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14 Luglio 2025

Dazi amari per la UE

Aree di crisi nel mondo n. 251 del 13-7-25

Come si poteva immaginare, non sono bastati i salamelecchi, le umiliazioni pubbliche, le lodi sperticate, l’azzerbinaggio diffusosi in Europa per fermare il progetto USA di mettere in grave crisi la UE, sottrarle l’industria e portarla negli USA.

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Di Stefano Orsi

Aree di crisi nel mondo n. 251 del 13-7-25

Come si poteva immaginare, non sono bastati i salamelecchi, le umiliazioni pubbliche, le lodi sperticate, l’azzerbinaggio diffusosi in Europa per fermare il progetto USA di mettere in grave crisi la UE, sottrarle l’industria e portarla negli USA.

Il presidente Trump ha imposto dazi per il 30% a tutta la UE.

Diviene sempre più conveniente alle nostre industrie, grazie ai fattori determinanti del costo dell’energia più basso, gli incentivi fiscali ed economici, i sazi, spostare gli impianti di produzione in USA, magari anche solo la parte che produce la quota esportata, sottraendola però alle sedi europee che dovranno necessariamente ridimensionarsi.

Un vero disastro figlio degli immani errori commessi dai leaders europei e delle istituzioni stesse della UE.

Primo fra tutti l’essere caduti nella trappola della guerra alla Russia, il non aver protetto il North stream e l’aver imposto sanzioni alla Russia.

Ora il nostro comparto produttivo si trova ad essere colpito da alti costi energetici e delle materie prime, calo di ordini, e calo della produzione costante da molti mesi (dal febbraio 2023 https://it.tradingeconomics.com/italy/industrial-production).

Se i nostri industriali ed agricoltori ritenevano già molto pesante un 10% di dazi sui prodotti, un 30% segna il De Profundis (https://www.treccani.it/vocabolario/de-profundis/) per la nostra economia.

Con i mercati interni distrutti da decenni di contrazione dei poteri di acquisto dei salari e stipendi, sarà difficile fare fronte ad un calo netto delle produzioni ulteriore.

Quanto scrivevamo su Trump in tempi non sospetti, purtroppo si è rivelato assolutamente esatto.

Avessimo avuto una Presidenza del consigli meno incline a compiacere quelli che ritiene “potenti” e più attenta a curare gli interessi del Paese, forse non ci troveremmo in questa situazione, e non intendo solamente la Meloni, ma anche coloro che l’hanno preceduta almeno negli ultimi 30 anni.

Leaders europei pronti alle chiamate alle armi.

Alle 19 di oggi il Presidente francese Macron, durante l’usuale discorso alle forze armate della vigilia del 14 luglio (Festa della Repubblica https://www.france.fr/it/evento/festa-nazionale-francia-14-luglio/ )

Si attendono importanti comunicazioni sui preparativi della Francia per un sempre più vicino grande conflitto ad elevata intensità, possibile ripristino della leva o una forma di incentivo ad arruolarsi per i giovani.

Macron annuncia una grande campagna di riarmo francese, inserendo anche elementi di leva su base volontaria, per ora e il raddoppio delle spese militare.

https://www.bfmtv.com/economie/entreprises/defense/discours-d-emmanuel-macron-aux-armees-les-options-du-gouvernement-pour-augmenter-les-effectifs-militaires_AV-202507130165.html

Il 10 luglio è stato annunciato un importante accordo tra Francia e Gran Bretagna per quanto concerne la comune difesa nucleare.

https://worldview.stratfor.com/article/new-uk-france-defense-deals-mark-step-toward-european-nuclear-deterrent

Questa mossa va nella direzione di meglio coordinare gli sforzi difensivi, sospinti dai timori di un conflitto da essi stessi provocato con la Russia, ed incerti del sostegno degli USA che appaiono molto ondivaghi nelle loro determinazioni,

Gli arsenali franco britannici non sono messi molto bene.

Ai francesi mancano vettori di precisione, credo ne abbiano 16 a bordo di ogni sottomarino classe Le Trionphant, sono 4 in tutto, tre portano missili di tipo M45 – M51 ed uno, l’ultimo varato, solo di tipo M51, gli inglesi hanno 4 sottomarini nucleari classe Vanguard, dotati dei precisi Trident II. Nel futuro la GB progetta di costruire una nuova classe di sottomarini nel numero di almeno 12 unità https://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/nuclear-submarines-trident-uk-defence-spending-review-b2761814.html

L’annuncio di Trump

Per domani si attende un importante (a detta sua)

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/11/trump-russia-ucraina-armi-sanzioni-news/8059056/ vedremo cosa dirà, nella sua attuale condizione, è capace di dire tutto e tutto il contrario.

Dovrebbe riguardare i rapporti tra Russia ed USA di fronte al naufragio delle speranze di ottenere un cessate il fuoco in Ucraina pur senza eliminare nemmeno una delle cause che lo hanno causato, solo un folle poteva proporre cose simili e solo un altro folle le avrebbe potute accettare o prendere in considerazione.

Nucleare iraniano, la Russia smentisce le notizie diffuse dagli USA

Sulla trattativa del nucleare iraniano, https://www.axios.com/2025/07/12/putin-iran-nuclear-deal-uranium-enrichment , l’articolo in questione afferma che la Russia avrebbe appoggiato una soluzione che prevedesse l’arricchimento zero per l’uranio iraniano.

Oggi il Ministero degli esteri russo ha smentito la notizia diffusa da Axios accusandola di essere strumento di disinformazione al servizio degli interessi USA.

https://www.themoscowtimes.com/2025/07/13/russia-slams-report-it-backed-zero-enrichment-iran-nuclear-deal-a89795 Anche l’agenzia di stampa iraniana Tasmin aveva smentito la notizia diffusa ad arte dagli USA.