28 Aprile 2025
Il Papa che verrà
Saprà il nuovo Papa rendere la Chiesa immagine di Gesù?

Di Pierdomenico Corte Ruggiero
Papa Francesco è morto. La sua vita e il suo pontificato sono già oggetto di accurate analisi.
Vogliamo, invece, volgere lo sguardo verso il futuro.
Come sarà il Papa che verrà?
Non è una domanda prematura. In questo periodo storico il Papa può anzi deve avere un ruolo assai importante.
Non possiamo nascondere che si sta imponendo nel mondo la legge del più forte.
Negli Stati Uniti con Trump. In Ucraina con Putin. A Gaza con Israele.
Ha voce in capitolo solo chi “ha le carte”, per dirla con le parole di Trump.
Il diritto internazionale rimane lettera morta. Spesso il sentimento religioso viene strumentalizzato per giustificare soprusi.
I diritti civili sono nuovamente in discussione.
In questo scenario la scelta del nuovo Papa diventa cruciale.
Verrà scelto un Papa che “parla semplice e in modo diretto” o un Papa che in maniera dotta e pomposa dirà tutto senza dire nulla?
Un Papa di sostanza o di sola forma?
Avremo un Papa capace di usare la parola genocidio e condannare le deportazioni o un Papa che saprà glissare?
Il mondo guarda verso il Vaticano.
Oggi come non mai.
Non solo il mondo cattolico. Il dialogo tra le religioni è fondamentale.
Serve, e urgentemente, una Chiesa nuovamente pellegrina sulla terra.
Una Chiesa di strada. Vicina alle sofferenze.
Serve, soprattutto, il coraggio di affermare concretamente che la giustizia è di questo mondo.
La Chiesa cattolica è stata usata spesso come “strumento di stabilità sociale” inducendo alla rassegnazione. Come descritto meravigliosamente da Gassman nell’episodio Tantum Ergo dal film “I nuovi mostri”.
Invece il messaggio del Cristo è un messaggio di rivoluzione. Pacifica certo ma una rivoluzione.
Gesù non si limita a predicare. Elimina il malessere fisico come la malattia e la fame.
Contesta i “poteri forti”. Non siede con i potenti ma entra nelle case dei poveri.
Il messaggio rivoluzionario di Gesù è stato, nei secoli, molto attenuato se non eliminato.
Molti alti prelati vaticani esaltano la povertà dalla quale però si tengono lontani.
Eppure Gesù non esaltava la povertà ma l’umiltà. Il voler essere servitori. Esaltava il ruolo fondamentale della verità.
Umiltà, amore per il prossimo, spirito di servizio e verità. Tutto ciò di cui abbiamo disperatamente bisogno.
Le troveremo nel nuovo Papa? Possiamo sperarlo ma non saperlo.
In Vaticano trovano sempre più spazio parole come diplomazia e politica. Certo è necessaria la capacità di dialogo ma sono necessari anche punti fermi.
Ci sono diritti e principi non negoziabili. Perché se è vero che a volte sono necessari dei compromessi è anche vero che alcuni compromessi diventano compromettenti.
A ricordacelo il Gesù furioso che cacciava i mercanti dal tempio.
Ci si chiede spesso cosa ne penserebbe oggi Gesù della Chiesa e del Vaticano. Se lo chiedeva anche Papa Luciani.
Per avere la risposta basterebbe chiederlo ai tanti disperati buttati a terra a Roma a pochi chilometri dal fastoso Vaticano. Ai malati sistemati per giorni sulle barelle e curati da personale sanitario stremato. Malati così lontani dal decimo piano del Policlinico Gemelli. La lista è lunga. Agli “ultimi” andrebbe chiesto ma la risposta potrebbe non piacere.
Saprà, quindi, il nuovo Papa rendere la Chiesa immagine di Gesù? Saprà raccogliere l’eredità di Papa Francesco?
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