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Cultura

Vi presento Antimo Sgura autore di “Io sono buono” edizioni Il falò

Antimo Sgura si racconta: “Mi piace sognare, non solo con gli occhi chiusi. I viaggi e i libri mi aiutano a farlo.”

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Antimo Sgura

a cura di Fabia Tonazzi

credit foto profilo Facebook

Il mio nome è Antimo Sgura, sono nato a Francavilla Fontana, il 24 Febbraio del 1987.
Coltivo tre passioni, vissute a 360 gradi: lo sport, i viaggi e la scrittura.
Sono general manager e ufficio stampa del “Basket Francavilla 1963”, la passione che mi porta via più tempo. A volte anche più del mio lavoro, in un’azienda aeronautica di Brindisi.
Mi piace sognare, non solo con gli occhi chiusi. I viaggi e i libri mi aiutano a farlo.
Non ho mai avuto un linguaggio fluente e spigliato, non ho mai scritto senza fare errori. Però dicono che scrivendo riesco a far sorridere ed emozionare.

l tuo rapporto con la vita, il tuo motto, le tue credenze.

“Spera per il meglio, pianifica per il peggio”, condivido un po’ il motto di Jack Reacher il protagonista dei libri di azione di Lee Child. Sono un sognatore ottimista ed un rassegnato pessimista nella stessa persona. Credo che bisogna avere sempre la voglia di conoscere, esplorare ed imparare. Non farsi ingabbiare dalla routine e trovare costantemente valvole di sfogo e di creatività. Solo così, credo, si costruisce un rapporto solido con la vita e con tutto ciò che fa parte di essa, nel bene e nel male.

-Il tuo idolo, Antimo c’è qualcuno a cui ti ispiri per realizzare la tua vita?

Non amo idolatrare. Ho tanti personaggi, soprattutto sportivi, che mi hanno regalato emozioni. Marco Pantani e Micheal Jordan su tutti. Se proprio dovessi darti il nome di un idolo lo cercherei tra i componenti della mia famiglia. A parimerito.

Il libro, l’opera d’arte, o la trasmissione televisiva/ radiofonica (ecc…) più famosa che avresti voluto realizzare tu

Un libro su tutti, uno dei più recenti che ho letto: “La Fame” di Martin Caparrós. Avrei voluto realizzarlo io perché per buttare giù le 700 e passa pagine di questo documentario sul grande male della nostra società, l’autore ha girato in prima persona i posti più dimenticati e abbandonati di questa terra. Scritto in maniera cruda, anche ironica in alcuni tratti, è uno schiaffo della realtà dritto in faccia.

La tua citazione famosa preferita

Su questo non ho dubbi.
“Vola solo chi osa farlo” di Luis Sepùlveda per il tramite del gatto nero Zorba nel suo “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.