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Musica & Spettacolo

Flavio Bucci, un talento eccessivo

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di SARA LAURICELLA

Flavio Bucci ci ha lasciato e con lui tutti i suoi innumerevoli eccessi e la sua naturale follia.

Altalena perenne di emotività, di distruzione, di passioni, di pathos in tutte le sue accezioni. Una vita terminata a 72 anni nella casa famiglia di Passoscuro, località di Fiumicino, che lo ha accolto ed accudito nel suo ultimo periodo. Un infarto che ha stroncato  un artista dalle ineguagliabili doti interpretative, lui non si calava nel personaggio: lui lo viveva. Tra i suoi eccessi c’era anche un eccessivo numero di personaggi, tutti molto caratterizzati, tutti molto presenti sul palco e dietro le telecamere. Aveva iniziato con il teatro ed il suo temperamento misto alla formazione drammaturgica, dava sempre un aspetto viscerale alle sue interpretazioni. Mai ci fu attore tanto pazzo quanto Flavio Bucci da poter interpretare la follia del pittore Ligabue con tanto preciso furore. Ecco, sembrerebbe strano per una persona che ha vissuto una vita nella sregolatezza, più volte ampiamente ammessa, definirlo “preciso per non dire meticoloso”: eppure lui era così. La sua descrizione e messa in scena dei personaggi era talmente meticolosa da risultare vera in maniera quasi offensiva della realtà. Nella sua professione era tutta la precisione che non riusciva ad essere nella vita o, meglio, paradossalmente era meticolosamente preciso nel non incorrere in una vita “normale”. Dalla vita professionale ha avuto molto del possibile, di sicuro ha dato tutto ciò che poteva dare ed ha lasciato un’impronta macistica nel teatro, nella tv e nel cinema. Impronte indelebili le ha certamente lasciate anche in tutti coloro che l’hanno conosciuto nella vita personale e che hanno dovuto confrontarsi con il suo carisma ma anche con i suoi prepotenti vizi di cui Bucci andava quasi fiero. Grandi le sue interpretazioni che l’hanno reso popolare dal tubo catodico e dalla pellicola: dal debutto al cinema con La Classe Operaia Va In Paradiso agli sceneggiati di Ligabue, Promessi Sposi, la Piovra. Ed ancora ne Il Marchese Del Grillo ed i più recenti Caterina Va in Città ed Il Divo. Ultime sue opere attoriali proprio nel 2019 a teatro con l’amico e regista Mattolini nello  spettacolo autobriografico E Pensare Che Ero Partito Così Bene e, proprio in questi ultimi mesi davanti la macchina da presa per aver girato il film Psychedelic con il regista Davide Cosco che gli è stato vicino nel suo ultimo vivere ai margini. Persona e personaggio certo molto difficile e controverso ma, ne siamo certi, mancherà nel nostro panorama artistico. Buon viaggio Flavio.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo