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Gli Incel, gli Hikikomori e i Redpillati: quando l’uomo si chiude in sé stesso.

Intervistiamo Marco Cripaldi, psicologo, che si occupa dei nuovi fenomeni sociali di isolamento come gli hikikomori, gli incel e i Redpill. Marco è autore del libro che approfondisce questi temi: “l fenomeno degli incel e la Teoria Redpill” e Presidente fondatore dell’associazione nazionale Hikikomori Italia.

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: profilo Facebook Marco Crepaldi

Gli Incel sono gli uomini che fanno fatica a sbloccarsi con l’altro sesso. Incel è l’acronimo di Involuntary Celibate, single non per scelta. L’incel è una persona che soffre di questa condizione, che non è solo la mancanza del sesso bensì la mancanza di affetto. In molti casi, gli incel si ritrovano nelle chat o nei Forum, i famosi Forum dei brutti, che si stanno diffondendo in tutto l’occidente, Italia compresa. Gli Hikikomori” sono i giovani (prevalentemente) che decidono di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi, rinchiudendosi nella propria abitazione. I redpillati invece, prendono il loro nome dalla famosa pillola rossa di Matrix, che ti libera dalle illusioni create, in questo caso dalla società. Per loro il potere è già detenuto dalle donne. Di ogni categoria non c’è una sola variante e spesso si intersecano tra di loro ma parlando in generale, sono tutte persone o che si isolano o comunque hanno delle relazioni settarie. Lo psicologo Marco Crepaldi, ci guida attraverso il mondo del disagio maschile, dove i social hanno avuto una buona dose di colpa.

Ciao Marco, grazie per aver accettato la nostra intervista. Il fenomeno Incel è solo maschile o riguarda anche le donne? Se riguarda anche le donne è prevalente sugli uomini? e perchè?

Mah, allora fondamentalmente se intendiamo la parola in senso ampio, ovvero celibi involontari, ovviamente riguarda tutte quelle persone che si trovano in una condizione di non riuscire a sbloccarsi da un punto di vista sessuale o sentimentale. Però, se andiamo a vedere poi le dinamiche del fenomeno, gli uomini hanno tutta una serie di, appunto, dinamiche sociali, legate sia al loro ruolo di genere sia, magari anche a pressioni, possiamo dire così, più di tipo biologico, che comportano poi la posizione di selezionati, piuttosto che di selezionatori. Quindi possiamo dire, soprattutto se parliamo da un punto di vista sessuale, che gli studi confermano come siano poi le donne quelle che selezionano maggiormente a livello sessuale e quindi di conseguenza si trovano maggiormente gli uomini a essere una condizione di voler avere dei rapporti, ma di non riuscire ad averne. Ovviamente se parliamo da un punto di vista sentimentale la cosa diventa più complessa e ovviamente anche le incel donne diventano di più. Però se parliamo veramente di incel da un punto di vista sessuale, quindi, dell’incapacità, dell’ impossibilità nella percezione di non riuscire ad avere, diciamo, potenziali partner, allora a quel punto sicuramente parliamo di un fenomeno prettamente maschile. Inoltre le dinamiche che riguardano gli uomini, riguardano anche lo stigma che c’è sulla mancanza di partner. Mentre le donne, appunto, sono ancora più socialmente stigmatizzate se eccedono con i partner sessuali, gli uomini, invece hanno lo stigma opposto, ovvero che sono più giudicati negativamente se non hanno partner o comunque ne hanno poche, e questo ovviamente fa sì che gli uomini poi si sentano maggiormente pressati, oltre che da motivi prettamente biologici, a dover cercare comunque delle delle partner per anche soddisfare, diciamo, questo bisogno di riconoscimento sociale, di validazione sociale da parte dei pari. Ecco che le donne hanno sicuramente meno e questo tutto questo è molto altro, fa sì che poi il fenomeno riguardi soprattutto gli uomini, ma soprattutto che abbia dinamiche diverse .

Antonio De Marco, lo studente oggi di 23 anni che la sera del 21 settembre 2020 uccise nel loro appartamento Eleonora Manta e il suo fidanzato Daniele De Santis a Lecce rientra gli Incel?

Beh, a giudicare da quanto lui scrive sul diario, delle motivazioni che ha portato ai giudici per giustificare il suo gesto, direi proprio di sì, una persona che vedeva in quella coppia qualcosa che lui non poteva avere e di conseguenza l’invidia, la frustrazione, lo ha spinto a questo folle gesto e quindi, dal mio punto di vista, pur non identificandosi, nell”etichetta incel, o meglio pur non avendo prove che lui si identificasse negli incel o che fosse stato influenzato dalla teoria redpill o che avesse frequentato in qualche modo il forum e gli spazi online dedicati agli incel, però, nella concezione più ampia del termine incel, cioè nella concezione del termine incel, non solo legato a ai gruppi online e alla redpill, e solo a chi si identifica in esso, ma proprio a tutti coloro che vivono una condizione di frustrazione, di forte frustrazione legata all’impossibilità di avere un partner sessuale, allora assolutamente sì, vi rientra.

A Toronto c’è stato un altro caso: quello di Alek Minassian, che si è gettato con il furgone sulla folla di Toronto uccidendo 10 persone. Prima di farlo aveva postato su Facebook inneggiando all’ideologia incel. Ce la spiegheresti?

Di fatto non esiste nessuna ideologia incel, se non appunto l’ideologia redpill, ovvero una concezione della realtà che cerca di descrivere rapporti uomo-donna, cioè perché le donne e gli uomini si selezionano sessualmente con con e con che modalità. E questa teoria. appunto, include anche gli incel nella sua nella sua terminologia. Quindi per la teoria redpill, l’incel non è altro che un maschio, principalmente eterosessuale, che non riesce a sbloccarsi e da lì arrivano poi diverse interpretazioni del perché. Diciamo che nella teoria del redpill, appunto, le tre variabili chiave sono i soldi, lo status sociale e l’aspetto fisico….e questi tre fattori contribuirebbero a determinare il il valore di un uomo all’interno del mercato sessuale, quindi di conseguenza anche il suo livello di selezionabilità da parte delle donne. Mentre, diciamo, in altre correnti ideologiche della redpill, come per esempio la blackpill, in realtà l’incel, appunto, proprio a causa di queste variabili, non avrebbe possibilità di crescere in questa sua attività. Quindi, mentre la Redpill, diciamo considera una maggiore mobilità all’interno del mercato sessuale da parte degli uomini, attraverso appunto il cosiddetto look maxing o status maxing, ovvero tutta una serie di diciamo di azioni per migliorare il proprio stato, il proprio look e il proprio, diciamo fattore socio economico, la Blackpill sostiene sostanzialmente che se tu nasci incel morirai incel, anche perché la Blackpill, a differenza della Redpill, pone più l’accento sia sull’aspetto fisico che è considerato come più immodificabile, ma anche sul carattere e quindi su tutti quei fattori che sono considerati più attraenti da parte delle donne, come per esempio la sicurezza. Loro, citano diversi studi che parlano di aggressività, di tratti del viso mascolini di testosterone eccetera eccetera. Quindi per semplificare, diciamo che l’ideologia incel di per sè non esiste, a meno che non la intendiamo come una sottocategoria Redpill, che è quella che va ad essere predicata all’interno degli spazi dei forum online ed è quella che poi è riuscita a raggiungere Minassian.

In definitiva gli Incel sono pericolosi?

Mah gli incel sicuramente sono pericolosi, per sé stessi e per gli altri, perché vivono una forte condizione di disagio psicosessuale, psico-sociale che li può spingere ad attivare tutta una serie di meccanismi difensivi disfunzionali, come per esempio attribuire la colpa delle proprie difficoltà alle donne e quindi diventare misogini, oppure attribuire la colpa alla società e quindi cominciare a nutrire una forte rabbia verso tutti, attribuirla ai maschi che hanno successo, che quindi sono colpevoli di rubargli le donne. Insomma, il punto non è tanto che l’incel di per sè sia pericoloso per la sua ideologia, il punto è che la condizione di sofferenza psico-sociale che vive un incel, può portarlo a tutta una serie di derive……anche, diciamo pericoli psicopatologici che, ripeto, possono essere poi pericolosi per la persona, ovviamente in primis, ma possono avere anche dei…insomma, delle manifestazioni antisociali, come può darsi appunto che sia stato il caso di Minassian…..anche se poi in realtà la sentenza aveva in qualche modo negato l’esistenza di questa ideologia incel e aveva attribuito il gesto a quello di una persona narcisista, una persona che appunto, lo aveva fatto sostanzialmente per attirare l’attenzione…..non c’era stata poi una sentenza che aveva in qualche modo confermato questa ipotesi dell’ideologia incel. Però sicuramente, diciamo, sia che un incel si identifichi o meno nella categoria incel, il punto rimane lo stesso. Se tu hai questa difficoltà e non riesci a sbloccarla e non riesci in alcun modo a trovare qualcuno, magari che ti offra anche un aiuto, quello che succede è che il rischio è quello che si attivino meccanismi, appunto, autodistruttivi e antisociali. Che questo ovviamente ci tengo a precisarlo, non giustifica minimamente i gesti e anzi, non è un modo per deresponsabilizzare. Semplicemente è un dato di fatto e quindi, al di là dei giudizi morali, il punto è questo: se noi riusciamo ad aiutarli riusciamo a provenire anche i crimini che questi uomini possono possono compiere.

Gli hikikomori invece chi sono e come si differenziano dagli Incel?

Gli hikikomori sono parzialmente sovrapponibili come fenomeno sociale agli incel, perché gli hikikomori, anche loro, attivano un meccanismo disfunzionale per reagire a una difficoltà adattiva. In questo caso non è tanto legata alla sessualità, ma è legata in generale, più a 360 ° alla società, alle amicizie. Insomma, gli incel hanno più un problema specificatamente legato di solito alla loro sfera psicosessuale, quindi non riescono a, insomma a rapportarsi con le donne in maniera efficace ed ad ottenere dei risultati positivi, gli hikikomori in generale, proprio è più trasversale nella sua difficoltà adattiva. Ovviamente un hikikomori può anche essere incel. È, diciamo, la vergogna di fallire da un punto di vista psicosessuale, può essere una delle cause di vergogna, che può spingere una persona ad isolarsi, però diciamo che molti hikikomori non hanno principalmente l’ansia di non riuscire a sbloccarsi a livello sessuale ma principalmente hanno l’ansia di non riuscire a fare amicizie. Anche perché, per certi versi, non avere amici è ancora più umiliante di non avere partner, quindi……..è come se fosse un bisogno ancora più primario e ancora più, diciamo, violento dal punto di vista del dell’autostima, della ripercussione sull’autostima, mentre l’incel tende fondamentalmente a preservare l’autostima attraverso appunto il celare questa sua difficoltà, oppure banalmente ad attribuire la colpa a cause esterne.

Ci sono stati degli attentati anche da parte degli hikikomori se non mi sbaglio

Sì, in Giappone ci sono diversi casi di hikikomori che poi sono stati descritti come tali, poi bisogna vedere se effettivamente lo erano o no comunque, che poi si sono sono macchiati di crimini verso astanti, cioè uscendo di casa, magari dopo anni e sfogando la propria frustrazione, la propria rabbia e forse anche la propria psicosi, perché appunto, dopo anni di isolamento il rischio è proprio quello che si sviluppino anche dei disturbi dissociativi, psicotici, in generale gravi psicopatologie associati al ritiro. Ci sono più casi invece….è più comune il caso in cui un hikikomori fa del male ai genitori, quindi si macchia di un omicidio interno alla famiglia, è più rara invece che uccida persone esterne. Però anche in Italia se n’è parlato…come nel caso del centro commerciale di Assago, dove la persona che si è macchiata di quel gesto era stato descritto come un hikikomori, poi in realtà non si era capito se effettivamente aveva delle diagnosi psichiatriche. Di base un hikikomori non ha alterazioni nella percezione della realtà, quindi non ha diagnosi psichiatriche…..al massimo ha diagnosi di ansia sociale, magari disturbi depressivi ma non psicotici e quindi bisogna capire…..comunque diciamo che è possibile ipoteticamente che un hikikomori, estremizzando la propria condizione, cominci a sviluppare un odio, che in questo caso non è rivolto specificamente alle donne, ma è un odio misantropo, quindi rivolto un po’ a tutta l’umanità e quindi di conseguenza poi sfoghi quest’odio verso i genitori o verso altre persone.

I Redpill invece chi sono? che differenze ci sono tra i Redpill e gli Incel?

