Cultura
4 gennaio 1960. In un incidente automobilistico muore Albert Camus
(m.g.)
“Nel bel mezzo dell’inverno, ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate.”
Il 4 gennaio 1960 presso la località Villeblevin, in Borgogna, a soli 47 anni moriva in un incidente
Automobilistico Albert Camus.
Tra i rottami venne trovato un manoscritto, da cui fu ricavato il romanzo “Il primo uomo”, pubblicato postumo. Si tratta di un romanzo autobiografico nel quale lo scrittore ripercorre, attraverso il protagonista – Jacques – la propria vita.
Jacques è vissuto ad Algeri fino alla scuola secondaria per poi farvi ritorno alla dolorosa ricerca di chi avesse conosciuto suo padre, scomparso nel corso della prima guerra mondiale.
Dal libro sarà tratto il film Il primo uomo (Le premier homme) di Gianni Amelio.
Tra i libri che lo hanno reso celebre, La Peste, una articolata riflessione sul male e sulla tragica esperienza della guerra appena conclusasi e durante la quale lo scrittore ha preso parte combattendo nella Resistenza; L’Homme révolté (L’uomo in rivolta) che capovolge il concetto di rivoluzione: “ogni rivoluzionario – afferma nel suo saggio – finisce oppressore o eretico”. Questa posizione sicuramente antimarxista e la sua critica antitotalitaria del comunismo reale determinerà la irrimediabile rottura con Sartre.
Scrittore e drammaturgo francese, Camus è considerato uno dei padri dell’esistenzialismo ateo novecentesco accanto a Jean-Paul Sartre.
Nel 1957 aveva vinto il Premio Nobel per la Letteratura.