostruisce alcuni luoghi comuni sui viaggi nel Mediterraneo e ci offre uno splendido esempio di giornalismo di inchiesta”;
- Fabio Ciconte – Stefano Liberti, Il grande carrello. Chi decide cosa mangiamo (Laterza), candidato da Pietro Del Soldà: “L’inchiesta a quattro mani intreccia la precisione di due esperti indagatori del comparto agro-alimentare con il piacere di un racconto che avvince”;
- Francesca Mannocchi, Io Khaled vendo uomini e sono innocente (Einaudi), candidato da Lorenzo Tondo: “Nella migrazione migratoria mancava ancora un pezzo, forse il più importante, perché mette il dito su un nervo più sensibile e scomodo dell’argomento”;
- Dania Mondini – Claudio Loiodice, L’affare Modigliani (Chiarelettere), candidato da Marco Grasso e Marcello Zinola: “Questo libro svela una vera e propria cospirazione avvenuta all’ombra del centenario di Modì”;
- Sergio Ramazzotti, Su questa pietra. Storia di un uomo che andava a morire (Mondadori), candidato da Giada Ceri: “Il libro di Sergio Ramazzotti racconta una morte singolare ma emblematica, che allarga la prospettiva e porta il peso della libertà di scelta dell’individuo nella sua espressione più piena” .
*Ufficio Stampa Premio Alessandro Leogrande