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Genitori e figli ai tempi della quarantena, ci racconta la docente Silvia de Robertis

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di MARIA DEL ROSSO

La docente Silvia de Robertis suggerisce alcune attività e la lettura alle famiglie per affrontare la quarantena in casa con i propri bambini in modo costruttivo e qualitativo.

L’ arrivo del Coronavirus in Italia ha portato le famiglie italiane a cambiare il modo di vivere e le relazioni sociali come lo smartworking, le attività e il tempo libero da realizzare in casa.

Silvia de Robertis  insegna presso il  1 C.D. Don Pietro Pappagallo di Terlizzi, tutor di tirocinio presso l’ Università di Bari, Dottore di ricerca, Docente a contratto di Pedagogia speciale presso l’ Università di Bari, Docente dei laboratori nei corsi Tfa, formatrice presso enti di formazione. Durante la sua  carriera scolastica in qualità di docente ha partecipato come relatrice a Convegni nazionali ed internazionali.

La sua immensa passione per l’ insegnamento l’ ha portata a scrivere molti libri sul ruolo della scuola come “Storia della scuola speciale, Cacucci Editore con la prefazione del prof. Vittoriano Caporale, articoli scientifici in riviste nazionali ed internazionali tra cui “Esperienza e apprendimento mediato di E.Feuerstein per una didattica inclusiva”, in Segni e comprensione, Rivista quadrimestrale internazionale 2017 e “Riscoprire il valore della parola nella relazione educativa”, in II Maestro-AIMC 2019.

La docente Silvia de Robertis da sempre si è contraddistinta per la sua professionalità e per il suo entusiasmo nei confronti del mondo dell’ infanzia, della ricerca e

dell’ insegnamento raggiungendo grandi traguardi , consensi e stima dal mondo accademico.

In questo periodo di quarantena i bambini sono costretti a restare in casa. Quali attività suggerisce  per migliorare la qualità del tempo libero con i propri genitori?

“Il periodo di quarantena ha obbligato i bambini e i ragazzi a rimanere a casa senza possibilità di scegliere. Ci tengo a sottolineare perché, da un giorno ad un altro, gli stessi si sono ritrovati a ridisegnare la propria giornata e la propria routine. Avere tempo libero è, a mio parere, occasione per dare valore al tempo, finora trascorso tra tanti impegni, a volte con ritmi frenetici. La prima attività da condividere con i bambini è parlare del proprio tempo, del suo valore, di come impegnarlo e gestirlo.

Ci sarà il tempo per leggere un buon libro, il tempo per guardare insieme un film o una serie tv, il tempo per ordinare la  propria stanza e il tempo per sperimentare nuove ricette per succulenti pranzetti.

Immagino un tempo per ascoltare buona musica e magari ballare e il tempo da dedicare a se stessi con opportuni esercizi fisici, per la riflessione personale e la meditazione.

Mi piace pensare a un tempo in cui non ci sia niente da fare e subentri la noia, che induce ad ascoltare se stessi, a sognare e a creare nuovi progetti impegnativi e divertenti da realizzare”.


La lettura è uno strumento di difesa dall’ isolamento e dalla depressione che consente di far viaggiare la propria mente. E come afferma Francis de Croisset : “La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno”. Al riguardo, quali libri consiglia per i più piccoli?

“La ringrazio per questa potentissima domanda. È da bambina che sono fortemente convinta che i libri salvano la vita perché permettono di fermarci, di ascoltare le parole di un altro alle quali attribuiamo un significato molto importante, interpretandolo liberamente e  rapportandolo alla nostra mappa esistenziale per arricchirla.

Per i bambini consiglio la lettura di libri illustrati. Tra questi : Bernard Waber, Chiedimi cosa mi piace, Terre di Marzo editore 2017 in cui si racconta del rapporto Padre- Figlia attraverso domande opportune.

L’ altro libro molto valido è di Yael Frankel, Un buco, Kite edizioni 2017, in cui attraverso le immagini e poche parole significative si affronta il delicato tema del dolore e di come sia importante potenziare l’ autostima.

Inoltre, consiglio di leggere anche di Riccardo Bozzi, Il mondo è tuo, Terre di Marzo editore 2017, in cui si invita il lettore ad impegnarsi per  vivere nel mondo in modo attivo e responsabile”.

La  celebre pedagogista Maria Montessori mediante i suoi cinque principi per educare i bambini alla libertà ha dimostrato che i bambini lasciati liberi di creare e di svolgere da soli le proprie attività imparano ad autoregolarsi e disciplinarsi. Come coinvolgere i piccoli nelle faccende domestiche in modo tale che si sentano parte integrante della casa?

“Mi piace abbia citato l’ illustre educatrice Maria Montessori, perché è attuale parlare del principio educativo dell’ autonomia da Lei proposto nelle sue Opere come fondamento della sua pedagogia scientifica.

I bambini sono curiosi di vivere l’ avventura della vita per diventare eroi.

È compito dei genitori saper ascoltare ed accogliere positivamente il loro desiderio di offrire un contributo alla gestione della casa.

Bisognerà coinvolgerli nello stabilire il menù settimanale, nel compilare la lista della spesa, nel preparare una nuova leccornia, nell’ organizzazione della colazione, del pranzo e della cena, nell’ occuparsi delle piante.

In un clima di serenità sono convinta che saranno i bambini stessi a chiederci di offrire spontaneamente il loro contributo e sarà un piacere ascoltarli, valorizzarli e premiare la loro buona volontà.

Come madre, insegnante, oltre che come docente di Pedagogia speciale all’ Università di Bari, desidero comunicare ai genitori e a coloro che si preparano a diventare bravi insegnanti di saper accogliere subito le iniziative propositive dei bambini, tralasciando ogni perfezionismo, ma invitandoli a perfezionare continuamente se stessi come auspicava il pedagogista bitontino, Giovanni Modugno.”

Una citazione, un libro o una poesia da dedicare alla resilienza del nostro tempo.

“In conclusione, mi piace offrire una citazione tratta dal libro di Antonio Ferrara, La Corsa Giusta, Coccole books :

‘Io ci volevo arrivare in cima, alla montagna, la volevo scalare ancora, come un ragazzino.  Non mi davo mai per vinto. Non mi davo per vinto mai, non mi arrendevo, tenevo duro, e poi pensavo che era stata una vita bellissima, la mia’.

È un mio invito ad arrivare in alto, a non darsi per vinti davanti alle difficoltà.

Anzi, nonostante le difficoltà a continuare ad allenarsi perché la vita è bellissima”.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo