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21 Luglio 2025

Le ecomafie nel Lazio: una minaccia persistente al territorio e alla salute pubblica

Il Lazio, regione ricca di storia, arte e paesaggi naturali di inestimabile valore, si trova da decenni sotto l’assedio silenzioso ma devastante delle ecomafie.

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Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Il Lazio, regione ricca di storia, arte e paesaggi naturali di inestimabile valore, si trova da decenni sotto l’assedio silenzioso ma devastante delle ecomafie. Questa forma di criminalità organizzata, specializzata nello smaltimento illecito di rifiuti, nel traffico di materiale inquinante e in altre attività che deturpano l’ambiente, rappresenta una minaccia costante non solo per l’ecosistema, ma anche per la salute dei cittadini e per l’economia legale. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine e delle istituzioni, il Lazio rimane una delle regioni italiane con la più alta incidenza di reati ambientali, come emerge chiaramente dai rapporti annuali di Legambiente e dalle indagini giudiziarie.

I dati forniti dai rapporti “Ecomafia” di Legambiente sono un campanello d’allarme costante https://ilcaffe.tv/articolo/244701/le-province-di-roma-e-latina-in-testa-alle-classifiche-dei-reati-ambientali-il-rapporto-ecomafie-2025-di-legambiente. Per quanto riguarda il Lazio, si evidenzia una persistenza di illeciti legati al ciclo dei rifiuti, all’abusivismo edilizio e, in misura crescente, ai reati contro la fauna e la flora. Le province di Roma e Latina, in particolare, si confermano tra le più colpite, a causa della loro densità abitativa, delle infrastrutture esistenti (porti, autostrade) e della presenza di grandi aree agricole e naturali che diventano facili bersagli per le discariche abusive.

Tipologie di reati più diffusi:

  • Gestione illecita dei rifiuti: Dallo smaltimento di rifiuti tossici e speciali in discariche abusive, all’incendio di cumuli di rifiuti per ridurne il volume, fino all’interramento di sostanze inquinanti in aree agricole o protette. Questo settore genera profitti enormi per le organizzazioni criminali, che bypassano i costi elevati dello smaltimento legale.
  • Abusivismo edilizio: La costruzione di immobili senza permessi o in aree sottoposte a vincoli paesaggistici e ambientali rimane un fenomeno diffuso, spesso legato a interessi di gruppi criminali che speculano sul territorio.
  • Reati contro la fauna e la flora: Il bracconaggio, il taglio abusivo di boschi, il traffico di specie protette e l’inquinamento di fiumi e laghi sono altre manifestazioni dell’azione ecomafiosa, che danneggiano irreparabilmente la biodiversità del Lazio.
  • Illeciti nel ciclo agroalimentare: Anche il settore agroalimentare non è immune, con frodi alimentari, uso di pesticidi e fertilizzanti non autorizzati e smaltimento improprio di scarti agricoli che mettono a rischio la sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti laziali.

La conformazione geografica del Lazio, con le sue coste, i parchi naturali (come il Parco Nazionale del Circeo, il Parco dei Castelli Romani, il Parco di Veio), i fiumi (Tevere, Aniene) e le vaste aree agricole, offre numerose opportunità per le attività ecomafiose.

  • La Piana Pontina e la costa: Particolarmente vulnerabili sono le aree costiere e la Piana Pontina, dove lo smaltimento illecito di rifiuti, spesso provenienti anche da altre regioni, è un problema annoso che ha compromesso la qualità delle acque e dei terreni.
  • L’area romana e il suo hinterland: La Capitale, con la sua enorme produzione di rifiuti e le esigenze di smaltimento, è un attrattore naturale per la criminalità organizzata, che si insinua nelle filiere legali e crea un “mercato nero” dei rifiuti. Numerosi sono i casi di discariche abusive scoperte nell’agro romano e nelle aree limitrofe.
  • I Castelli Romani e l’alto Lazio: Anche in queste zone, pur se percepite come più “salubri”, si registrano episodi di smaltimento illegale, specie in cave dismesse o in aree boschive.

Ci sono stati sequestri legati ad ipotesi di attività ecomafiose anche in provincia di Frosinone. Come nel 2008 nel comune di Coreno Ausonio.

Credit foto “Ciociaria Oggi” 8 ottobre 2008 pagina 14

Le ecomafie nel Lazio non sono un fenomeno isolato, ma rappresentano l’estensione delle attività delle grandi organizzazioni criminali tradizionali, come la ‘Ndrangheta, la Camorra e la criminalità organizzata romana . Queste organizzazioni hanno compreso da tempo che l’ambiente è un affare estremamente redditizio, con rischi penali relativamente bassi rispetto ad altri traffici illeciti.

Attraverso una rete complessa di imprese “pulite” e prestanome, riescono a infiltrarsi negli appalti pubblici per la gestione dei rifiuti, nel settore delle bonifiche e nelle filiere produttive, generando un giro d’affari stimato in miliardi di euro a livello nazionale. La corruzione, l’intimidazione e la violenza sono gli strumenti utilizzati per assicurarsi il controllo del territorio e per zittire chi denuncia.

Nonostante la complessità del problema, le istituzioni e la società civile nel Lazio non sono rimaste a guardare.

  • L’azione delle Forze dell’Ordine e della Magistratura: Le varie Procure, il ROS e i NOE dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato sono costantemente impegnate in indagini complesse che hanno portato a numerosi arresti, sequestri e bonifiche di aree contaminate. L’implementazione di nuove tecnologie di monitoraggio e la cooperazione internazionale stanno rafforzando l’efficacia delle operazioni.
  • Il Ruolo di Legambiente e delle Associazioni Ambientaliste: Legambiente, con i suoi rapporti annuali e le sue denunce dettagliate, svolge un ruolo fondamentale di monitoraggio e sensibilizzazione. Insieme ad altre associazioni ambientaliste, promuove campagne di informazione, organizza giornate di pulizia del territorio e si costituisce parte civile nei processi contro gli ecomafiosi, dando voce ai territori colpiti.
  • Interventi Legislativi e Politiche Regionali: A livello normativo, l’inasprimento delle pene per i reati ambientali e l’introduzione di nuovi strumenti investigativi hanno fornito un quadro più robusto per la lotta alle ecomafie. La Regione Lazio, seppur con alterne fortune, sta cercando di migliorare la gestione del ciclo dei rifiuti e di promuovere la raccolta differenziata e l’economia circolare per ridurre le opportunità per la criminalità. Sono stati avviati progetti di bonifica di siti inquinati e di riqualificazione ambientale.
  • La Collaborazione con i Cittadini: Fondamentale è il ruolo dei cittadini e delle comunità locali. La segnalazione di discariche abusive, l’attenzione verso la corretta raccolta differenziata e la partecipazione attiva alle iniziative di controllo del territorio sono armi potenti contro l’illegalità.

La lotta alle ecomafie nel Lazio è una sfida continua che richiede un impegno costante su più fronti.

  • Rafforzare la prevenzione: È cruciale investire in sistemi di smaltimento rifiuti efficienti e trasparenti, promuovere l’economia circolare e la riduzione dei rifiuti alla fonte, in modo da rendere meno appetibile il mercato illegale.
  • Potenziare i controlli: Servono più risorse e personale per le forze dell’ordine e per gli organi di controllo ambientale, in modo da garantire una vigilanza capillare sul territorio.
  • Educazione e sensibilizzazione: Continuare a informare e educare i cittadini sui rischi dell’inquinamento ambientale e sull’importanza di comportamenti virtuosi è fondamentale per creare una cultura della legalità e della sostenibilità.
  • Coordinamento e cooperazione: Un maggiore coordinamento tra le diverse istituzioni (Regione, Province, Comuni, Forze dell’Ordine, ARPA) e la cooperazione tra le procure è essenziale per contrastare un fenomeno che non conosce confini amministrativi.
  • Bonifiche e risanamento: Accelerare i processi di bonifica dei siti contaminati è un’urgenza per la salute pubblica e per il ripristino ambientale.

Le ecomafie rappresentano una ferita aperta nel cuore del Lazio. La loro azione mina la bellezza e la salute del territorio, ma anche la fiducia nelle istituzioni. La lotta contro questo cancro criminale è complessa e richiede uno sforzo congiunto e determinato da parte di tutti gli attori sociali, economici e politici. Solo così si potrà garantire un futuro più pulito, sano e sicuro per il Lazio e per le sue future generazioni.

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