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Centro Scorpione, mafia e servizi segreti

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di PIERDOMENICO CORTE RUGGIERO

La notizia è di questi giorni. Una sentenza, di primo grado, ha stabilito l’esistenza di una  trattativa tra pezzi dello Stato e la mafia. Trattativa nata per porre termine alla stagione delle bombe, iniziata nel 1992. Non resta che attendere la sentenza definitiva della Cassazione, per poter poi analizzare con pienezza questa oscura pagina di storia.

 

Esiste, però, una vicenda su cui già è possibile spendere qualche parola. I rapporti tra servizi segreti e la mafia. Rapporto che possiamo definire antico. 1943, gli Alleati si preparano ad invadere la Sicilia. Hanno necessità di informazioni e sostegno dietro le linee nemiche. Per questo motivo chiedono l’aiuto della mafia. Lo avevano già fatto nel 1942, per aumentare i controlli nel porto di New York per evitare sabotaggi da parte dei tedeschi. La mafia controllava i docks del porto. Il tramite per la trattativa è Lucky Luciano. L’aiuto della mafia sarà poi ricompensato, come dimostra la grazia concessa a Luciano. La guerra finisce. L’Italia inizia la ricostruzione, di cui vuole approfittare anche la mafia. Inizia anche la guerra fredda. Con il confronto tra Est ed Ovest. La mafia, ma in generale la criminalità organizzata, ha un ruolo anche nella guerra fredda in Italia. La mafia ha il controllo del territorio e può essere usata come braccio armato per operazioni segrete. Ovviamente in chiave anticomunista. La strage di Portella della Ginestra viene, da molti, indicata come frutto dell’azione di Giuliano, mafia e servizi segreti. La mafia ha anche il ruolo di difesa degli interessi economici dei gruppi dominanti. Le rivendicazioni di operai e contadini, vengono spesso soffocate nel sangue dalla mafia. Normali rivendicazioni sociali vengono bollate come  “ sovversione comunista “, quindi una minaccia da stroncare nell’ottica della guerra fredda. Nella realtà è solo la feroce difesa di privilegi e illecite ricchezze. Anche nella strategia della tensione, ritroviamo mafia e pezzi dei servizi segreti. Per esempio nel golpe Borghese. Stesso discorso vale per la ‘ndrangheta nella strage di Gioia Tauro. Estremisti politici, malavita e servizi segreti. Un connubio presente in molte vicende. Il rapimento di Aldo Moro, con il coinvolgimento a vario titolo di mafia, camorra, ‘ndrangheta e criminalità romana. Il rapimento di Ciro Cirillo, con il ruolo di mediazione svolto dalla camorra. Anche per il  fallito attentato dell’Addaura e per le stragi di Capaci e via D’Amelio, viene ipotizzata una azione congiunta di mafia e uomini dei servizi segreti. Esiste una vicenda che sintetizza queste inquietanti dinamiche. Sul finire degli anni 80, il Sismi installa a Trapani il centro Scorpione. Centro guidato dal maresciallo Vincenzo Li Causi, ucciso poi in Somalia nel 1993, in circostanze mai chiarite. Il Centro Scorpione era articolazione territoriale della VII Divisione del Sismi. Cioè Gladio. Il Centro si sarebbe dovuto occupare anche di lotta alla mafia. Forte è, invece, il sospetto di deviazioni dai compiti istituzionali, con la lotta alla mafia che diventa, in alcuni casi, sostegno alla mafia. La Sicilia era base perfetta per traffici particolari con i paesi africani : armi, rifiuti tossici, droga. Quando un governo non può avere rapporti, alla luce del sole, con paesi “ scomodi “, si utilizzano i servizi segreti per affari e trattative a cui non si vuole rinunciare. Affari e trattative lucrose anche per la mafia. Anni di indagini su stragi, criminalità organizzata, P2, rapimento Moro, estremismo politico, una cosa hanno dimostrato. In Italia esisteva, e forse esiste ancora, una zona buia, mai illuminata, dove si incontravano poteri legali e non, per stringere accordi indicibili. La trattativa Stato-mafia degli anni 90, non è episodio isolato. Tutti i magistrati e investigatori uccisi, si erano avvicinati a quella zona buia. Sarà questo il tempo in cui, finalmente, sarà fatta luce ?

Credit foto www.ischente.it

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo