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Ambiente

Nuovo regolamento UE per l’utilizzo dei fitofarmaci.

Nei prossimi mesi l’’agricoltura italiana sarà obbligata a ridurre del 60% utilizzo dei fitofarmaci. È quanto disposto nella bozza di un nuovo regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari in discussione in questi giorni a Bruxelles.

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DI NICO CATALANO

Credit foto:  IFPRI license CC BY-NC-ND 2.0.

Nei prossimi mesi, l’agricoltura italiana sarà obbligata a ridurre di oltre il sessanta per cento l’attuale utilizzo dei fitofarmaci. Questo è quanto annunciato nella proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari in discussione a Bruxelles. Secondo quanto previsto della Commissione Europea, fra i ventisette Paesi membri spetterebbe proprio al nostro Paese la riduzione più drastica dell’uso di agro farmaci, e tra essi di circa il cinquantaquattro per cento di quelle sostanze definite attive pericolose per l’ambiente e l’uomo. Dopo l’Italia, impegni significativi sono stati richiesti sia alla Germania, che dovrà ridurre l’impiego di tali prodotti del cinquantacinque per cento, ma anche a Francia e Spagna, infatti entrambi i Paesi dovranno fronteggiare una richiesta di riduzione dell’utilizzo dei presidi fitosanitari del cinquantaquattro per cento. Secondo gli obiettivi prefissati dalla Commissione, che dovranno essere discussi a Bruxelles già nelle prossime settimane, pesa fortemente la modalità di calcolo che tiene conto dell’intensità d’uso del principio attivo chimico a ettaro. Un fattore quest’ultimo, che essendo strettamente dipendente dall’ordinamento colturale, penalizza principalmente i Paesi dell’area mediterranea. In Italia, durante il periodo compreso tra il 2012 e il 2022, si è già registrata una significativa riduzione delle quantità di prodotti fitofarmaci utilizzati, dovuta all’incremento considerevole delle superfici agricole occupate dalle coltivazioni biologiche. Un aumento quello del bio italiano, che secondo i dati pubblicati lo scorso giugno da Eurostat è quantificato in oltre due milioni di ettari coltivati in biologico. Una presenza quella dell’agricoltura biologica che di fatto ha provocato l’innalzamento della qualità dei prodotti coltivati e ridotto gli impatti sia sull’ambiente che sulla salute dei cittadini così come previsto dalla strategia comunitaria farm to fork. La riduzione dell’uso dei fitofarmaci da parte degli agricoltori deve essere sicuramente l’obiettivo da perseguire e il traguardo da tagliare per l’Unione Europea, così come peraltro impone l’European Green Deal. Pertanto, la proposta di regolamento per l’uso dei fitofarmaci da parte della Commissione Europea, necessita di essere accompagnata da una strategia di più ampio respiro rispetto all’intero settore dell’agricoltura europea, al fine di evitare impatti negativi sia sulla capacità produttiva agricola europea che sulla sicurezza alimentare globale. Nell’attuale momento storico, contraddistinto sia dall’ aumento insensato dei prezzi delle materie prime che dallo spettro di una crisi alimentare mondiale, conseguenze del conflitto in Ucraina, questa proposta redatta dalla Commissione sulla regolamentazione dei fitofarmaci, per andare a buon fine dovrebbe essere associata a delle misure di supporto scientifico per garantire al mondo agricolo il giusto reddito, producendo nel contempo qualità in modo sostenibile.

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Agronomo, ricercatore ecologista, divulgatore e saggista