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Inchiesta

Il punto sulla guerra in Siria al 27-12-2018

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di STEFANO ORSI

Aggiornamento flash dai fronti siriani del 26-12-2018 ore 00,45

1)      Circa 3 ore fa, l’aviazione israeliana ha lanciato una salva di missili contro una

base militare siriana nei pressi di Damasco.

Chiaramente sempre fuori dal raggio d’azione della batteria di S300 posizionata al momento vicino Masyaf.

Il lancio dei missili è avvenuto dai cieli sopra il Libano, evidenziando nuovamente come sia ormai divenuto imperativo chiudere questo corridoio preferenziale dei caccia di Telaviv.

Alcuni missili sono stati abbattuti dalle difese aeree siriane, difese costituite sia da S200, uno poi abbattuto dalle difese aeree israeliane in avvicinamento al confine del Golan occupato, sia da difese di punto come i noti ed efficaci Pantsir s1.
La base colpita si trova presso Qatana e ha subito danni di qualche rilevanza, per stessa ammissione di agenzie siriane.

La tattica seguita da Israele in questo ennesimo attacco, che aveva come obbiettivo materiali di provenienza iraniana, a dire di Telaviv, è una tecnica sempre più collaudata, lanciare un considerevole numero di missili aria terra per superare le capacità attuali di intercetto simultaneo da parte siriana, qua non ci sono nè i radar nè i missili più recenti consegnati dalla Russia dopo l’abbattimento dell’Il20, e fare in modo che un certo numero di questi riesca a raggiungere l’obbiettivo. Nulla di innovativo, è solo quanto abbiamo già visto e spiegato più volte, che dovrà poi essere rivisto nei numeri e nelle modalità una volta che verranno spostati a sud i sistemi più moderni, discesa che sarà graduale al fine di non esporre i sistemi moderni ad attacchi senza dovuta copertura.

2) La notizia altrettanto importante di oggi riguarda l’atteso attacco delle FSA contro le forze curde YPG ed SDF arabe, che occupano il cantone di Manbij e la fascia a nord della Siria.

Dietro pressioni siro-russe, questo attacco è stato posticipato, pare di 24 ore ma potrebbero essere di più, perchè ciò?

Se ricorderete, al termine della battaglia di Al Safa, molte forze siriane vennero spostate a nord, tra queste, la prima ad essere posizionata a nord di Aleppo fu la 1° Divisione corazzata, per evitare provocazioni delle FSA in vista di un possibile attacco su Idlib. Ebbene a seguito di un accordo in extremis con le delegazioni curde, queste si sarebbero arrese alle truppe siriane e avrebbero dato inizio al passaggio del controllo dell’intero settore di Manbij sotto la bandiera siriana.
Colonne di decine di camion , mezzi vari, tecniche armate di mitragliatrici pesanti e blindati siriani sono stati filmati e fotografati mentre prendevano posizione presso due cittadine ed una serie di villaggi ad ovest di Manbij, dove ricordo ancora vi sono militari USA e francesi.

Assieme alle forze siriane sono stati segnalati mezzi blindati russi posizionarsi a difesa dei villaggi.

Importante e di peso la presenza russa in questa importante operazione di pacificazione operata dalle truppe siriane, che evitano una nuova strage di Curdi ad opera delle FSA ( i famosi e pacifici “ribelli” tanto cari ai “Saviani”) controllate dalla Turchia.

In questa operazione ritroviamo un ennesimo “cortocircuito Radical-chic”!!


3) Voliamo con lo sguardo ad est e leggiamo che le milizie fedeli agli USA, e allocate in occupazione dell’area di Al Tanf, starebbero già mediando la resa alla Siria in vista della partenza degli USA dalla base da loro occupata tempo fa.
Ancora un po’ ad est e ci troviamo lungo la valle del fiume Eufrate nel settore di Hajin dove le truppe SDF, ancora appoggiate dagli USA, stanno proseguendo nell’avanzata contro le milizie ISIS, che a causa delle pesanti perdite subite per difendere Hajin, ora non pare riescano a ristabilire una linea difensiva e arretrano progressivamente, tenteranno di creare una resistenza presso Al Buq’an ma forse ci riusciranno invece presso Al Hussayah poco più a sud, ma non dureranno molto, le perdite subite e l’imminente penuria di rifornimenti ai fronti non tarderanno a causare il collasso totale di ciò che rimane del Califfato ad est del fiume Eufrate.
Attraversando la sponda destra, arriviamo nella Siria libera, quella dove sventola la bandiera rosso bianconera con le due stelle, qui sono invece segnalati diversi e nutriti convogli di militari siriani che si starebbero posizionando lungo tutti i principali centri abitati della valle del fiume, ci hanno segnalato lavori in corso a Deir Ezzour per ripristinare il ponte principale della città distrutto dall’aviazione americana, questo assieme ad altri indizi ci dice che le truppe di Damasco si stiano preparando a liberare tutta la Siria al momento occupata dai mercenari USA ( SDF e YOG) in attesa dell’inizio delle operazioni di ritiro dei soldati USA, al momento ANCORA NON INIZIATA!!.


