15 Dicembre 2025
IN SILENZIO, DI PORTA IN PORTA: LE TRUFFE AGLI ANZIANI NEI PICCOLI COMUNI ITALIANI
Nel cuore delle comunità più tranquille, che si stanno consumando alcune delle truffe più efficaci e crudeli

Di Pierdomenico Corte Ruggiero
Quando si parla di truffe agli anziani, l’immaginario comune corre subito alle grandi città. Ma negli ultimi anni, a sorpresa, sono i piccoli comuni a diventare il nuovo terreno di caccia dei truffatori. Paesi da poche migliaia di abitanti, dove tutti si conoscono per nome e dove la porta di casa si chiude ancora “solo per abitudine”. È lì, nel cuore delle comunità più tranquille, che si stanno consumando alcune delle truffe più efficaci e crudeli.
A Coreno Ausonio, un piccolo centro in provincia di Frosinone, una giovane donna, fingendo di essere una impiegata di banca, telefona ad un uomo convincendolo a versare 2700 euro su un conto in realtà intestato alla donna. Poi individuata celermente dai carabinieri della stazione di Ausonia.
Un copione collaudato. Con la variante che non sempre i truffatori vengono individuati.
Perché i piccoli centri sono diventati vulnerabili?
Secondo le forze dell’ordine, i truffatori non scelgono più a caso. Analizzano il territorio, osservano orari e abitudini, studiano le fasce fragili. I piccoli centri offrono condizioni ideali:
Anziani spesso soli, soprattutto al mattino e nelle ore centrali della giornata.
Minore presenza di pattuglie, con stazioni dei carabinieri distanti o operative a orario ridotto.
Fiducia radicata nella comunità: aprire la porta è un gesto quasi automatico.
Case isolate o con ingressi diretti sulla strada, senza portinerie o videocitofoni.
Il truffatore approfitta della socialità dei paesi piccoli.
Il repertorio del truffatore è vasto, ma alcuni schemi vengono replicati con una precisione chirurgica.
Ecco le truffe più diffuse oggi nelle zone rurali e nei borghi:
Finti tecnici di acqua, gas, luce
È la truffa numero uno. Gli impostori indossano tute da lavoro, mostrano tesserini contraffatti, parlano il linguaggio tecnico.
Scopo: entrare in casa, distrarre la vittima, sottrarre denaro e gioielli.
Varianti: “controllo elettrodomestici”, “verifica contatore”, “fuga di gas segnalata dai vicini”.
Il falso carabiniere o il falso avvocato
Una telefonata: «Signora, suo figlio ha causato un incidente. Servono subito dei soldi per evitare il carcere».
Pochi minuti dopo, alla porta si presenta un complice per ritirare il denaro.
La leva emotiva è devastante: paura e protezione familiare.
La truffa del pacco
«Ho un pacco per suo nipote. Manca solo un piccolo pagamento.»
Il truffatore si presenta come corriere, spesso con divisa credibile.
Il “pacco” contiene oggetti di poco valore; il pagamento richiesto può arrivare a centinaia di euro.
Finti operatori postali e bancari
Raggiri porta a porta “di fiducia”
Truffatori che si presentano come assicuratori, impiegati postali e bancari, spingono l’anziano a dare loro somme di denaro.
Nei piccoli centri, dove la diffidenza è minore, queste truffe sono particolarmente efficaci.
Come difendersi: le misure più efficaci secondo gli esperti
Le forze dell’ordine e le associazioni dei consumatori indicano alcune strategie che riducono enormemente il rischio.
Non aprire mai la porta a chi non è atteso
È la regola d’oro. Nessun tecnico, nessun funzionario, nessun corriere entra senza un appuntamento ufficiale.
Verificare sempre attraverso un numero ufficiale
Mai usare il numero fornito dal presunto tecnico o dall’“avvocato”.
Chiamare direttamente il gestore (Acqua, Gas, ASL, Carabinieri) usando il numero presente su bollette o siti ufficiali.
Installare dispositivi minimi di sicurezza
Spioncino digitale
Citofono con videocamera
Serratura di sicurezza
I Comuni dovrebbero installare telecamere, possibilmente funzionanti, in posizione tale da coprire tutte le strade d’accesso.
Anche nei piccoli centri, questi strumenti scoraggiano i tentativi.
Mai tenere in casa grosse somme di denaro
I truffatori sanno che molti anziani conservano risparmi contanti.
Meglio carta prepagata o libretti postali con limiti di prelievo.
La “rete di vicinato”
È la misura più efficace nei paesi:
Vicini, commercianti, parroci, postini informati possono diventare una barriera concreta contro i truffatori, segnalando volti sospetti e aiutando gli anziani più soli.
Informare, informare, informare
Le campagne in parrocchia, nei circoli anziani, nei bar dei paesi hanno un impatto enorme. Quanto accaduto a Coreno Ausonio, e in molti casi simili, indica però che non bastano gli incontri informativi in luoghi più o meno istituzionali perché non raggiungono tutti. Serve una campagna di prevenzione casa per casa.
Una truffa spiegata bene è una truffa neutralizzata.
Il ruolo della comunità e il dovere dell’informazione
In molti comuni le amministrazioni stanno distribuendo brochure e attivando numeri locali di pronto intervento sociale. Ma la battaglia non può essere lasciata solo alle istituzioni.
Le truffe agli anziani, soprattutto nei territori più piccoli, non sono reati “minori”: spesso lasciano ferite psicologiche profonde, un senso di vergogna che impedisce di denunciare, e un crollo della fiducia nella comunità.
Informare diventa quindi un gesto di protezione collettiva.
Ogni porta chiusa al momento giusto è una storia diversa: non quella di una vittima, ma di una persona salvata.
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