Economia & lavoro
Ricciolandia sull’Adriatico
di FRANCO LISI
Sul litorale adriatico fasanese, tra Savelletri e Torre Canne, in prossimità del borgo di pescatori della Forcatella (nella foto), da alcuni anni si è sviluppata la cosiddetta industria del riccio. Stiamo parlando dei ricci di mare che i pescatori del luogo catturano e offrono ai turisti.
Un’antica tradizione che però negli ultimi tempi si è trasformata in un’attività economica di consistente portata nel settore dell’enogastronomia turistica, che coinvolge i sub (che dragano il fondale), i venditori, i fornitori di derrate varie, i proprietari dei suoli (spesso concessionari del demanio marittimo) e tutto un indotto che vortica intorno al gustosissimo echinoderma. Un’economia spontanea che man mano è divenuta una notevole fonte di reddito tutt’altro che trascurabile. Nelle fiere turistiche internazionali ormai il riccio della Forcatella viene presentato come prodotto tipico nel pacchetto dell’offerta turistica del territorio. Ma come tutti i fenomeni spontanei che nascono al di fuori di regolamentazioni si finisce col creare situazioni di abusivismo e in molti casi di vera e propria speculazione. Così nei dintorni della Forcatella sono sorti come funghi numerosi ristorantini al limite della legalità. L’assenza di un disciplinare ha favorito forzature e soprattutto l’insorgere di una concorrenza sleale nei confronti di chi gestisce ristoranti regolarmente autorizzati. E’ nata quindi la città dei ricci, “Ricciolandia” come la chiamano i fasanesi, su basi tutt’altro che legali. Nei giorni scorsi un episodio di stupida speculazione ( un “ricciarolo” ha presentato a una comitiva di turisti un conto esageratamente esoso, circa 700 euro, per una scorpacciata di ricci) ha creato un moto di ribellione. I partiti di opposizione all’amministrazione di destra hanno richiesto la convocazione di un Consiglio comunale per disciplinare, finalmente, l’intera materia. Ci sono proposte concrete, per la verità avanzate già da qualche anno dai consiglieri di opposizione proposte che necessitano di un’approfondita discussione per la formulazione di atti amministrativi tali da regolamentare in maniera efficace un fenomeno turistico che non può essere più lasciato allo spontaneismo dei pescatori della zona. Bisognerà inoltre preoccuparsi di tutelare l’ambiente e il paesaggio ed evitare che la sistematica cattura selvaggia dei ricci ne determini l’estinzione.