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Politica

Gli italiani meritano un governo fascista

Che il riconoscimento di un diritto sia parte di un faticoso processo storico di lotte, il più delle volte sanguinose, l’italiano non lo sa e se lo sa al combattimento preferisce l’esercizio di una comoda pigrizia.

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Ilfattoquotidiano.it

Che cosa intendano gli italiani quando chiedono di essere governati è cosa misteriosa. Di certo non mostrano interesse per i proclami dei politici e considerano la cosa pubblica un vagone che viaggia parallelo a quello degli individui. È pressoché assente negli abitanti del belpaese il concetto di cittadinanza e considerano lo stato un interlocutore con cui contrattare da pari a pari l’ottenimento di emolumenti o il riconoscimento di diritti, alla stregua di qualsivoglia do ut des che possa intervenire tra privati. Che il riconoscimento di un diritto sia parte di un faticoso processo storico di lotte, il più delle volte sanguinose non lo sa e se lo sa al combattimento preferisce l’esercizio di una comoda pigrizia. Lottare di fianco agli altri, organizzarsi perché ciò avvenga è anch’esso un dato il cui valore sfugge alla sua attenzione, forse perché combattere assieme ai suoi simili necessita di sforzi che considera una inutile perdita di tempo e lui tempo non ne ha: deve lavorare,  magari sottopagato ed in nero, per dar da mangiare ai propri figli, che sono sangue del suo sangue e pertanto sacri come pochissimo altro nel panorama della sua esistenza. L’italiano difende i legami primordiali che lo posseggono con forza, ma non riesce a farsi tutore di conquiste culturali, proprio per la mediazione razionale della quale hanno bisogno (la cui spinta propulsiva avverte come debole rispetto ai moti degli impulsi).

Tutto ciò genera delle conseguenze nefaste sul piano delle conquiste civili e della lotta politica, poiché lascia ampi e pericolosi spazi a personaggi assetati di potere, che perseguono ambizioni proprie ed interpretano l’arte del governare come esercizio di comando non su cittadini, ma appunto su sudditi. L’Italia è dal punto di vista dei soggetti politici insufficiente a garantire la democrazia. L’educazione infatti alla scelta è una prassi che non può trovare posto solo nella cabina elettorale, ma in tutti quei luoghi che favoriscono l’aggregazione, l’incontro tra i cittadini ed il conseguente sviluppo del senso critico e della libertà di pensiero che sono valori costituzionalmente garantiti,  valori che, come sopra sottolineato non interessano però alla maggioranza degli italiani. Le destre come quella della Meloni trovano così terreno fertilissimo per raccogliere la delega ad essere governati che, nella concezione degli italiani prevede appunto una deresponsabilizzazione ed esercitano il potere come vogliono e come sanno, in maniera autoritaria e personalistica. Sintomatico il comportamento tenuto durante la sua trasmissione televisiva dal compagno della signora Meloni Giambruno, che ha criticato le considerazioni del ministro tedesco sul clima difficile trovato in Italia, invitandolo a non tornare nel nostro paese. Non sono peraltro seguite scuse o tentativi di “aggiustare il tiro”. Dall’altro lato le libertà che parevano definitivamente riconosciute alle coppie omosessuali ed a tutto il mondo LGBQT+ vacillano sotto il peso di provvedimenti che le limitano, rispolverando il vecchio assunto che si tratta di universi “sbagliati” e contro natura, una natura che è invece fondata sulla famiglia tradizionale. A quest’ultima vengono riconosciuti benefici non concessi invece ai singoli, come nel caso della carta “Dedicata a te” disegnata non solo su parametri reddituali, ma anche di composizione dei nuclei familiari. Lo stato entra dunque nel privato dei cittadini, indicando le pratiche virtuose e disincentivando quelle che non considera tali. Questo governo ad esempio ha inteso punire i percettori del reddito di cittadinanza, stigmatizzandoli come fannulloni.  In questo caso è l’essere povero che finisce col diventare una vergogna. Gli osservatori internazionali più autorevoli fanno notare come quella della Meloni sia una destra fascista, antidemocratica, populista e che fa gli interessi di pochi, presenti peraltro nelle sue fila. Ma la signora Meloni vola in America e si accredita come politicamente affidabile presso Biden, che ha interesse affinché le relazioni che legano Italia e Stati Uniti siano sempre stabili.

Nelle stesse ore gli italiani più bisognosi si accorgono che da agosto il reddito di cittadinanza non sarà più erogato e tentano di imbastire una protesta debole ed inutile perché fuori tempo massimo, visto che da troppi mesi il governo lavorava allo smantellamento del sussidio.

Ed allora vien da pensare che gli italiani dovrebbero come un mantra e più volte al giorno per combattere deficit di memoria ed attenzione, ripetere davanti ad uno specchio:”Se tu non ti interessi alla politica, la politica si interessa a te”.

Rosamaria Fumarola

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Giornalista pubblicista, scrittrice, critica jazz, autrice e conduttrice radiofonica, giurisprudente (pentita), appassionata di storia, filosofia, letteratura e sociologia, in attesa di terminare gli studi in archeologia scrivo per diverse testate, malcelando sempre uno smodato amore per tutti i linguaggi ed i segni dell'essere umano