28 Aprile 2025
Termina la tragica offensiva ucraina nel Kursk Londra: falliti i dialoghi di pace

Aree di crisi nel mondo n. 241 del 27-4-25
di Stefano Orsi
Londra
Doveva essere un vertice ai massimi livelli.
Dovevano incontrarsi Starmer, Macron, Zelensky o i suoi inviati tra cui l’onnipresente Yermak, e soprattutto Rubio e Witkoff per gli USA, oltre al solito Kellogg.
È finita che Rubio e Witkoff non si sono presentati dopo le dichiarazioni di Zelensky secondo le quali l’Ucraina non avrebbe accettato la condizione chiave delle proposte USA, il riconoscimento ufficile della Crimea come territorio russo “De jure” mentre i territori sotto controllo russo come “De facto”.
Nemmeno questa concessione li ha trovati d’accordo.
Trump ha offerto queste garanzie
Al termine dell’incontro di Londra, Ucraini ed europei hanno avanzato una serie di modifiche all’accordo in senso nettamente peggiorativo per la Russia:
Ricordiamo che l’Europa e l’Ucraina hanno respinto il piano di pace di Trump.
In particolare, la nuova iterazione propone:
— La Russia si impegna a implementare un cessate il fuoco completo e incondizionato nei cieli, sulla terraferma e in mare.
— Gli Stati Uniti e i paesi terzi si impegnano a monitorare e sostenere un cessate il fuoco completo.
— La Russia scambia i prigionieri di guerra secondo il principio “tutti per tutti” e libera tutti i prigionieri civili.
— L’Ucraina riceve affidabili garanzie di sicurezza, anche dagli Stati Uniti. Inoltre, si dice che questo sia un analogo dell’articolo 5 della NATO , cioè che gli USA saranno obbligati a entrare in guerra con la Federazione Russa in caso di attacco.
— Nessuna restrizione sul numero delle Forze Armate dell’Ucraina.
— Nessuna restrizione alla presenza di truppe straniere sul territorio dell’Ucraina.
— Garanzia di adesione dell’Ucraina all’UE.
— L’Ucraina sta riprendendo il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhya con la partecipazione degli Stati Uniti, nonché della centrale idroelettrica di Kakhovka.
— L’Ucraina ha libero passaggio lungo il Dnepr e il controllo sulla penisola di Kinburn.
— Le questioni territoriali vengono discusse solo dopo il cessate il fuoco.
— L’Ucraina sarà completamente ripristinata e riceverà un risarcimento finanziario , anche attraverso i beni sovrani russi congelati. Che rimarrà congelato finché la Russia non risarcirà l’Ucraina per i danni.
— Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti alla Russia dal 2014 potrebbero essere gradualmente allentate una volta raggiunta una pace sostenibile e rinnovate in caso di violazione dell’accordo di pace.
Come si capisce sarà molto difficile colmare tali distanze tra le parti che sembrano parlare linguaggi differenti.
Inoltre pare manchi totalmente senso della realtà da parte europea.
Tale mancanza non è data dall’incapacità di comprendere la situazione, ma dalla consapevolezza che uno stop al conflitto alle condizioni attuali significherebbe che agli USA andrebbero tutti i vantaggi economici dall’occupazione coloniale dell’Ucraina e nulla ne verrebbe alle potenze europee che hanno contribuito allo scoppio del conflitto se non gli enormi costi della ricostruzione e la devastazione economica causata dalle sanzioni e dal disaccoppiamento economico tra la UE e la Russia.
Considerazione a margine, il riconoscimento di diritto dello smantellamento di un Paese, serve agli USA in vista della ventilata acquisizione della Groenlandia che resta nelle intenzioni di Washington.
Roma
La farsa della sfilata degli ipocriti big occidentali che mai hanno ascoltato una sola preghiera o appello del Papa quando era in vita, anzi lo hanno spesso palesemente ignorato o marginalizzato per le sue posizioni, ricordiamo cosa accadde quando parlò della eccessiva “frociaggine” in certi ambienti ecclesiastici o del suo disperato appello all’Ucraina affinché si arrendesse alla Russia data l’impossibilità di vincere il conflitto.
Altra grande farsa si è avuta con il salotto privato tra Trump e Zelensky nella Basilica di San Pietro, con il gioco delle tre sedie che diventano due lasciando fuori Macron, una umiliazione davvero tremenda.
Il siparietto con Trump in abito blu, nonostante il lutto, ha indossato il suo solito colore preferito, e uno Zelensky agghindato come, per citare il mio amico Nicolai Lilin, come una guardia giurata, con sahariana nera e snikers nere ai piedi o forse scarpe antinfortunistiche, ma è davvero il caso di agghindarsi sempre come un accattone quando ha conti miliardari in giro per il mondo? Pochi sanno che Zelensky era già molto ricco prima di entrare in politica e ora ne uscirà di certo messo meglio.
La scelta di mostrarsi sempre in abiti militari è finalizzata a esigenze di copione mediatico per significare che il suo Paese sia in guerra, ma non è che non lo si sappia, pertanto dopo il primo hanno ha decisamente perso ogni significato e utilità, per divenire oggetto di scherno.
In seguito, presso altra sede ha potuto bere un caffè con Macron seduto ad un tavolino in un giardino e conferire con lui sul colloquio avuto con Trump di cui finora nulla è trapelato.
Attendiamo dunque la data del 30 aprile per capire se Trump rinvierà ulteriormente la data della fine della guerra o se si riterrà libero da ogni ipegno di dialogo e si ritirerà salvando la faccia al suo paese dalla sconfitta militare.
Kursk
Il Comandante delle forze armate russe Gerasimov, ha proclamato la piena riconquista dei territori della regione di Kursk, invasi in estate dall’Ucraina in una folle offensiva che ha causato enormi perdite in mezzi e soldati all’Ucraina.
Tali perdite non sono facilmente quantificabili ma riterrei possibile , data l’intensità degli scontri, che i caduti ucraini siano oltre i 10.000 morti e circa 30.000 feriti gravemente.
Diverse centinaia i mezzi occidentali persi nel conflitto che fanno ancora bella mostra di se nelle campagne di Kursk e vengono paradossalmente recuperati e spesso riparati dagli stessi Russi.
Nello stesso giorno e comunicato, Gerasimov ha annunciato la creazione del gruppo di forze Kursk che si occuperà di procedere con l’offensiva all’interno del territorio ucraino di Sumy, al fine strategico di mantenere occupati qui il maggior numero di soldati e mezzi di Kiev.
