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02 Febbraio 2025

Quando la democrazia pianifica l’inganno: l’Operazione Northwoods e il piano per giustificare la guerra a Cuba

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Di Maddalena Celano

Negli anni ’60, durante la presidenza di John F. Kennedy, gli Stati Uniti si trovarono coinvolti in un acceso confronto con il governo rivoluzionario di Fidel Castro. Mentre le tensioni della Guerra Fredda raggiungevano il culmine, i vertici militari statunitensi elaborarono un piano segreto che oggi appare più simile alla trama di un film di Hollywood che alla realtà. 

Si tratta dell’Operazione Northwoods, un documento declassificato solo nel 1997, che getta luce su un episodio oscuro della storia americana. Questo progetto, presentato il 13 marzo 1962 dai Capi di Stato Maggiore Congiunti, conteneva una serie di proposte inquietanti: simulare attacchi terroristici sul territorio statunitense, affondare navi americane e persino abbattere aerei civili, attribuendo tutte queste azioni al governo cubano di Castro. 

L’obiettivo? Creare un’ondata di indignazione nazionale e internazionale che giustificasse un intervento militare contro Cuba. In uno dei passaggi del documento, i funzionari suggerivano di “iniziare una campagna terroristica in nome di Cuba”, includendo attentati nelle città americane e operazioni di sabotaggio che avrebbero causato morti e distruzione. 

Il piano, firmato dai Capi di Stato Maggiore, fu sottoposto all’allora Segretario della Difesa Robert McNamara e, infine, al presidente Kennedy. Ma Kennedy, pur essendo deciso nel suo confronto con Castro, respinse categoricamente il piano, ritenendolo moralmente inaccettabile e rischioso. 

L’Operazione Northwoods non fu mai attuata, ma il suo contenuto, reso pubblico grazie al lavoro del *John F. Kennedy Assassination Records Review Board*, ha sollevato interrogativi profondi sull’etica delle operazioni militari statunitensi. I dettagli declassificati rivelano un lato oscuro della politica americana, in cui persino il sacrificio di vite innocenti era considerato un mezzo accettabile per raggiungere obiettivi geopolitici. 

Questo episodio, rimasto sepolto negli archivi fino a quasi quarant’anni dopo, rappresenta un esempio lampante delle cosiddette operazioni “sotto falsa bandiera”, tattiche segrete utilizzate per manipolare l’opinione pubblica. L’esistenza di un piano simile, anche se mai realizzato, getta un’ombra sulla trasparenza e l’etica di una nazione che si autoproclama come faro di democrazia e libertà. 

La vicenda assume contorni ancora più sinistri se si considera che, poco dopo aver respinto il piano, Kennedy fu assassinato a Dallas, un evento che ha dato origine a infinite teorie del complotto. E mentre nel 2017 l’allora presidente Donald Trump firmò un decreto per declassificare ulteriori documenti sugli omicidi di Kennedy e di Martin Luther King, molti dettagli rimangono ancora oscuri. 

L’Operazione Northwoods ci lascia con una domanda fondamentale: fino a che punto una nazione è disposta a spingersi per proteggere i propri interessi? La risposta, almeno nel caso di questo documento, è inquietante. Ma più che un capitolo della storia americana, Northwoods è un monito per il futuro: anche le democrazie devono vigilare affinché i loro principi fondanti non vengano sacrificati sull’altare della ragion di Stato.