Mah fondamentalmente l’incel è una condizione psicosociale, quindi questa condizione psico-sociale, psicosessuale, di non riuscire a sbloccarsi per diversi motivi, possono essere i più disparati. Di solito, diciamo, vergogna, paura del fallimento, bassa autostima, bassa autostima fisico, bassa autostima caratteriale, insomma tutta una serie di aspetti; mentre per quanto riguarda il Redpill è, diciamo, un’interpretazione del funzionamento delle dinamiche psicosessuali, in particolare delle dinamiche etero, che si pone come scientifica, nel suo approccio, ma che tende a fornire agli incel, una sorta di …….non solo agli incel, perché poi i redpillati non sono per forza tutti incel. Ci sono nei redpillati anche persone non incel, ma semplicemente persone che credono che effettivamente le dinamiche uomo-donna siano determinate da fattori determinati dal look-money status. Credono nel concetto di ipergamia, quindi il fatto che le donne, avendo più potere di selezione, tendono a selezionare uomini di status più elevato rispetto a loro e quindi di conseguenza gli uomini tendono a ipogamare, quindi a selezionare donne, ad accontentarsi, tra virgolette, di donne di valore inferiore a loro. Credono che la bellezza sia oggettiva, che non sia un valore soggettivo, credono che l’aggressività, la violenza degli uomini sia affascinante, quindi credono che il mito del nice guy sia appunto un falso mito, ovvero il fatto che il bravo ragazzo piaccia. Pensano che insomma le donne siano attratte fondamentalmente dagli uomini violenti, dagli uomini più aggressivi. Quindi il discorso è un po’ ampio qua sulla redpill però credo che il punto chiave sia che l’incel sia una condizione psicosociale, psicosessuale, la Redpill è ………una filosofia potremmo descriverla, anche se in realtà sarebbe più corretto descriverla come un’ideologia. Chi vi aderisce, però, la descrive come un’ interpretazione scientifica della realtà, una teoria sociologica, descrittiva della realtà che si basa principalmente sugli studi evoluzionistici, quindi quegli studi che, diciamo, pongono maggiormente l’accento nella descrizione delle dinamiche umane sugli istinti, insomma, basici, biologici, meno su quelli culturali.

Però è anche vero che le interpretazioni di questi studi da parte della redpill spesso sono un po’ faziose e anche comunque finalizzate, sempre interpretate con l’obiettivo di costruire una narrativa giustificatoria rispetto anche al fallimento di un Incel. In alcuni casi il rischio è proprio quello che la redpill fornisca un alibi, che poi giustifichi anche l’odio nei confronti delle donne, quindi favorisca in qualche modo in alcuni soggetti, la misoginia. Anche se in realtà non lo fa esplicitamente, non sempre, però anche nelle versioni moderate di questa interpretazione c’è comunque un rischio che alcune persone la utilizzino, come diciamo un alibi o una giustificazione alla misoginia.

Che rapporto c’è tra i Redpill e il femminismo?

