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Alla ricerca del tempo perduto: il capro espiatorio
di MADDALENA COVIELLO
L’immigrazione e il fascino del male
L’odio verso l’immigrato è un archetipo antico delle ideologie del Novecento che hanno condotto le popolazioni ad avere il coraggio e la voglia delle guerre che si sono scatenate in questo secolo e che ora è ritornato un secolo dopo. I modi con cui si è ripresentato? Crisi economica, crisi dei valori, un’informazione limitata e più pubblicitaria e la voglia di incolpare qualcuno di più debole sono state le motivazioni che hanno preparato il terreno a questo sentimento.
La verità? È avere un cuore mostruoso o avere “un cuore mummificato” come chiamato da Papa Francesco. Lo raccontano le notizie di uomini immigrati morti durante la traversata e gettati come rifiuti in mare senza degna sepoltura dinanzi allo “scarica barile” di responsabilità. Già, sono quelle famose responsabilità tanto osannate in campagna elettorale ma mai assunte dinanzi ai veri problemi. In realtà mancano menti geniali e progetti geniali che siano in grado di coordinare interventi alla tutela della difesa dei diritti di ogni essere umano come risorsa unica ed esauribile per la collettività.
Spaventoso cercare on-line il significato d’immigrazione o immigrato e leggere su più di un motore di ricerca che si tratta d’insediamento o spostamento per motivi di lavoro omettendo un altro non meno grave significato per maltrattamenti, guerre o soprusi nel luogo di provenienza. Sembra ritornare a un inizio di classificazioni per razza o diversità biologiche e di provenienza. Oggi esistono diverse forme di violenza e ognuno cerca di sopravvivere o sottrarsi come meglio questa vita o luogo consente.
Invece si dovrebbe guardare all’ingresso di questa gente come risorsa, come amici, alleati che ci offrono una spalla per un aiuto, che aumentano il nostro numero di popolazione generando valore aggiunto, si fa squadra per migliorare il progresso, la collettività, le nostre famiglie. Se è ancora vero che un uomo dirige una nazione, un uomo, come la storia dimostra, può cambiare le cose, anche uno solo di questi uomini può realizzare qualcosa di positivo. Chi ha paura dimentica che sono uomini anche loro, che ogni uomo non può nuocere perché questo è contrastato dalla macchina giudiziaria e legale che sicuramente è competente. Basta ragionare da incolti. Ci si condanna altrimenti all’isolamento, all’estinzione, non si vive bene l’amore per la patria che, invece, è spesso richiamato come un caro sentimento.
Insomma, se oggi sia concesso in maniera legale di non entrare nella un’altra terra, è come l’esempio di uno schiaffo: ora se tu hai il permesso di darmi uno schiaffo e non c’è nessuno a difendermi, domani io lo darò a te e non ci sarà nessuno a difenderti.