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14 Aprile 2025

Musk e la corona in memoriam per Giulio Cesare

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Credit foto ilfattoquotidiano.it

Di Rosamaria Fumarola

Un grande medievista soleva ricordare ai suoi allievi con una battuta, che chi viveva nel medioevo non sapeva di vivere nel medioevo. Chi infatti dopo la caduta dell’ impero romano abitava nelle misere capanne costruite ad esempio nei Fori Imperiali, con le stalle per gli animali di fianco ad orti con alberi da frutto o a vitigni e botteghe,  non pensava certo agli antichi fasti di quei luoghi, non ne poteva conservare la memoria ed era impegnato a sopravvivere con ciò che in quel momento aveva. Pensare al sontuoso Foro di Traiano o a quello di Augusto come recinti per le pecore e le capanne è straniante, ma allo stesso tempo illuminante sulle contraddizioni della storia. Ed è, mutatis mutandis, altrettanto contraddittoria la nostra quotidianità, nella quale convivono momenti di straordinaria civiltà con altri che la negano radicalmente. Accade in gran parte del mondo occidentale, come causa ed effetto della globalizzazione. Assistiamo così da un lato alle proteste di migliaia di cittadini turchi che scendono in piazza per difendere un sindaco che vuole candidarsi alla guida del paese, dall’ arroganza di chi il potere già lo detiene e non ha nessuna intenzione di cederlo. È incongruente poi che quest’ ultimo abbia costruito la propria dittatura anche grazie agli stati europei, che gli hanno appaltato parte della risoluzione della questione migratoria, pur sapendo che lo avrebbe fatto in violazione di diritti umani fondamentali. È altrettanto incongruente che in troppe democrazie dello stesso occidente al contrario, i cittadini abbiano votato affinché salissero al potere autocrati illiberali o che i geni a cui dobbiamo la rivoluzione tecnologica abbiano oggi come unico obiettivo politico porsi a capo di un redivivo impero romano e che per farlo adottino misure restrittive di libertà e diritti che a torto ritenevamo acquisiti per sempre. È contraddittorio anche che Alice Weidel, la rappresentante del partito di estrema destra  tedesca Alternative fur Deutschland sia lesbica, visto che tutte le nuove destre maltollerano i diritti di quanti non si riconoscono in una distinzione binaria dei sessi. È spiazzante pure che un autocrate quale Putin accusi altri di nazismo e che da un cellulare ciascuno di noi possa realizzare obiettivi inimmaginabili fino a pochi anni fa, ma che possiamo restare intrappolati in un pronto soccorso per giorni e talvolta morire in attesa di un ricovero. Disorienta anche che in un paese in cui le unioni civili sono riconosciute per legge, un omosessuale possa essere aggredito per strada e pestato a sangue perché passeggia mano nella mano con il suo compagno e che una donna possa essere picchiata o uccisa come se non fosse dotata di tutte le tutele che le battaglie civili della storia le ha riconosciuto. Realtà tanto antitetiche convivono peraltro sullo stesso piano, senza un criterio ragionevole e condiviso che legittimi il prevalere di uno sull’altro. Sembra dimenticata ad esempio la provocatoria massima di Piero Angela secondo cui la velocità della luce non si decide per alzata di mano e così fatti ed opinioni coesistono come se fossero la medesima cosa ed i sostenitori di ciascuna delle due categorie si fronteggiano soprattutto politicamente. Come chi viveva nel medioevo anche noi non sappiamo a cosa stiamo assistendo ed a chi val la pena credere e forse a tanti nemmeno interessa. Di certo la spartizione delle sfere d’influenza e dei poteri creatisi alla fine dell’ ultimo conflitto mondiale è superata ed i nuovi potenti come Elon Musk, secondo un copione tutt’altro che inedito, si sono battuti fino a poco tempo fa per nobili cause, ma hanno poi virato in direzione di un dominio non condiviso che fa di loro dei padroni più che dei governanti. Avremmo dovuto capirlo dal primo momento in cui il tecnocrate a capo della Tesla avvertì in occasione della ricorrenza della morte di Giulio Cesare il bisogno di inviare a Roma una corona in memoriam da deporre in Largo Argentina. 

Giornalista pubblicista, scrittrice, critica jazz, autrice e conduttrice radiofonica, blogger, podcaster, giurisprudente (pentita), appassionata di storia, filosofia, letteratura e sociologia, in attesa di terminare gli studi in archeologia scrivo per diverse testate, malcelando sempre uno smodato amore per tutti i linguaggi ed i segni dell'essere umano