13 Luglio 2025
BRICS a Rio: espansione globale, giustizia sociale e sovranità digitale
Il 6 e 7 luglio 2025, Rio de Janeiro ha ospitato il 17° vertice dei BRICS — ora ampliato a 11 membri

Di Marlene Madalena Pozzan Foschiera
Un vertice storico nel cuore del Sud globale
Il 6 e 7 luglio 2025, Rio de Janeiro ha ospitato il 17° vertice dei BRICS — ora ampliato a 11 membri. Alla riunione hanno partecipato rappresentanti di 27 Paesi, inclusi i capi di Stato di Brasile, Cina, Sudafrica, Etiopia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti. Il presidente russo Vladimir Putin ha preso parte in videoconferenza.
Con l’ingresso ufficiale di Iran, Egitto, Etiopia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Indonesia, approvato nel 2024, il blocco rappresenta oggi:
- oltre il 46% della popolazione mondiale;
- circa il 35% del PIL globale in parità di potere d’acquisto;
- vastissime risorse energetiche e naturali;
- e un crescente peso politico, capace di mettere in discussione l’egemonia occidentale.
Paesi partner: un cerchio d’influenza in espansione
Nell’agosto 2024, durante il 16° vertice dei BRICS a Kazan, in Russia, i Paesi membri hanno approvato il riconoscimento del “partner status” a nuovi Stati, consentendo loro di partecipare alle riunioni ministeriali e di firmare dichiarazioni comuni.
Oggi sono partner ufficiali:
- Bielorussia, Bolivia, Kazakistan, Cuba, Malesia, Nigeria, Thailandia, Uganda, Uzbekistan
- e, da giugno 2025, anche il Vietnam.
Questo dimostra la crescente centralità geopolitica dei BRICS, che attirano Paesi di tutti i continenti in cerca di un nuovo modello di cooperazione multipolare. Anche per questo, gli Stati Uniti reagiscono con nervosismo.
Trump minaccia: 10% di dazi contro tutti i BRICS
Alla vigilia del vertice, Donald Trump — ex presidente e attuale candidato repubblicano — ha dichiarato che, se rieletto, imporrà una tariffa del 10% su tutti i Paesi dei BRICS. Un’aggressione commerciale che rivela il timore degli Stati Uniti per la perdita della loro supremazia globale.
La misura è arrivata proprio mentre i BRICS discutono la creazione di una valuta alternativa al dollaro per gli scambi internazionali. Pur essendo ancora in fase di studio, l’iniziativa mette in discussione la centralità finanziaria degli USA e il dominio del dollaro nei mercati mondiali.
Giustizia fiscale: tassare i super-ricchi
Uno dei punti centrali del vertice è stata la proposta, guidata dal Brasile, di tassare le grandi ricchezze a livello globale. I BRICS hanno sottolineato l’urgenza di una giustizia fiscale internazionale per combattere i paradisi fiscali, ridistribuire le risorse e finanziare politiche sociali.
Tra gli impegni presi:
- rafforzare i sistemi sanitari pubblici;
- promuovere l’istruzione e la ricerca scientifica;
- e costruire una cooperazione tecnologica orientata al bene comune.
Intelligenza Artificiale: bene comune, non dominio geopolitico
Il vertice ha affrontato con decisione la questione dell’intelligenza artificiale. I BRICS hanno dichiarato che il suo sviluppo deve essere aperto, collaborativo e trasparente, a beneficio dell’umanità intera — e non monopolizzato da grandi aziende o potenze militari.
È una visione opposta a quella delle Big Tech occidentali, che si propongono come nuovi imperi digitali.
Riforma dell’ONU e nuovo patto climatico
I BRICS hanno ribadito il sostegno alla riforma del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, chiedendo l’ingresso permanente del Brasile. È stato inoltre lanciato il fondo “Tropical Forests Forever”, per proteggere le foreste tropicali del pianeta.
Conclusione: il Sud globale prende la parola
Il presidente Lula ha passato il testimone del BRICS all’India, sottolineando che il gruppo è “l’inizio di una nuova governance mondiale, più giusta e solidale”.
Come ripeto da tempo: la disputa per il futuro del mondo è aperta. E, per la prima volta dopo decenni, i popoli del Sud hanno voce, proposte concrete e alleanze capaci di cambiare il corso della storia.
