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Mestre: insulti sessisti all’arbitro donna

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di ROSA MANNETTA

E’ accaduto pochi giorni fa

 


In un torneo di giovanissimi, che vedeva in campo le squadre Giovanissimi della Miranese e del Treporti: uno dei ragazzini si è abbassato i pantaloncini prima di un calcio d’angolo. E poi i genitori con i figlioli e altri spettatori, hanno attaccato con ingiurie l’arbitro. L’elemento sconcertante è che l’arbitro era una giovane donna; è sconcertante che abbia dovuto subire offese sessiste e atti osceni; è sconcertante anche perché stava arbitrando la gara. Un gruppetto di genitori dei giocatori del Treporti, ha iniziato a criticare la direttrice di gara, nel senso che quest’ultima non sapeva condurre il gioco, a inveire in modo pesante con parole “dure”. La giovane ha espulso il ragazzino che si è mostrato nudo ed è riuscita a portare a termine la gara.  Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha espresso la sua solidarietà alla giovane e l’ha spronata a “continuare a coltivare la sua passione superando idiozie, stupidità e atteggiamenti indegni del mondo sportivo ed estranei alla cultura e società veneta”. La Federazione ha poi, punito il Treporti calcio con un’ammenda di 100 euro. Il ragazzino intanto, è stato sospeso. E parlo di questa vicenda nel bar Maracuja, dove avvengono le mie interviste. Giovanna subito presa, afferma: “L’arbitro è stata offesa, poco dopo l’inizio della partita. I genitori del Treporti, le hanno detto che doveva dedicarsi al “mestiere più antico del mondo”. Questa donna è stata difesa dalla dirigenza della Miranese e lo staff del Treporti, non ha richiamato i propri tifosi. Tutto questo sta a dimostrare che le donne sono oggetto di pregiudizi in ogni campo. E sul suo profilo social, la giovane orgogliosa di indossare la divisa da arbitro, aveva scritto un mese fa:” Pensa, credi, sogna e osa”. Di sicuro,non avrebbe mai immaginato che poco tempo dopo, avrebbe ricevuto insulti volgarissimi. Ripeto e generalizzo: le donne sono trattate male nel nostro Paese. Questo fatto è accaduto in un campo di calcio. E sui luoghi di lavoro, che succede? E come definiamo i casi di femminicidio?  Il nostro Paese è colmo di questi fatti di cronaca”. Interviene un uomo che mi ha chiesto di rimanere nell’anonimato: “Giovanna, non mi piace ciò che hai detto. La donna deve fare solo determinate professioni. Non è adatta a fare l’arbitro. Dobbiamo fare delle differenze. La donna è “donna”. Gli uomini sono uomini”. Le affermazioni di quest’uomo non sono state condivise da molte persone: giusta questa non – condivisione. Giusta. E con amarezza, dico che in Italia, le donne devono lavorare duramente per trovare un ruolo in società. Sono numerosi i casi di donne che muoiono per la follia omicida, che sono sfregiate con l’acido, che subiscono sessismo. Esistono anche i casi di uomini che subiscono maltrattamenti…sono pochi, ma esistono. Occorre equità. E forse occorre un’educazione al rispetto. E’ questo il nostro demerito. Esiste un’educazione limitata. Forse. O forse non c’è. Sandro Penna scriveva: “Ma guai a chi è diverso…”. E ribadisco, dovremo considerare chi è diverso…

 

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Sono sorte polemiche sulla visita di alcuni liceali del Virgilio alla sede del Grande Oriente d’Italia. Questa “uscita” consentirà agli studenti del liceo romano, nel tempio delle logge massoniche, di partecipare alla conferenza: “Cos’è la massoneria?”. I genitori dei ragazzi hanno espresso questo pensiero: “Non riteniamo una scelta opportuna proporre agli studenti di avvicinarsi, in maniera del tutto acritica, a un fenomeno tanto controverso che ha spesso contraddistinto i momenti più bui della storia della nostra repubblica, tanto da essere sotto i riflettori della commissione Antimafia”. Il dirigente scolastico dell’istituto ha dichiarato: “Io sarò presente a garanzia dell’iniziativa, se dovessi vedere o sentire cose che non mi piacciono, inviterò gli studenti ad uscire dalla sala”. Contro questa iniziativa didattica, è anche il Movimento 5 Stelle. “Noi rispettiamo l’indipendenza del lavoro e la creatività dei docenti…tuttavia riteniamo inopportune tutte queste iniziative che portano ad attribuire qualsivoglia forma di accredito alla massoneria, promuovendo una visita alla sede delle logge romane…”: lo affermano i senatori e le senatrici del M5S in commissione Cultura. Ora occorre spiegare che cosa possa essere la Massoneria. La Massoneria è un ordine iniziatico che ammette la pratica di dottrine misteriche o religiose. Il punto è questo: i giovani studenti del liceo Virgilio devono andare a visitare il tempio massonico? E pongo questo interrogativo nel bar Maracuja, dove effettuo interviste e dove è una consuetudine, discutere di notizie di attualità e di cronaca. Sara dice: “Concordo con i genitori dei ragazzi che sono contrari a questa visita nel tempio massonico. La massoneria, secondo me, è eversione. E’ una specie di associazione che è convinta di fare la felicità degli esseri umani. E’ una falsità storica. I ragazzi non dovrebbero conoscere questa cosa. La chiamo “cosa” perché è il risultato di pensieri ingannevoli”. Marco, al contrario, racconta: “Io penso che la partecipazione della scolaresca alla conferenza sulla massoneria sia interessante e che il tutto sia da inquadrare in una lezione di storia”. I pareri sono vari e anche discordanti. Ma cosa succede nel nostro Paese? Cosa sono questi venti di inasprimento delle coscienze? Questi venti reazionari destano preoccupazione. In che senso? Giorni fa, alcuni alunni delle classi di una scuola primaria di Cremona, sono stati condotti nel comando provinciale dei carabinieri. In questa visita, gli stessi carabinieri hanno illustrato la funzionalità degli strumenti tecnici e dei mezzi in loro dotazione: gli alunni sono stati anche fotografati in fila vestiti come squadre antisommossa. Queste foto con caschi e scudi, sono state diffuse dagli stessi militari. In seguito alla pubblicazione delle stesse, sono sorte delle polemiche. In effetti, i bambini non dovrebbero avere il concetto di sopraffazione, schierati e “giocando” per stabilire l’ordine pubblico. Tutto ciò è diseducativo. L’etica forse non si conosce. Non si sa cosa possa significare il termine “etica”. E’ sconvolgente questo modo di “educare”.  Bruno Latour scrive: “Siamo solo disorientati…”. Ritengo che dovremmo tracciare una nuova mappa morale.

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo