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Esteri

Putin arriva a Rostov on Don e detta le direttive ai militari

La situazione sui fronti in Ucraina e Gaza

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Immagine di libero uso distribuita da Kremlin.ru

Aree di crisi nel mondo n. 176 del 22-10-23

Ucraina

Il conflitto prosegue nonostante sia calato il silenzio stampa su questo scontro tra Potenze, la NATO da un lato e la Russia dall’altro.

Chiaramente la NATO usa soldati e uniformi ucraine, ma mezzi, soldi, materiali, addestramento, organizzazione, strumenti e software, satelliti, aerei spia e armi sono loro non certo ucraine.

Un solo fronte al momento vede gli Ucraini con l’iniziativa in pugno: Cherson.

Cherson

Tre giorni or sono le truppe di Kiev hanno attraversato a bordo di piccole imbarcazioni, il fiume Dnepr e si sono avventurate nei canali tra le isole.

Non hanno trovato resistenza, non erano presidiati e sono sbarcati vicino ad un settore di villaggio.

Occupato una piccola porzione di case, hanno fatto affluire rinforzi.

Solo soldati, niente mezzi.

Le imbarcazioni hanno fatto spoletta, ma i Russi hanno iniziato a rispondere, posizionando truppe davanti ed ai lati del settore di villaggio e iniziato a bombardarlo ma senza contrattaccare.

Nel fiume le imbarcazioni procedevano il loro via vai, ma i droni hanno iniziato a colpirle, dai rapporti russi risulterebbero colpite ad oggi ben 48 imbarcazioni, con annessi soldati a bordo.

Poco a sud di fronte al ponte ferroviario di Cherson, i Russi continuano a colpire i raggruppamenti di forze ucraine, che perdono diversi soldati.

L’Assenza di mezzi è da attribuirsi alla mancanza di pontoni adatti ad attraversare un simile tratto di fiume, alla vulnerabilità che comunque questo avrebbe, alla mancanza di mezzi da sbarco adatti a trasportare mezzi pesanti.

Una simile iniziativa non seguita da molti mezzi e una rotta di rifornimenti stabile, è destinata a fallire con gravi perdite.

Queste unità sono state addestrate appositamente dai royal marines inglesi appositamente per queste operazioni anfibie.

Rabotino

L’offensiva ucraina appare ormai spenta e persa tra le molte decine di mezzi distrutti in quel tratto di fronte ormai noto come Bradley square.

Le truppe russe riguadagnano terreno sia dalla direzione di Verbovo che da sud allontanando le posizioni ucraine dalla prima linea difensiva mai superata in quel punto.

Gli Ucraini hanno inviato dei carri a sud per fermare i russi, ma uno prima e il Leopard 2 A6 dopo, sono stati distrutti da mirati colpi di ATGM.

Nessun segnale di possibile nuovo attacco verso sud da parte di Kiev.

Sul fianco sinistro delle difese russe, verso nord, gli Ucraini accumulano truppe, forse intendono sferrare un colpo per far arretrare i Russi in vista dell’inverno ed assicurarsi l’uso della strada per Rabotino in quanto i campi saranno presto impraticabili.

Velica Novosolka

Anche qui gli Ucraini sono completamente fermi, hanno addirittura spostato unità su altri fronti, verso Cherson i battaglioni dei Marines, verso Adveevka la 1° Brigata corazzata.

Solo i Russi muovono verso nord recuperando porzioni di fronte, la cui conquista era costata migliaia di vite di soldati in questi 4 mesi di fallimentare offensiva.

Anche presso i due villaggi ad est, Novodonetcke e Novomajorske i russi stanno recuperando i vecchi ed iniziali fronti.

Donetck

Pesante lancio di missili HIMARS con carica a grappolo da parte degli Ucraini sulla popolazione civile della città.

Le difese antiaeree ne hanno fermati molti, altri si sono aperti riversando su strade e parchi i loro ordigni esplosivi.

Budennovsky, Kalininsky, Kievsky, Kirovsky, Kuibyshevsky e Petrovsky sono i quartieri dove sono piovuti i missili lanciati dall’esercito e anche dall’aeronautica ucraina, che ha ancora alcuni caccia abili al volo, prova ne è che ne sono stati abbattuti 3 nelle ultime 72 ore.

Gli Ucraini intensificano i bombardamenti sulla città a causa della forte pressione offensiva che i Russi stanno esercitando sulla vicina Adveevka, non si fanno scrupoli di colpire i civili per spingere i Russi a rinunciare alle forti pressioni che mettono in atto lungo la ferrovia a nord di Adveevka.

Proprio nel settore nord si sono avute pesanti e sanguinose battaglie.

Se per caso aveste letto cifre e numeri riguardanti queste battaglie, vi suggerisco di non prenderli in considerazione in quanto sono frutto di fantasie e propaganda di guerra.

Non ci sono perdite di centinaia di mezzi russi, non ci sono perdite di migliaia ( ho letto 2000…) di soldati russi.

Ci sono scontri e offensive che sono costati alcune decine, non molte, di mezzi, in un settore dove si combatte da più di un anno, le immagini di scontri passati e la presenza di mezzi distrutti da tempo sul campo, ingannano chi guarda e facilitano il lavoro dei propagandisti.

Qui si combatte anche con blindati e carri da molti mesi e questo terreno è pregno di rottami di passati scontri.

Gli Ucraini mostrano distruzioni di mezzi russi ma si guardano bene dal mostrare le loro altrettanto pesanti perdite.

Stanno facendo affluire qui molte brigate, tra cui la già citata prima brigata corazzata, perchè mai lo farebbero se tutto andasse così bene per loro? Esattamente, le perdite ci sono da ambo i lati.

L’offensiva ucraina di ieri è stata respinta, oggi i Russi sono tornati lungo la ferrovia e hanno consolidato la loro posizione sul cumulo di detriti da miniera che domina la città.

Ieri notte un pesante bombardamento a causato esplosioni di depositi di munizioni e perdite ingenti tra i difensori di Adveevka, forse anche per questo hanno lanciato molti razzi e missili HIMARS a grappolo sui civili di Doneck, per fortuna non ho letto di vittime.

Rostov

Il Presidente Putin è giunto ieri a Rostov, sede dei comandi per l’Operazione Militare Speciale, per ricevere aggiornamenti dai fronti e indicare le sue eventuali priorità.

I contenuti precisi dell’incontro non sono trapelati.

Artemovsk

A parte un piccolo e limitato attacco ucraino a sud della città, e un elicottero MI-8 abbattuto dai Russi, non ci sono novità.

Svatovo – Kupyansk

Questo settore è molto attivo per i Russi.

Proseguono a spingere contro le linee ucraine su diversi punti del fronte, hanno recuperato posizioni vicino a Makeevka, presso Kislovka e anche Ivanovka, qui in un raro scontro diretto tra cassi armati, un T72 russo ha distrutto un T64 ucraino.

Presso Kupyansk, le forze russe hanno preso un altro settore di foresta e ora tentano di scendere lungo la linea del fiume verso sud, hanno creato una testa di ponte più avanti dove intendono espandersi ulteriormente.

Se riuscissero ad avanzare lungo il nuovo tratto boschivo, cosa non facile, ma che hanno già fatto più a nord, aggirerebbero il villaggio di Sinkovka sul fianco, aprendosi in tal modo una via verso Kupyansk.

Questa sera sono segnalati arrivi di missili e droni Geran in diverse località ucraine, Kramatorsk, Kostantinovka, Krivoi Rog, Karkov e Kiev.

Si attendono sui fronti i 31 carri Abrams arrivati in Ucraina…

Situazione in Gaza

Avrete letto tutti dell’attacco al settore dell’Ospedale Al Ahli.