Fondamentalmente sono ai poli opposti; se poi parliamo soprattutto del femminismo cosiddetto estremista o femminismo radicale…. insomma, diciamo che è affascinante vedere come …… più che affascinante direi preoccupante, anzi, vedere come Red pill e alcune ideologie femministe, non tutte ovviamente, giungano alle conclusioni diametralmente opposto, ovvero la redpill si concentra molto sul fatto che l’uomo sia mosso da istinti evoluzionistici, biologici, che quindi fanno parte della sua natura a prescindere dalla cultura. Mentre alcune correnti femministe, magari oggi tendono invece a considerare l’uomo di fatto come una statua di guscio vuoto, completamente plasmato dall’educazione e dalla cultura e in particolare dal patriarcato. Questa strutturazione delle dinamiche uomo-donna che ha poi posto la donna in una posizione di minore potere, ecco, la redpill non crede nella teoria sociologica del patriarcato e vi sostituisce, in qualche modo, la teoria del bisessismo, per cui uomini e donne sono sempre state vittime di di bias sessisti, solo che erano bias diversi che penalizzano gli uomini in un modo piuttosto che in un altro. Insomma, per esempio loro portano, diciamo la prova che gli uomini comunque andavano in guerra e morivano in guerra, dovevano fare lavori più usuranti e che quindi dicono: sì, è vero che la donna non poteva lavorare, ma anche l’uomo che lavorava comunque aveva tutta una serie di…. stereotipi sul fatto che dovesse fare alcune cose piuttosto che altre e che qualsiasi stereotipo in qualche modo lo danneggi. Questa teoria bisessista è una materia talmente minoritaria oggi, a livello di interpretazione, sicuramente accademica ma anche extra-accademica, che viene considerata alla stregua di una teoria complottista. Però dal loro punto di vista, l’idea del patriarcato, creato dagli uomini che danneggia solo le donne, è un’idea fallace perchè il patriarcato danneggia sia gli uomini che le donne, favorendo sono una ristretta élite di uomini e donne che sono in linea con i dettami del patriarcato. Fondamentalmente la redpill, oltre a rifiutare l’interpretazione sociologica del patriarcato, molti redpillati sostengono che non esista più il patriarcato ma che esista il ginocentrismo, ovvero un maggior potere delle donne, un potere che proviene dal potere sessuale, quindi da questo potere di selezione sessuale che è aumentato soprattutto con l’emancipazione della donna, che ha raggiunto più potere sociale, lavorativo ed economico. Questo secondo la redpill ha portato ad uno squilibrio di potere, poiché dal loro punto di vista, la precedente “debolezza” sociale della donna compensava il suo maggior potere selettivo sessuale. Ovviamente è una teoria che adesso io semplifico, però il discorso, senza andare nel dettaglio, è questo. La redpill odia il femminismo perché pensa che spacci una falsità basata su una società dove la donna è sempre vittima e l’uomo è sempre carnefice, mentre dal loro punto di vista sarebbe esattamente il contrario. Criticano in particolare l’idea che oggi ci sia bisogno di una battaglia per la parità di genere; anzi alcuni sostengono l’opposto tramite gli MRA (Men’s Rights Activist), cioè “attivista per i diritti maschili”, allo scopo di riportare gli uomini al livello di potere delle donne. Dal loro punto di vista il potere delle donne non è tanto di tipo socio-economico, quanto di tipo sessuale. Quindi la bellezza come uno dei valori più importanti, non solo dal punto di vista sessuale ma proprio dal punto di vista del potere di una persona nella società. Quindi redpill e femminismo sono ai poli opposti anche se sicuramente è da notare che il femminismo, nella sua versione piu radicale, ha delle interpretazioni che sono spaventosamente simili, in senso opposto, alla redpill, nel senso che hanno caratteristiche anche di negazione delle basi scientifiche come ad esempio l’idea del costrutto di genere come un costrutto meramente sociale quando invece ci sono prove scientifiche che ci siano effettivamente differenze di genere tra uomo e donna, fin dai primi mesi di vita. Quindi la Redpill vede il rapporto uomo-donna basato sugli istinti biologici-evolutivi-sessuali, mentre dall’altra un po’ questa visione puramente ambientale, come se tutto dipendesse dalla cultura e niente dipendesse dalle predisposizioni individuali, sia di genere che genetiche. Ci sono uomini più violenti di altri e donne più violente di altre.

Gli hikikomori, redpill ed incel sono tutti fenomeni di isolamento. Qual è la loro origine?

Beh, in realtà no. Gli hikikomori è un fenomeno che ha, diciamo nella sua manifestazione chiave, nella sua sintomatologia chiave c’è l’isolamento. L’ incel ed il redpill no. Sicuramente i red pillati, così come gli incel red pillati tendono a diciamo organizzarsi, a riunirsi in questi spazi online che hanno un po’, in qualche modo, una dinamica settaria. Per cui sono spazi chiusi, se entrano delle donne, vengono prese di mira. C’è una sorta di ostilità nei confronti del genere femminile, tant’è che si parla di manos sfera, no di spazi online, dove sono gli uomini sono presenti, dove le donne non sono ben accette o comunque non riescono a trovare affinità. Quindi questo sicuramente ha una dinamica di tipo si ghettizzante anche…. cioè da una parte settaria dall’altra parte ghettizzante, perché questa dinamica di raggrupparsi online dipende anche un po’ dal fatto che gli uomini non sentono di avere spazi, a torto o ragione, in cui riuscire a manifestare le proprie problematiche. Io credo che se si riuscisse a parlare un po’ di più, per esempio di di verginità maschile, dello stigma che questa comporta, della sofferenza che comporta la verginità maschile, penso che si riuscirebbe anche un po’ a prevenire magari l’afflusso degli incel in senso lato, non solo red pill, sui forum online e la loro quindi successiva radicalizzazione; perché poi magari un incel arriva col problema della difficoltà di sbloccarsi a livello sessuale e finisce per aderire alla redpill e ad estremizzarsi, magari nei suoi comportamenti, nei suoi atteggiamenti anche pregiudizievoli, sessisti, misogini e maschilisti.

