02 Dicembre 2024
Verso una Vita Libera dalla Violenza: Le Leggi del Marocco e della Bolivia a Tutela delle Donne
L’intervento di paesi come il Marocco e la Bolivia mette in luce l’importanza di un approccio internazionale coordinato per combattere la violenza contro le donne.
Le Leggi del Marocco e della Bolivia a Tutela delle Donne
Di Maddalena Celano
Maddalena Celano (Assadakah News) – Questo 25 novembre 2024 si è tenuto un evento di grande rilevanza, organizzato dalle Rappresentanze Diplomatiche del Regno del Marocco presso la Santa Sede e dello Stato Plurinazionale della Bolivia presso la Santa Sede, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. L’incontro, che ha avuto luogo presso la sede dell’Ambasciata del Regno del Marocco a Roma, ha avuto lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e rafforzare gli impegni internazionali nella lotta contro la violenza di genere.
Durante la serata, sono intervenuti diplomatici come S.E. Teresa Subieta Serrano, Ambasciatrice dello Stato Plurinazionale della Bolivia e l’Ambasciatrice del Marocco presso la Santa Sede, S.E. Rajae Naji Mekkaoui. Entrambi hanno sottolineato gli sforzi dei loro rispettivi governi nella protezione delle donne vittime di violenza. Il governo boliviano ha fatto significativi progressi attraverso una serie di riforme legali che mirano a rafforzare la protezione delle donne, tra cui l’introduzione di leggi contro la violenza domestica e misure per migliorare l’accesso delle vittime a rifugi sicuri e assistenza legale.
Le due nazioni, pur con storie e contesti differenti, hanno compiuto passi fondamentali nella protezione delle donne, con l’adozione di leggi innovative per combattere la violenza fisica, sessuale e psicologica contro le donne.
Le Iniziative Legali in Marocco
Il Marocco ha fatto un passo significativo con l’introduzione della Legge 103-13 nel 2018, che ha introdotto misure legali decisive contro la violenza di genere. Questa legge, una delle più avanzate nella regione, non solo criminalizza la violenza domestica, ma offre anche misure protettive per le donne vittime di abusi. Le innovazioni includono l’introduzione di ordini restrittivi, l’accesso a rifugi sicuri e la possibilità di accesso a servizi legali gratuiti per le vittime.
Inoltre, il governo marocchino ha implementato campagne di sensibilizzazione per educare la popolazione sui diritti delle donne e promuovere la parità di genere. Tuttavia, nonostante le leggi progressiste, la sfida principale rimane la difficoltà di applicazione in alcune aree, soprattutto nelle zone rurali, dove persiste un forte legame con tradizioni conservatrici.
Le Leggi della Bolivia contro la Violenza sulle Donne
La Bolivia, con la Legge 348 del 2013, ha adottato un approccio integrato per affrontare la violenza contro le donne. Questa legge criminalizza ogni forma di violenza di genere, sia essa fisica, psicologica o sessuale, e garantisce alle vittime accesso a servizi di assistenza legale e psicologica. Inoltre, la legge prevede misure di protezione come rifugi temporanei e linee telefoniche di emergenza, che sono diventati strumenti essenziali per offrire protezione immediata.
La Bolivia ha anche creato tribunali specializzati nella gestione dei casi di violenza di genere, con magistrati formati ad hoc per trattare questi casi con la dovuta serietà. Nonostante queste misure, il paese continua a lottare contro i ritardi nell’attuazione e contro le resistenze culturali, in particolare nelle aree rurali, dove molte donne continuano a essere vittime di violenze non denunciate.
Marocco: Contrasto tra Legge e Cultura
Il Marocco ha introdotto una legge pionieristica con la Legge 103-13 del 2018, che affronta la violenza domestica, lo stalking e gli abusi sessuali, ma la sua applicazione si scontra con diversi ostacoli. Nonostante il quadro giuridico avanzato, la legge non è stata ancora pienamente integrata nella cultura legale e sociale del paese.
Secondo alcuni osservatori, una delle principali difficoltà sta nella resistenza culturale e nei pregiudizi radicati, soprattutto nelle aree rurali e tra le classi più conservatrici. Le donne, infatti, spesso non denunciano i casi di violenza a causa della paura di stigmatizzazione o della mancanza di fiducia nei sistemi di giustizia, considerati non sempre sensibili o pronti a proteggere adeguatamente le vittime.
Nonostante ciò, il governo marocchino ha cercato di promuovere campagne di sensibilizzazione per educare la popolazione sulla violenza di genere e sui diritti delle donne, nonché di incoraggiare il coinvolgimento delle istituzioni religiose e tradizionali per cambiare le percezioni culturali. Tuttavia, la resistenza al cambiamento rimane un ostacolo significativo.
Bolivia: Le Sfide dell’Applicazione e la Reazione Sociale
La Bolivia ha fatto enormi progressi con la Legge 348, che stabilisce una visione completa della violenza contro le donne, ma la sua applicazione non è priva di difficoltà. Sebbene la legge preveda misure di protezione e supporto per le vittime, molte donne nelle aree rurali e indigene non hanno un facile accesso a risorse legali o protezione immediata. La mancanza di sensibilizzazione, unita alla debolezza delle strutture locali, ostacola la piena attuazione della legge.
Un altro fattore che complica l’efficacia della legge è l’alto tasso di impunità. Le indagini sulle denunce di violenza spesso si allungano per mesi, e le vittime possono trovarsi a fronteggiare un sistema giudiziario lento o scarsamente equipaggiato per gestire i casi. Inoltre, la violenza strutturale e la discriminazione sociale che molte donne affrontano, in particolare quelle appartenenti a minoranze etniche, crea un clima di paura che impedisce loro di farsi avanti.
Recenti sforzi governativi e delle ONG per promuovere l’accesso a case rifugio, educazione e consulenze legali sono positivi, ma c’è ancora molto da fare per garantire che tutte le donne, ovunque si trovino, possano usufruire di queste misure protettive.
Un Fronte Comune: Necessità di Collaborazione Internazionale
L’intervento di paesi come il Marocco e la Bolivia mette in luce l’importanza di un approccio internazionale coordinato per combattere la violenza contro le donne. Le sfide comuni — tra cui la resistenza culturale, la necessità di formazione delle forze dell’ordine e la sensibilizzazione della popolazione — richiedono una risposta collettiva e l’impegno di più attori: governi, organizzazioni internazionali, istituzioni religiose e civili.