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Inchiesta

Situazione militare sui fronti siriani del 19-10-2018

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di STEFANO ORSI

Siamo giunti infine alla scadenza del termine di tempo concesso dalle parti ai terroristi per ottemperare agli accordi di Sochi, come immaginavamo, ad oggi risultano diverse formazioni, per lo più quelle legate direttamente od indirettamente ad Al Qaeda, a aver dichiarato pubblicamente che rifiutano di mettere in atto i punti dell’accordo, allontanandosi quindi di 20 Km dalla linea di contatto, con tutte le batterie di artiglieria ed ogni tipologia di arma pesante indicata nei documenti dell’accordo.

In diversi punti del fronte sono state riscontrate violazioni degli accordi firmati a Sochi tra la Russia e la Turchia, HTS, Al Qaeda in Siria ad esempio, in un duro comunicato rilasciato a ridosso della scadenza, ha dichiarato il suo totale rifiuto di tale accordo dichiarando anche di non avere la minima intenzione di ritirarsi dalle posizioni tenute fino a quel momento, molte delle quali si trovano proprio sulla zona di contatto.

Anche altre formazioni, come spiegato in precedenza, si erano dichiarate contrarie a tale ritiro dalla zona di contatto.

L’esercito siriano ha presentato le prove di tale presenza di truppe corazzate o artiglierie nemiche e la diplomazia siriana si è quindi attivata per chiedere cono alla Turchia di tale situazione.

Al momento quindi, in attesa di una risposta turca, torna ad essere presa in esame l’intervento armato siriano per liberare tutta la provincia.

Occorre anche notare come siano proseguiti gli scontri armati, sia nel settore di Latakia, sia in quello di Aleppo, proprio ieri un pesante lancio di missili e colpi di artiglieria da parte dei terroristi di HTS ha dato il via ai più pesanti scontri a fuoco in questo settore dai tempi della liberazione della città (Aleppo est).

Fonte di grande preoccupazione è anche l’attività aerea israeliana che torna minacciosa a ridosso del confine tra Libano e Siria, violando illegalmente lo spazio aereo libanese, gli israeliani hanno di fatto minacciato la Siria, provocandoli per avere forse una reazione, ma le forze armate siriane non trovandosi attaccate, come di consueto, non hanno attaccato i caccia di Tel Aviv.

Resta il fatto che è la prima volta che accade dalla consegna dell’unica batteria di missili S300 russi alla Siria, unica ed insufficiente per garantire una vera difesa aerea al Paese.

Ieri ho potuto vedere un servizio televisivo sul canale russo RT in cui si tornava a parlare di 700 civili siriani presi in ostaggio ad est del fiume Eufrate dal Daesh (ISIS), dobbiamo infatti notare come in una settimana di contrattacchi l’ISIS si sia ripreso tutti i villaggi persi nell’ultimo mese di avanzate dei mercenari al soldo dell’Asse USA-Francia, causando oltretutto perdite pesantissime alle milizie curde YPG ed arabe SDF.

Altro evento da segnalare, un ennesimo caso di errore dei caccia USA che hanno bombardato e ucciso numerosi miliziani curdi ed SDF proprio sulla linea del fronte contro l’ISIS, come già accadde più di un anno fa contro l’esercito siriano quando difendeva con strenuo coraggio Deir Ezzour ancora assediata dal Califfato nero.

Il giorno 18-10-2018 è stato il primo anniversario della scomparsa del Gen. Dei paracadutisti della Guardia Repubblicana Issam Zahareddine che ho ricordato con queste parole: “Un anno fa, moriva l’eroe della resistenza di Deir Ezzour contro l’ISIS.
Pochi sono gli uomini che hanno saputo fare la differenza, Lui fu uno di questi.
Ferito più volte, anche gravemente, non si allontanò mai per molto da quella che considerava ormai la missione della sua vita, resistere in quella disperata situazione fino a vedere liberata la città che aveva giurato di difendere, e lo fece.
Morì il 18 ottobre di un anno fa, dopo che l’assedio fu rotto con il ricongiungimento delle forze siriane alla città, in un evento ancora avvolto dalle nebbie di pochi particolari, sappiamo solo che il suo mezzo esplose su una mina e che lui rimase ucciso, altro non ci è dato sapere, ma di certo oggi come allora ricordiamo le sue gesta, che tanto ci ricordano quelle cantate nei poemi omerici, le gesta di eroi della mitologia, personaggi che chiusi nel calore delle nostre case, pensiamo tanto lontani nel tempo e poi arrivano persone come Issam Zahareddine a ricordarci come fossero nate queste leggende, e quanto grande possa essere il coraggio di un vero comandante, e lo ricorderemo a lungo questo valore e questo coraggio.
Le gesta che compiamo nella nostra vita riecheggiano nell’eternità, le sue lo faranno!
Riposa Leone del deserto, hai salvato la città che giurasti di difendere e con essa 120.000 civili che a te si affidarono”.


Sono persone come questa che hanno permesso alla Siria di resistere agli anni di guerra in una situazione che appena prima dell’intervento russo era ormai divenuta insostenibile.

A Issam Zahareddine e gli altri come lui deve andare anche la nostra gratitudine per essersi spesi e sacrificati nella lotta contro i terroristi.

Restiamo dunque attenti in questi giorni, su due fronti, da un lato la situazione di Idlib e cosa accadrà nei giorni o settimane prossimi e ad Israele e come questo stato aggressore intenda attaccare nuovamente la Siria.

Per oggi è tutto.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo