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Inchiesta

Gli omicidi  di Mario Maio, Cesare Boschin e Enzo Avino: Francesco Schiavone avrà qualcosa da dire?

Una notizia attesa dagli italiani onesti e dalle vittime di camorra: Francesco Schiavone, detto Sandokan, collabora con la giustizia. Il boss dei casalesi ha molto da dire. Molti segreti da rivelare.

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Credit foto https://www.ilpost.it/2024/03/29/francesco-schiavone-sandokan-collaboratore-di-giustizia/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Una notizia attesa dagli italiani onesti e dalle vittime di camorra: Francesco Schiavone, detto Sandokan, collabora con la giustizia. Il boss dei casalesi ha molto da dire. Molti segreti da rivelare.

Per questo motivo molti hanno da temere. Soprattutto i tanti collusi con la camorra. Nell’imprenditoria, nella politica e addirittura nelle articolazioni dello Stato.

Francesco Schiavone avrà molto da dire anche su diversi delitti irrisolti collegati alla malavita campana.

Forse avrà qualcosa da dire anche sugli omicidi dell’avvocato Mario Maio, di don Cesare Boschin e dell’avvocato Enzo Avino.

7 luglio 1990 le notti magiche dei Mondiali stanno per finire. Gli italiani attendono, con delusione, la partita per il terzo posto che si giocherà in serata a Bari. Tra Italia e Inghilterra.

Non ci sarà l’attesa finale Italia-Germania. Niente bis del 1982.

Anche ad Aprilia si attende la “finale dei perdenti”. Probabilmente anche l’avvocato Mario Maio ha intenzione di guardare la partita.

Più tardi però. È ora di pranzo. Pranzo a casa dei suoceri.

Mario Maio si trova in strada. Vicino alla propria auto, di fronte la casa dei suoceri in via Verdi 119. Due persone a bordo di un motorino si avvicinano. Partono alcuni colpi di pistola.

Mario Maio cade a terra. Morto.

Appare subito come un delitto di camorra. Mario Maio lavorava per il comune di Aprilia. Si occupava di pratiche amministrative.

Aprilia è in provincia di Latina, alle porte di Roma praticamente. Che c’entra allora la camorra casertana?

La camorra, come ogni organizzazione criminale, ha necessità di ripulire il denaro sporco. Non ha senso accumulare denaro se poi non può essere speso alla luce del sole.

La camorra ha quindi necessità di investire denaro in attività imprenditoriali apparentemente rispettabili.

Dalla fine degli anni 70 la camorra ha iniziato ad investire nel sud della provincia di Latina. Formia, Minturno, Gaeta, Fondi. A partire dagli anni 80   è Aprilia il nuovo centro di riciclaggio. Ad Aprilia aumentarono gli investimenti nel settore edilizio.

Nel 1989 Pasquale Gallo, sindaco di Aprilia, venne aggredito.

Era un brutto periodo per Aprilia e non solo. Tutto il basso Lazio era colpito da atti intimidatori della camorra.

Gli investigatori per l’omicidio di Mario Maio seguirono la pista legata alla vicenda dell’Aprilia Eur. Senza successo. Il caso Maio diventa uno dei tanti cold case.

Come l’omicidio di don Cesare Boschin, parroco di Borgo Montello a Latina. Trovato ucciso il 30 aprile 1995. Il sospetto, mai diventato certezza, è che la sua morte sia legata alla protesta contro il rifiuti tossici che il clan dei casalesi smaltiva illegalmente nella discarica di Borgo Montello.

Alcuni mesi dopo, nel novembre 1995, a Mondragone viene ucciso l’avvocato Enzo Avino https://ilsud-est.it/attualita/cronaca/2023/07/03/morte-dellavvocato-enzo-avino-omicidio-in-terra-di-camorra-2/. Altro caso irrisolto probabilmente legato alla camorra.

L’auspicio è che il pentimento di Francesco Schiavone possa portare a quella giustizia da anni negata. Solo la giustizia, anche sociale,  può e deve liberare queste terre dal giogo della camorra.

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