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Esteri

L’Occidente collettivo compie un ulteriore passo verso il baratro

Il vertice di sicurezza di Shangri La presso Singapore, Lo scontro USA-Cina, La situazione del conflitto in Ucraina e l’OK all’uso di armi occidentali contro la Russia.

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Aree di crisi nel mondo n. 202 del 2-6-24

Il vertice dei ministri degli esteri della UE

Bruxelles

Durante questo vertice si è presentato Jens Stoltemberg, il quale, tenendo fede al suo nome, ha sostenuto fermamente la necessità impellente di concedere l’uso delle armi occidentali entro i confini riconosciuti della Russia affinché l’Ucraina possa colpire obiettivi russi.

I Ministri di molti Paesi hanno consentito, Germania compresa, ma non l’Italia.

Il Ministro Tajani ha detto che l’Italia non vuole la Terza Guerra Mondiale e pertanto non concede l’uso contro il territorio russo di armi donate dall’Italia.

Ha fatto riferimento ai Samp-T che però sarebbero armi antiaeree.

Di fatto il provvedimento riguarda maggiormente paesi quali la Francia e la Germania che producono missili cruise, SCALP e Taurus, e gli USA con i loro HIMARS e ATACMS.

Poche ore dopo l’ok degli USA, gli Ucraini hanno attaccato Belgorod proprio con i missili di produzione USA, ma l’attacco è stato sventato dalle difese aeree.

I bersagli designati sembra però che fossero civili, le testate montate sui missili, a grappolo, segno che avrebbero dovuto causare una strage.

Siccome sappiamo che già in passato e più volte gli Ucraini abbiano usato armi fornite dall’occidente contro il territorio russo, artiglieria, droni, missili Vampire ed ex sovietiche, perchè mai inscenare questa pantomima per i sistemi più complessi?

Ritengo che il problema non fosse l’uso delle armi in se, ma fosse legato in realtà, a chi le debba programmare per colpire il territorio russo.

https://www.washingtonpost.com/world/2024/05/30/nato-europe-us-weapons-ukraine-russia

In tale senso, la programmazione dei missili e la designazione dei bersagli, implicherebbe l’impiego di personale proveniente dai Paesi di origine dei missili, e pertanto un impiego di personale occidentale per colpire bersagli in Russia, con tutto ciò che questo può comportare.

Il vertice di sicurezza Shangri-La a Singapore

Due giorni fa si è aperto il vertice sulla sicurezza mondiale e subito ha visto un vertice tra i Ministri della difesa Cinese e Statunitense.

Incontro durato ben 75 minuti, addirittura più del previsto.

Dure le posizioni tenute, in aperto contrasto di visione sulla futura sicurezza dell’area asiatica e pacifica del globo.

Taiwan, Filippine, Missili USA i maggiori temi di scontro.

“Chiunque osi separare Taiwan dalla Cina si impegna nell’autodistruzione ed è destinato a essere fatto a pezzi”, ha detto Dong.

La Cina è stata chiarissima nel ribadire che Taiwan sia territorio cinese e che gli USA stiano operando per spingere le forze interne taiwanesi a credere che sia possibile separare l’Isola dalla madrepatria.

https://www.globaltimes.cn/page/202406/1313460.shtml

https://www.washingtonpost.com/national-security/2024/06/02/us-china-taiwan-shangri-la-dialogue

Immancabile presenza di Zelensky ai vertici sulla sicurezza globale, in cui come sempre interpreta il ruolo del Presidente del suo Paese, anche se con mandato ampiamente scaduto e punta il dito contro la Cina rea di non reggere il gioco alla folle propaganda occidentale sul conflitto, secondo la quale si possa avviare un vertice di pace senza che sia presente la controparte del conflitto, vedi il futuro vertice in Svizzera.

Il conflitto in Ucraina

Nel frattempo il conflitto procede e non solo emergono da molte fonti occidentali le reali difficoltà ucraine, ma gli stessi ucraini rivelano quanto siano gravi le lacune del momento.

