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30 Giugno 2025

La “Pax Americana”

chi ha vinto lo scontro tra Iran e Israele? si tratta di una pace o di una pausa?

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Aree di crisi nel mondo n. 249 del 29-6-25

La “Pax Americana”

Washington

dopo i pesanti bombardamenti avvenuti nella notte di domenica scorsa, gli USA hanno dichiarato, senza nemmeno controllare, la distruzione dei siti nucleari iraniani.

A seguito del loro attacco c’è stata una risposta missilistica da parte di Teheran.

La risposta contro gli USA è stata effettuata contro una base militare nel Qatar, simbolicamente e a testimoniare la proporzionalità dell’attacco, sono stati impiegati 14 missili come il numero di ordigni lanciati dagli USA contro l’Iran, 14 bombe MOP 57 e altri missili cruise in numero non specificato.

Il comando USA aveva progettato questo attacco fin dal lontano 2009 anno in cui venne rivelata l’esistenza di questa base.

Ne parlò l’amico “Virgilio” in un suo approfondimento con analisi di un potenziale attacco, già nel 2012, eccolo: https://www.geopoliticalcenter.com/prima-pagina/nuove-centrifughe-a-fordow-il-sito-fortificato-iraniano/

Colgo l’occasione per ringraziarlo per l’eccellente lavoro svolto in questi anni.

Gli ordigni vennero studiati per essere trasportati dai bombardieri B2 e per raggiungere, sfruttando i condotti di ventilazione, le costruzioni scavate nella roccia.

Non conosciamo però la struttura interna, ne tanto meno il percorso dei condotti di ventilazione.

Fare una valutazione dei danni effettivi per ora è impossibile.

Inoltre i tecnici iraniani avevano sigillato gli ingressi con camionate di terra per impedire l’ingresso dei missili cruise statunitensi o israeliani.

Trump nonostante tutto ha dichiarato fermamente di aver annientato i siti nucleari, colpiti anche Natanz e Isfahan.

Dopo la risposta iraniana si è affrettato e a sorpresa a dichiarare di aver concluso un accordo per un cessate il fuoco tra le parti, era circa la mezza della notte del 24 giugno ora di Roma.

Il tutto è apparso quindi come una sorta di sceneggiata.

Attacchi eseguiti ma non risolutivi, anzi, e risposta iraniana di maniera.

Israele ne approfittò per assestare gli ultimi colpi contro Teheran, voleva l’ultima parola, ma non l’ha avuta, gli ultimi missili sono stati iraniani, arrivati anche oltre il termine del cessate il fuoco, ma lanciati prima, pertanto validi.

A seguire proclami da parte di tutti come i veri vincitori.

Chi ha vinto?

Per rispondere a questa domanda occorrerebbe conoscere l’entità esatta dei danni subiti dagli Iraniani, cosa non nota per il nucleare.

Occorrerebbe ancora di più conoscere i danni subiti da Israele, nessuna società di immagini satellitari pubblica i danni subiti dalle basi IDF, con le classiche foto prima e dopo che vediamo abitualmente riferite a Russi e Iraniani.

L’Iran ha colpito molti siti industriali, settore energetico e militar, Basi aeree, depositi, comandi, distrutto completamente la borsa di Telaviv, distrutto completamente il centro ricerche militare Weizmann ( https://trt.global/italiano/article/0074f5c3c09f )

Gli USA si pascono delle loro dichiarazioni, ma anche il capo dell’AIEA Grossi afferma oggi che il programma iraniano al massimo sarebbe stato ritardato di qualche mese, ritarda da cosa lo sanno solo loro.

Israele però aveva diversi obiettivi all’inizio dell’operazione, partiamo da questi.

  1. Eliminare il nucleare iraniano – fallito
  2. Distruggere l’Asse della Resistenza – fallito
  3. Distruggere il potenziale balistico iraniano – fallito
  4. Causare un “regime change” – fallito

Partiamo da questi punti e notiamo che nessuno di questi è stato raggiunto.

Sono inoltre stati colpiti esclusivamente vecchi e inutilizzabili caccia F14 ed F5 residuati degli anni 70 dello Scià.

Israele inoltre è stato pesantemente colpito nell’apparato industriale militare ed anche nell’apparato militare, del quale non sono noti i danni.

Pertanto, pur tenendo presente che l’Iran ha subito danni considerevoli, i vertici militari, non tutti quelli dichiarati, alcuni sono sopravvissuti, gli altri immediatamente sostituiti, e pesanti danni ai sistemi difensivi aerei, la catena di comando ha retto, il governo è rimasto saldo, i siti più importanti sono intatti nel sud e nell’est del Paese, quelli nelle montagne anche, da valutare i siti nucleari, il popolo è apparso saldamente in difesa del Paese e del governo, l’immagine dell’Iran agli occhi del mondo, grazie ai colpi inferti al paese terrorista Israele, ne esce fortemente rafforzata.

L’importante figura del successore del gen. Soleimani, è miracolosamente apparsa in piazza durante le celebrazioni della vittoria e questa è stata una gioia inattesa.

L’Iran ha segnato molti colpi ma non ha vinto, Israele per ora invece ha perso la sua battaglia, ma non la guerra.

Pace o tregua momentanea?

Fin da principio, abbiamo messo in evidenza come il peso delle missioni aeree gravanti sulla sola flotta di caccia di Telaviv, comportasse un pesantissimo carico sulla meccanica dei motori dei caccia, ora alla massima potenza per il carico di bombe e missili causavano una usura pesante ai motori.

Detta usura si è accumulata su tutta la flotta impiegata, circa 200 caccia.

Per evitare perdite causate da guasti, in particolare alla flotta degli F35, monomotore, si sarebbe resa necessaria una lunga pausa di manutenzione profonda entro una decina di giorni, e così è stato.

Per ripristinare in pieno l’operatività della flotta aerea israeliana, occorrerà circa un mese, pertanto verso la fine di luglio potrebbero ricominciare i bombardamenti.

Inoltre, nessuno dei numerosi mezzi arrivati dagli USA, più di 50 aerocisterne, decine di caccia tra cui una trentina di F22, che si sono aggiunti ai numerosi caccia già arrivati di rinforzo negli ultimi tre anni, e le portaerei ancora in zona operativa, valuterei possibile che la seconda ondata di attacchi verrebbe portata direttamente dagli USA con circa 500 caccia e una salva di alcune centinaia di missili cruise.

Quindi questa potrebbe essere solo una quiete prima della vera tempesta che significherà o potrebbe significare l’inizio di un più vasto conflitto che andrà a coinvolgere altri soggetti nell’Eurasia.

I recenti riferimenti di Rutte alla Cina, i riferimenti anche espliciti di conflitto con la Russia, l’inizio delle provocazioni all’Iran come la richiesta di consegna dell’uranio o l’emergere del sostanziale fallimento dell’attacco USA, come il rifiuto iraniano a tornare ai negoziati, ormai del tutto inutili per totale mancanza di fiducia, costituiranno l’espediente mediatico che le forze del male, USA, Israele, GB, e altri utilizzeranno per attaccare in modo massiccio l’Iran.

Nel frattempo, a Gaza il Genocidio ai danni dei Palestinesi per opera dei sionisti procede.

Nel frattempo l’occupazione e la colonizzazione illegale israeliana della Cisgiordania accelera.

Nel frattempo la NATO vuole portare in breve le spese militari al 5%, per l’Italia una spesa folle dato che ora impiegavamo l’1,5%.

Nel frattempo l’Occidente libero, ha un nuovo eroe, quel socialista spagnolo di nome Sanchez che si è levato a dire che sono dei folli, che nessuno ci vuole fare guerra, che una spesa del 5% per la Spagna è folle e che loro intendono spendere altrimenti quei danari.

Nel frattempo la nostra “Maloney” naviga a vista tra una leccata alle natiche del potente di turno e l’altra.

Gli USA, in special modo quelli di Trump, hanno un concetto strano di pace, distruggono i paesi , ne fanno un deserto e pace lo chiamano, ma dimenticano che se creano un deserto, la sabbia che da esso si leva li travolgerà.