Per queste feste è tutto.


Spero abbiate trascorso un buon Natale e che possiate trascorrere un magnifico Santo Stefano, per me festa assai importante.

Giorno 27-12-2018 ore 01.00

Manbij
È iniziato ieri 26 dicembre il ritiro delle forze USA che , come indicato nell’ultimo aggiornamento, ancora stavano presidiando la città di Manbij, delle forze francesi non si hanno notizie, se non che dovrebbero, non si sa con quali forze e mezzi, proseguire nella loro azione di affiancamento e pattugliamento a protezione delle SDF per impedire incidenti ( si li chiamavano così) tra le SDF e le FSA controllate dalla Turchia.
Le forze siriane, non stanno a guardare, sono stati segnalati anche nella giornata di ieri, dopo quelli del giorno di Natale, nuovi convogli militari, composti da decine di mezzi, dirigersi sia sulle posizioni già acquisite di Al Arimah, sia in direzione della stessa Manbij, avvicinandosi alla sua periferia in vista della partenza definitiva di tutte le forze siriane.
Al contrario di ieri non si è trattato solamente di forze della 1° Divisione corazzata, ma anche di un nutrito convoglio della più addestrata ed esperta Guardia Repubblicana di Damasco, unità di sicura esperienza e capacità, in grado di fronteggiare qualunque situazione.
Oltre a camion e “tecniche” sono stati osservati anche carri armati.
Purtroppo anche le FSA turche starebbero proseguendo nei loro movimenti a nord della città, si vanno accumulando truppe nei pressi di Halwanji ed altri villaggi, si preannuncia una situazione di nuova tensione in caso di corsa al trofeo, che in questo caso sarebbe la città di Manbij.

https://www.youtube.com/watch?v=cLM6Ac3u4KU
Qui potete vedere movimenti di forze turche in posizionamento al confine tra Turchia e Siria.
Un recupero di controllo da parte siriana su questi territori è di per se garanzia sufficiente a tranquillizzare la Turchia da possibili attacchi da parte YPG contro la sicurezza del territorio turco, il disarmo delle milizie curde ed SDF sarebbe garantito ed il ritorno al sistema di governo legittimo, garanzia di tutela dei diritti costituzionali e dell’ordine pubblico.
La situazione , comunque, al momento resta incerta e difficile.

Raid Israeliano


Le polemiche successive all’ennesimo attacco israeliano non si placano.
Al di là dell’attacco eseguito il giorno di Natale, che per Telaviv ha significato pari a zero, mentre per i Siriani è un giorno di festa, le comunità cristiane in Siria sono le più numerose e benvolute di tutto il medio oriente, e lo stesso Presidente Assad non manca mai di partecipare alle sue celebrazioni, la notizia che ha causato le maggiori preoccupazioni a livello internazionale, sono state divulgate da fonti libanesi e russe.
Poco fa ascoltavo il Telegiornale di RT in lingua inglese e grande risalto era dato al fatto che i sei caccia F16s utilizzati dalla IAF per eseguire questo attacco massiccio, avessero messo a rischio di collisione ben tre voli di linea civili durante le delicate operazioni di atterraggio presso l’aeroporto di Beirut. Dopo quanto accaduto nel loro ultimo raid nei pressi di Latakia, causando la distruzione di un IL-20 russo proprio in diretta conseguenza delle manovre messe in atto durante l’attacco e il disimpegno, ora, ancora una volta si è sfiorata la tragedia, avendo manovrato nelle vicinanze di voli civili, il sospetto è che li abbiano usati anche come scudo, avrebbero potuto provocarne anche la distruzione durante la risposta delle difese aeree siriane.

La responsabilità di incidenti durante questi attacchi è infatti da ritenersi interamente ascrivibile a chi compie attacchi immotivati ed illegittimi come appunto ha fatto Israele, violando lo spazio aereo non solo siriano ma anche libanese.

Fatti dunque gravissimi che non mancheranno di provocare una nuova risposta russa alla continua sconsideratezza mostrata dai comandi di Telaviv.

Mosca ha precisato che i 6 caccia F16 abbiano lanciato 16 ordigni di precisione GBU-39, ( https://it.wikipedia.org/wiki/GBU-39_Small_Diameter_Bomb ) a volo planato di 70 km di gittata, delle quali solo due hanno potuto raggiungere gli obbiettivi mentre gli altri ordigni sono stati distrutti dai sistemi Pantsir S1, i danni sono stati estremamente limitati.
Pesante la presa di posizione del Ministro degli esteri libanese Gebran Bassil che ha invitato a condannare le azioni criminali di Israele in flagrante violazione della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite del 2006, che allego in calce.


Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?

http://www.studiperlapace.it/view_news_html…

Auguri di buon anno a tutti i lettori

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo