Politica
Senza pudore
di MARIO GIANFRATE
La legge, quindi, in Italia non è uguale per tutti. Per alcuni lo è meno. Per altri non lo è affatto! Il senso d’impunità – un senso imperiale di potenza – che pervade l’on. Berlusconi e i servi alla sua Corte, pone problemi impensabili in qualsiasi altra parte del mondo.
L’on Sacconi, ministro in carica, sostiene che ognuno, in casa propria, è libero di fare quello che gli pare. Anche di circuire con il danaro, sedurre con il fascino (!), plagiare con i favori ragazze sotto i diciotto anni?
Perché, se dovessimo giustificare questo, se dovessimo giustificarlo perché ognuno in casa propria è libero di fare quello che gli pare, allora dovrebbe valere per tutti. A cominciare dai pedofili. Se svolgono la loro attività tra le quattro mura domestiche, perché perseguirli? Perché, allora, non si approva una legge “ad personam” specifica, riservata al Premier, che legittimi le presunte – in quanto l’on. Berlusconi si sottrae argutamente ai giudici – storie di prostituzione minorile?
Pare che in queste vicende di “ordinario sesso sfrenato”, parafrasando Bukowski, siano coinvolti molti, molti altri politicanti. Se risultasse vero, per l’Italia sarebbe davvero il colpo mortale: ridotta a casa d’appuntamenti. Paese dove la sola attività a non risentire della crisi economica in atto è – come è stato già scritto – la bassa mignotteria. Di Corte, ovviamente.