Questi fenomeni che rapporto hanno con i social?

Beh, appunto, questo qua degli incel e red pillati sicuramente nasce, come viene considerata spesso, come una sorta di subcultura online e quindi che ha in qualche modo una sua dinamica di diffusione, di contagio, attraverso le dinamiche anche virali dei social, attraverso i video Youtube appunto, forum, blog, gruppi chiusi, canali Telegram ovviamente, che sono i luoghi più tossici, forse di di Internet. Mentre diciamo l’ hikikomori nasce da….. sicuramente anche da un confronto online sui social, che è molto esasperato e che comporta poi un costante….. una costante sensazione di non essere all’altezza. Anche gli incel, di fatto sono penalizzati dai social, sia per una costruzione di un’immagine sessuale, diciamo molto, molto distorta dai porno, che poi vanno a creare anche dei modelli di di bellezza femminile elevati, per cui non si riesce a ritrovare, non si riesce anche a soddisfare un bisogno, anche perché si crea un bisogno distorto, elevato per cui, insomma, il consumo dei porno, che sicuramente ha a che fare anche con i social attraverso la diffusione del sex working su Instagram su OnlyFans. Ecco, insomma, i social hanno delle dinamiche…….sicuramente hanno dei dei ruoli in questi fenomeni. Certo, sono abbastanza diversi però simili, perché entrambi comunque percepiscono questi forti disagi sociali, psico-sociali psicosessuali, a partire dal confronto con gli altri ed è un confronto che avviene principalmente sui social, quindi attraverso l’osservazione della vita degli altri, della differenza che la vita degli altri ha nei confronti della propria, quindi della percezione di non essere normali, uguali, vincenti e per certi versi questo è il meccanismo che che genera entrambi entrambi i problemi.

Gli psicologi come intervengono? tu in particolare come intervieni?

Devo dire che in particolare sugli incel l’ intervento, anche a livello proprio di sensibilizzazione del problema è ancora molto basico, si tende ancora un po’ a considerare l’incel in maniera un po’, diciamo ristretta come appunto un gruppo online più che, appunto, come un problema psicosessuale che ha forti basi anche legate alla cultura. Io personalmente intervengo attraverso la sensibilizzazione innanzitutto, dicendo che è inutile continuare a parlare degli incel solo come dei pazzi, come dei terroristi ma bisognerebbe parlarne in senso più ampio come un problema, che può portare a questi estremi ma che può essere intercettato e supportato prima perché parte da un disagio, da una sofferenza. Insomma, non va ghettizzata, non va stigmatizzata ma va invece supportata, soprattutto se parliamo di psicologi e …….gli hikikomori uguale ovviamente, solo che con loro c’è più empatia, sul tema degli incel c’è poca empatia anche perché a livello sociale. l’incel viene ancora identificato come un maschio misognino che si lamenta che le donne non lo considerano e ripeto, questa non è necessariamente l’unica versione degli incel. L’hikikomori invece, viene interpretato come un fannullone, un perdigiorno, quindi uno che non vuole lavorare o un figlio di papà. Diciamo che come psicologi secondo me c’è da sensibilizzare e come supporto clinico-psicologico aiutare, nel caso degli incel, a comprendere i disturbi emozionali che li portano a isolarsi e a sviluppare questa forte chiusura nei confronti del mondo esterno e nei confronti delle relazioni.

Questi fenomeni sociali (hikikomori, redpill ed Incel) sono in forte aumento. Cosa si può fare?

Mah tutti questi fenomeni sicuramente sono in una fase ancora embrionale, forse in una prima fase, ecco sicuramente se ne parlerà molto in futuro, principalmente di hikikomori da un punto di vista anche di bisogni di intervento, se ne sta già parlando. Sugli incel se ne parlerà ancora per un po’ di anni, come solamente di un fenomeno, diciamo, tossico del web e poi magari si inizierà a parlarne anche in maniera un po’ più sensata e puntuale.

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