Cronaca
Marina Arduini, i conti non tornano
di PIERDOMENICO CORTE RUGGIERO
Una foto in bianco e nero del luogo in cui venne ritrovata la sua auto a Roma, racconta in maniera eloquente la vicenda di Marina Arduini.
Una vicenda dove il nero del mistero, prevale sul bianco di una luce che tarda a venire. Una vicenda in cui i conti non tornano. Marina Arduini è una commercialista, gestisce, con un socio, una società che cura la contabilità di varie aziende. Vive a Frosinone con la sua famiglia, ha un rapporto sentimentale tormentato con un imprenditore del luogo. Una vita come tante. Il 19 febbraio 2007, però, Marina Arduini, sparisce nel nulla. Doveva andare a lavorare con la sua Fiat Punto bianca. Alle 9 e 16 succede qualcosa, perché Marina Arduini, invia un sms alla sua collaboratrice, avvisando che sarebbe arrivata più tardi in ufficio. Alle 9 e 44, invia un sms alla donna delle pulizie, dicendole di non andare più in mattinata a fare le pulizie in ufficio, come invece avevano stabilito solo 44 minuti prima. Alle 10 e 51, Marina riceve una telefonata di lavoro da una azienda di Roma. Poi il nulla. Alle 11 e 26 e alle 11 e 49, il cellulare di Marina aggancia la cella telefonica che copre la Stazione Termini. Alle 15 aggancia la cella telefonica in zona Formia-Gaeta e alle 17 e 10 la cella a Salerno. Poi il cellulare viene spento. Marina Arduini non torna a casa. La famiglia sporge immediatamente denuncia di scomparsa. Iniziano le indagini. Una testimone dichiara di aver visto Marina la mattina del 19 febbraio 2007, presso la stazione Termini, ma descrive capi di abbigliamento, che Marina quella mattina non indossava. Le indagini portano alla luce episodi e particolari inquietanti. Nell’estate del 2006 veniva richiesto e concesso a nome di Marina Arduini, un finanziamento di 13000 euro per acquisto di materiale edile. Marina, aveva però contestato il finanziamento, perché lei non lo aveva mai richiesto. Qualcosa di più inquietante succede la mattina del 14 febbraio 2007. Alle 7 e 45, anche se generalmente si recava in ufficio intorno alle 9, la collaboratrice di Marina scopre che ignoti erano entrati negli uffici della società di Marina Arduini. Tutti i documenti erano stati sparsi per terra. Interviene la Polizia, che accerta che gli ignoti, sono entrati dalla finestra, portando via solo 60 euro e lasciando i computer che da soli valevano molto più di 60 euro. Uno strano furto, su cui ritorneremo. Il giorno 8 febbraio 2009, a seguito di telefonata anonima, l’auto di Marina Arduini viene trovata a Roma in Piazza Aruleno Celio Sabino n 72. Marina era arrivata a Roma in auto? Si tratta di un depistaggio? La mattina del 19 febbraio 2007, si trovava a Roma per lavoro il commercialista che collaborava con lei nella gestione della contabilità di alcune società con sede a Roma. Per anni viene indagato per la scomparsa di Marina Arduini, il suo ex compagno. La sua posizione, però è stata archiviata. Probabilmente la scomparsa di Marina Arduini, è legata al furto del 14 febbraio 2007. Furto che serviva, forse, per mascherare la scomparsa di documenti importanti e compromettenti. Marina avrebbe potuto indicare quali documenti mancavano e cinque giorni dopo a scomparire è lei. Le indagini dovrebbero partire da quelle carte. Tanto più, che una delle società di cui Marina Arduini curava la contabilità, nel 2017 è stata coinvolta nell’inchiesta Welcome to Italy della Procura di Cassino. Delle indagini sulla scomparsa di Marina Arduini, si dovrebbe, forse, occupare anche la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma con le sue particolari competenze, considerato che spesso aziende e società sono il canale di trasmissione del virus malavitoso. Perché rimane forte il sospetto che Marina Arduini sia rimasta vittima di qualcosa nascosto in quelle carte, un qualcosa che lei avrebbe rivelato, infatti Marina si sarebbe dovuta recare in Questura per formalizzare la denuncia per il furto del 14 febbraio. Bisogna ripartire dal lavoro di Marina, dalle carte, dalle società. Da quei conti che non tornano da troppi anni.
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