18 Maggio 2025
Vassallo, gli arresti annullati dalla Cassazione tornano agli stessi giudici del Riesame che li hanno già confermati

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Per gli ermellini i pentiti non sono credibili e i loro verbali inutilizzabili perché acquisiti senza decreto.
Lo scorso 8 maggio la I sezione penale della Cassazione ha depositato le motivazioni dell’annullamento con rinvio dell’ordinanza con la quale il riesame di Salerno aveva confermato la misura firmata dal gip che disponeva la custodia cautelare in carcere per il colonnello Fabio Cagnazzo, per il brigadiere Lazzaro Cioffi e per l’imprenditore Giuseppe Cipriano. Sono in carcere con l’accusa di aver assassinato il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, nel 2010.
Le motivazioni della Cassazione vanno a toccare in modo critico le fondamenta dell’impianto accusatorio: le dichiarazioni di Eugenio D’Atri non sono utilizzabili per la richiesta di misure cautelari; l’attendibilità di Romolo Ridosso è da verificare; la presenza o meno di elementi dimostrativi della partecipazione di Fabio Cagnazzo al traffico di stupefacenti deve essere attentamente valutata; l’impossibilità del colonnello Cagnazzo di partecipare materialmente all’omicidio deve essere considerata.
I giudici della Cassazione chiudono con un passaggio fondamentale “Altro tema che merita di essere nuovamente valutato è quello della dimostrazione di un accordo preventivo relativo all’inquinamento delle indagini da parte di Cagnazzo: quali elementi sono indicativi del rafforzamento del proposito criminoso altrui mediante l’assicurazione del successivo depistaggio?”.
La Cassazione ha richiesto una profonda e nuova valutazione. Affidata alla Sezione per il riesame del Tribunale di Salerno. Valutazione che è prevista per giovedì.
Come concede la norma, il collegio giudicante sarà composto dagli stessi giudici che avevano emesso l’ordinanza annullata dalla Cassazione. E non solo perché a Salerno c’è solo una sezione del Riesame. E cosa può cambiare se a valutare il quadro probatorio saranno di nuovo le stesse persone? Certo, il Riesame di Salerno dovrà tener conto delle pesanti conclusioni della Suprema Corte, perché anche questo che prevede la legge. Stessa composizione, dunque, come già successo quando il tribunale del Riesame di Salerno aveva nominato gli stessi periti del gip che avevano negato già gli arresti domiciliari al colonnello Cagnazzo chiesto per questioni di salute. Rifiuto poi confermato dal Riesame, perché – come hanno sostenuto i periti – non cambia nulla per la salute del detenuto cardiopatico ch’egli si trovi in cella o a casa”.
La questione del giudice del rinvio che può essere lo stesso che ha emesso il provvedimento annullato è molto discussa in dottrina e in giurisprudenza.
Le sezioni semplici della Cassazione hanno emesso provvedimenti contrastanti. Il 21 giugno 2021 la quinta sezione ha stabilito che “Il giudice del rinvio a seguito di annullamento dell’ordinanza cautelare può essere lo stesso che ha emanato il provvedimento cautelare annullato”. Il 20 luglio 2021 la quinta sezione stabilisce che “Il giudice del rinvio a seguito di annullamento dell’ordinanza cautelare non deve essere lo stesso che ha emanato il provvedimento cautelare annullato”.
Evidentemente è un tema su cui manca accordo come ottimamente illustrato in “Archivio Penale 2021 n.3” dall’avvocato Giulia Fiorucci.
Considerata l’articolata rivisitazione richiesta dalla Cassazione sarebbe auspicabile una diversa composizione del collegio giudicante. Non è in discussione l’imparzialità dei giudici ma la pienezza della funzione di garanzia del grado d’appello passa anche dalla presenza di un diverso giudice.
Tanto più in una vicenda così complessa. In cui andrebbero nuovamente verificate anche le esigenze cautelari del pericolo di inquinamento probatorio e della reiterazione di fatti della stessa specie.
Quali prove potrebbe inquinare oggi Fabio Cagnazzo a quindici anni dai fatti e con le indagini chiuse? Quali reati sono a rischio reiterazione? Il traffico di droga esiste solo nelle parole dei pentiti e l’omicidio, secondo l’ipotesi accusatoria, era unicamente legato al traffico di stupefacenti.
Recentemente la Cassazione nell’annullare la detenzione in carcere per Chiara Petrolini ha specificato che “I fatti di interesse processuale si sono svolti in presenza di condizioni non più presenti né ripetibili”. Parliamo di un caso in cui il compendio probatorio è ben più solido.
Nel caso del colonnello Cagnazzo quali sarebbero le condizioni presenti e ripetibili?
Il colonnello Cagnazzo è pronto a dimostrare la propria innocenza confidando nella garanzie Costituzionali di uno Stato che ha fedelmente servito per tanti anni. E che è pronto a servire. Ancora.
“Follia è fare sempre la stessa cosa, ma aspettarsi risultati diversi”. Lo diceva Einstein.
In questa storia, un’asserzione che può applicarsi a tutti i protagonisti. Quelli al di qua e quelli al di là della sbarra.