“I comandanti ucraini si lamentano da tempo della scarsa preparazione delle reclute nei centri di addestramento. Ma con la Russia all’offensiva, le persistenti lamentele ricordano che la legge sulla mobilitazione recentemente adottata, intesa ad ampliare il bacino degli uomini arruolabili, è solo un passo verso la risoluzione dei problemi del personale militare.” https://www.washingtonpost.com/world/2024/06/02/ukraine-training-soldiers-mobilization-war/

Tale rivelazione occidentale, conferma quanto diffuso da fonti russe nelle settimane scorse, quando avanzando nella regione di Karkov hanno fatto molti prigionieri ucraini che hanno confessato di essere stati addirittura arruolati solamente una decina di giorni prima, o meglio, non proprio arruolati, ma prelevati in strada dai commissari reclutatori che in piena violazione della stessa legge ucraina, praticano quelli che di fatto sono rapimenti, compilando i documenti di arruolamento direttamente in strada con i dati del malcapitato di turno.

Pratiche degne del regime che governa Kiev.

Questo fatto rivela le difficoltà crescenti da parte di Kiev nel coprire i ranghi dei reparti inviati sul fronte di Karkov per rispondere all’iniziativa di Mosca.

Karkov

L’operazione russa si è delineata come una mossa per costringere gli Ucraini a spostare qui un gran numero di unità da altri fronti, ed è riuscita in pieno.

L’afflusso di unità combattenti e molti mezzi per fermare la presunta avanzata verso Karkov, ha in realtà consentito all’esercito russo di colpire pesantemente con un enorme numero di droni Lancet, oltre 300 i video che confermano i colpi messi a segno contro mezzi di ogni tipo, dai carri armati, ai semoventi di artiglieria, dai blindati ai sistemi antiaerei.

L’aviazione russa sta colpendo in profondità con le bombe plananti le retrovie nemiche e i danni ci sono e sono anche pesanti.


Volchansk

Il territorio urbano oltre il fiume è quasi interamente in mano russa, la presenza ucraina è mantenuta solo grazie al sacrificio di molte unità dell’esercito.

Liptsi

L’accumulo di forze ucraine ha permesso un contrattacco che ha portato gli Ucraini a recuperare un caposaldo trincerato, ma nulla oltre.

Artemovsk

Sui fronti più attivi come quello che è noto in Italia come Bakmut, le difficoltà crescenti di Kiev iniziano a vedersi.

Nei giorni scorsi avevamo parlato dell’avanzata russa oltre il canale tombato a sud di Chasov Yar, ora è arrivata la conferma visiva, in più a nord della città, le truppe del 217° Reggimento aviotrasportato, sono arrivate oltre il canale in un secondo tratto in cui è tombato e si sono impossessate delle trincee ucraine, trovate inspiegabilmente vuote e senza difese.

Grave errore di cui i russi hanno saputo approfittare velocemente e che ora mette in seria difficoltà lo schieramento difensivo.

Da Avdeevka a Cherson

Le truppe russe, 30a Brigata fucilieri motorizzata, lambiscono nuovamente la periferia di Novoalexandrovka.

La 15a Brigata fucilieri motorizzata si è portata a ridosso di Sokol e Novoprokovske da Soloviovo.

La 137a Brigata d’assalto avanza da Semenovka.

Umanske è stata interamente posta sotto controllo russo dallo storico Battaglione Somalia.

Il battaglione altrettanto storico Sparta, ha proseguito l’avanzata al centro del saliente ucraino da Netaliovo.

La 5a Brigata fucilieri motorizzati ha conquistato il Municipio di Krasnogorovka.

La 39a Brigata fucilieri motorizzati è avanzata da Solodke in direzione di Vodiane conquistando altri filari di alberi.

Nel settore del fronte sud si va riaccendendo anche il fronte di Kamianske oltre a quello di Velika Novosolca, dove i Russi hanno preso Staromajorske.

Bombardamenti con missili e droni

La notte scorsa ha visto un massiccio lancio di droni Geran 2, Missili da crociera KH101 e KH55, oltre a missili Kalibr e Iskander.

Bersaglio principale sono state le centrali termoelettriche di Zelenodolsk e Burshtynska.

Le centrali idroelettriche di Kaniv, (444 megawatt) disabilitata, la centrale di Kremenchuk, colpita da missili Iskander, la Dnipro di Zaparoje che ha visto interrompersi persino la circolazione stradale su di essa.

Inoltre è stato colpito un importante deposito di materiali NATO presso Vinniza.