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Serena Mollicone, vittima di Giuda?

Si è cercato di “banalizzare” il movente dell’omicidio di Serena senza tener conto delle dinamiche criminali e sociali presenti ad Arce nel 2001.

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Credit foto Pierdomenico Corte Ruggiero

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Mentre un po’ tutti continuano a sostenere di conoscere la verità sulla morte di Serena Mollicone, noi continuiamo a cercare e raccontare. Perché, fedeli alla nostra Costituzione, siamo convinti che solo con una condanna definitiva è possibile parlare di verità accertata. Quindi l’assassino di Serena è ancora senza volto, dobbiamo cercarlo. E lo faremo

Partendo da una pista battuta all’inizio delle indagini e poi abbandonata.

Quella della prostituzione e delle feste a luci rosse. Fermi, nessuno ha mai sostenuto che Serena facesse parte di un simile ambiente. Anzi è vero il contrario. Serena Mollicone aveva uno spessore morale e umano indiscutibile.

Però se è logico pensare che Serena possa essersi ribellata al traffico di droga per salvare qualche suo amico e altrettanto logico pensare che possa averlo fatto per salvare qualche amica o conoscente finita in un giro di prostituzione/festini a luci rosse.

Molto è stato scritto sul traffico di droga che coinvolgeva Arce. Poco o nulla sullo sfruttamento della prostituzione.

Tra il 2000 e il 2002 era attiva una organizzazione criminale gestita da boss della mafia russa che aveva il suo centro di comando a Piedimonte San Germano. Organizzazione che gestiva locali notturni a Ferentino, Giglio di Veroli, Tecchiena e Arce.

Credit foto archivio “Il Messaggero” Anno 2002

Proprio da Tecchiena, nel luglio 2001, parte una delle prime piste investigative. Una ragazza dichiara che Serena frequentava il pub “Cuore Matto” insieme da una comitiva di amici della vittima. Sempre secondo la testimone questo gruppo di giovani si serviva di una Lancia Y10 bianca. Da questa testimonianza, che non ha trovato conferme, parte la ricerca della Y10 bianca.

Nel 2002 e nel 2004 vennero indagati medici e infermieri di una clinica privata di Isola del Liri con l’accusa di praticare aborti illegali. Anche a donne che si prostituivano.

Nel 2000 a Castrocielo viene chiuso un locale notturno con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.

Anche su Sora tra il 2001 e il 2004 erano attive bande criminali che gestivano giri di prostituzione.

Anche nella famosa “informativa Evangelista” vengono citate feste a luci rosse che si tenevano ad Arce. Con riferimenti a feste particolari in casolari di campagna. Non dimentichiamo che le tracce trovate sul corpo di Serena sono compatibili con il settore edile. Case in costruzione. O in ristrutturazione. Anche Fontecupa ha dei “collegamenti” con il settore edile.

La trasmissione “Chi l’ha Visto?” tra il 2001 e il 2003 batte con decisione la pista delle feste a luci rosse.

Qualche amica o persona a lei vicina cerca di “reclutare” Serena ma lei si ribella e viene uccisa, questa l’ipotesi dell’epoca.

In realtà alcune amiche di Serena hanno un ruolo già prima del ritrovamento del corpo della ragazza.

Sabato 2 giugno 2001 alcune amiche di Serena fanno una “perquisizione” nella sua camera da letto. Cosa cercavano? Sicuramente volevano rendersi utili. Resta però un comportamento particolare. Serena aveva l’abitudine di annotare e scrivere lettere. Qualcuno temeva che Serena potesse aver scritto di qualche vicenda che non andava divulgata e ha sfruttato la buonafede di qualche amica della vittima per scoprirlo?

Nelle prime ore successive alla scomparsa di Serena, quando ancora non era stata divulgata la notizia, Guglielmo Mollicone riceve una telefonata.

Si tratta di una amica di Serena che chiede al padre “Allora? È tornata Serena? È contenta?” Una telefonata banale ma Guglielmo si allarma “Il tono, me lo ha domandato come se volesse prendermi in giro, come se sapesse che non era tornata”.

Credit foto archivio “Il Messaggero” Anno 2001

La ragazza è stata individuata ed interrogata. Resta una domanda le dinamiche di questa telefonata sono state approfondite a sufficienza?

Il 28 giugno 2001 alcune amiche di Serena lasciano una lettera presso il cimitero dove è seppellita la giovane. Una frase in particolare è interessante “… piccola vita spezzata. Forse da mano amica. Forse da gesto involontario”.

La cugina ha dichiarato che, pochi giorni prima di morire, Serena appariva preoccupata. Il fidanzato dichiara che Serena negli ultimi tempi si recava  spesso presso la tomba della madre e infatti il ragazzo insiste per cercarla presso il cimitero. Qualcosa tormentava Serena? La sua coscienza le impediva di tacere su qualcosa di moralmente sbagliato che stava accadendo intorno a lei?

Già pochi giorni dopo la morte di Serena, Guglielmo si scaglia contro i poteri forti presenti ad Arce. Indicando anche il coinvolgimento di persone con cariche istituzionali.  

Credit foto archivio “Il Messaggero” Anno 2003

Poi, improvvisamente, prima viene accusato Carmine Belli e poi la famiglia Mottola. E che fine hanno fatto i poteri forti? Esistevano o no?

Perché Serena può essere morta per contrastare lo spaccio di droga e non il dilagante sfruttamento della prostituzione?

Perché ci si ostina ad indicare la famiglia Mottola come una associazione criminale capace di condizionare processi e si tace invece sulla malavita organizzata che ingrassava con la prostituzione, e non solo, ad Arce in quel periodo?

Russi, ucraini, albanesi, polacchi, camorra e malavitosi locali operavano anche nel territorio di Arce. Secondo la voce del popolo anche grazie a coperture istituzionali.

Proprio ad Arce, nel 1998, avviene una delle più sanguinose rapine della provincia di Frosinone. Con l’omicidio della guardia giurata Maurizio Polisena https://ilsud-est.it/attualita/inchiesta/2024/05/27/maurizio-polisena-arce-dna-e-la-rapina-anomala/. Solo una casualità?

Si è cercato di “banalizzare” il movente dell’omicidio di Serena senza tener conto delle dinamiche criminali e sociali presenti ad Arce nel 2001.

Molte dinamiche non sono state approfondite o abbandonate troppo presto. Serena Mollicone aveva amici e conoscenti ad Isola del Liri? Con chi frequentava la pizzeria “Lo Sfizio”? Che era anche posto telefonico pubblico, molto utile quando non hai il cellulare. Sono stati acquisiti i tabulati del posto telefonico pubblico presso la pizzeria “Lo Sfizio”?

Sono stati individuati i clienti abituali delle attività commerciali nei pressi dell’ultimo avvistamento certo di Serena in via Napoli ad Isola del Liri? Partendo magari dal negozio presente in via Verdi 20 e con collegamenti con Arce.

Forse è stata sottovalutata la motivazione che spinge Serena a non andare a Sora quella mattina. Non escludendo che abbia tentato in un secondo tempo di recarsi a Sora.

Non si vuole prendere in considerazione la pista della ribellione alla prostituzione/festini a luci rosse per non offendere la memoria di Serena Mollicone? Serena è una vittima e una brava ragazza. La sua memoria non va difesa.

In realtà in queste vicende di festini a luci rosse c’è sempre la presenza di insospettabili. Sia come clienti che come operatrici del sesso a pagamento. Insospettabili disposti a tutto per rimanere nell’ombra. Come magistralmente illustrato nel film “Il commissario Pepe”.

Il sospetto, forte, è che non siamo ancora arrivati alla verità perché qualcuno e/o qualcuna non vuole che vengano scoperti scheletri nell’armadio e nei registri contabili.  Ad esempio qualcuno ha cercato i 740 milioni di lire frutto della rapina del 1998?

Serena Mollicone è stata tradita da una persona che ora scende in piazza per chiedere “giustizia” ? Ovviamente speriamo di no…

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