L’ordigno che è esploso in prossimità del suolo, non a terra per capirci, è probabilmente una bomba planante israeliana, il video che gli Israeliani dicevano provasse la provenienza da Hamas di un missile caduto sull’aerea, è stato debunkerizzato a dovere dall’emittente Al Jazeera che ha smontato pezzo dopo pezzo le versioni israeliane.

La struttura dell’ospedale non mi pare sia crollata, ma molte persone, purtroppo erano proprio nell’ampio cortile che è stato investito in pieno dalla potentissima esplosione che ha danneggiato gravemente la struttura.

Non abbiamo chiaramente modo di verificare il numero delle vittime, ma di certo sono state davvero molte.

Ne parlo proprio nel video.

In seguito Israele ha bombardato anche una chiesa cristiana, la chiesa di San Porfirio, sono morte in questo attacco almeno una ventina di fedeli che si erano rifugiati nella chiesa risalente all’anno 425 DC e modificata poi nel 1150.

Ora ne rimangono le macerie.

Anche la Moschea di Omar in Gaza è stata bombardata oggi e distrutta.

Una notizia positiva arriva dall’Egitto, il varco di Rafah è stato finalmente aperto, la strada ripristinata dai genieri egiziani e sono potuti entrare i camion con gli aiuti umanitari diretti verso le maggiori città della striscia.

Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, è volata a Telaviv, non per chiedere la pace ma per sostenere i crimini del governo israeliano che sta commettendo un evidente genocidio.

Se è vero, ed è vero, che hanno subito un eccidio il giorno 7 ottobre, è altresì vero che la popolazione di Gaza ha subito in passato attacchi durati molti giorni che sono costati la vita a non meno Palestinesi.

Una volta, quando ancora eravamo un Paese serio con una classe politica degna di questo nome, l’Italia era rinomata nel mondo perchè agiva sempre come mediatore e si prodigava per fermare i conflitti e riportare la pace tra i popoli, oggi vediamo tutti a che livello sia scesa e come si sia ridotta, la Meloni rappresenta alla perfezione la bassezza a cui siamo sprofondati.

Le ultime incursioni israeliane ebbero luogo nel maggio scorso, distruggendo più di 100 abitazioni palestinesi, assassinando 11 civili e ferendone circa 200.

Nelle precedenti intifade andò decisamente peggio nel solo attacco del 2009, operazione Piombo fuso, Israele uccise oltre 1300 civili palestinesi.

Nel 2014 l’Operazione Margine di Protezione, di Israele, a seguito di bombardamenti che durarono dall’8 luglio al 26 agosto del 2014, vennero uccisi oltre 2300 civili Palestinesi, di questi, oltre 500 erano bambini. Oltre 11.100 furono invece i feriti.

Queste non sono certo le uniche operazioni militari che Israele portò a termine e in cui molti civili palestinesi furono ammazzati.

Non si comprende quindi come mai di fronte a molte migliaia di palestinesi assassinati dallo stato di Israele, dovremmo oggi accettare che una tragedia ancora peggiore si abbatta su un popolo a lungo schiacciato e umiliato.

Se i ministri israeliani parlano oggi di eccidi e genocidi contro il popolo israeliano, perchè non si domandano cosa abbiano pensato allora i palestinesi quando al termine dei bombardamenti dell’esercito con la stella di David, contavano molti più morti?

Ci dicano ora i militari ed i governanti di Telaviv quanti Palestinesi intendano assassinare per placare la loro sete di vendetta, ma si ricordino che le SS avevano comunicato prima questo numero, per ogni tedesco ucciso loro rastrellavano ed assassinavano dieci civili italiani. Cosa intendono ora fare gli israeliani? Quante migliaia di civili vogliono ancora uccidere prima di sentirsi appagati finalmente? Almeno sapremo come regolarci.