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Dalle Regioni

LA PUGLIA CHE ACCOGLIE

La Puglia accoglierà i profughi provenienti dalle terre afghane, coinvolgendo le comunità e sensibilizzando i cittadini ad aiutare il più possibile le vittime innocenti del nuovo periodo storico che ci apprestiamo a vivere.

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di Maria del Rosso

Sulle orme del vescovo salentino don Tonino Bello e nel rispetto della Storia della regione Puglia, caratterizzata da partenze e da ritorni, dall’ accoglienza e dall’integrazione, i Sindaci pugliesi non restano indifferenti nei confronti della grave crisi politica dell’Afghanistan e ancora una volta, gli sconfitti sono gli innocenti, le donne e  i bambini da tutelare dalla furia dei talebani.  

Non basta lamentarci del fallimento dell’Occidente e dell’atteggiamento poco democratico    degli americani che in questi lunghi anni hanno solo bombardato e ammazzato milioni di civili  non portando valori di pace e di democrazia. Ma ora tocca all’Europa fare la propria parte e aiutare il più possibile le persone di quelle terre minacciate ogni giorno dalle violenze e dalla barbarie. E la nostra coscienza che ce lo chiede. 

Sul palco di Alberobello non è mancato l’appello di Pace della grande Fiorella Mannoia che con la bandiera della Pace tra le mani ha affermato che bisogna creare la democrazia in quei luoghi mediante la scuola e l’ istruzione,  non con le bombe. 

“In 20 anni si poteva cambiare un’intera generazione, ma hanno preferito bombardare piuttosto che costruire scuole e insegnare veramente che cos’era la democrazia”, ha declamato la combattente Fiorella nella capitale dei Trulli.

E ancora, gli appelli dei sindaci pugliesi in queste ultime ore sono sempre più forti in difesa della Pace tra i popoli. Una Puglia che conosce bene il dramma dell’emigrazione e della disperazione in cerca di fortuna in terre straniere. Basta sfogliare l’album dei ricordi di famiglia o semplicemente farsi raccontare dai propri nonni gli anni che hanno vissuto dopo la guerra, fatta di dolori e di partenze nel profondo Nord d’Italia e del Nord Europa.

“Siamo pronti all’accoglienza dei profughi afghani che arriveranno sulle nostre coste con la generosità che ha contraddistinto il nostro impegno in tutti questi anni”, ha affermato il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, il quale ha annunciato il potenziamento del centro ‘Don Tonino Bello’, attivo da anni nel Salento, nel quale i migranti vengono condotti per le operazioni di identificazione e per la prima accoglienza.

Un’altra città che non resta in silenzio è Brindisi che con la sua storia di accoglienza aiuterà i profughi.

“Siamo pronti a fare la nostra parte per accogliere i profughi, per salvare quelle donne e bambini  da violenze e soprusi, dal medioevo tribale”, ha affermato il sindaco Riccardo Rossi. 

Non solo il Salento si mostra disponibile all’ accoglienza, ma anche altre città di Puglia, come Molfetta che è pronta ad accogliere 10 famiglie afghane e 9 donne con bambini.

L’ amministrazione comunale ha risposto positivamente e con immediatezza alla richiesta del Ministero dell’ Interno.

In questa prima fase si prevede in Italia l’arrivo degli interpreti e dei collaboratori del contingente italiano  che era presente in Afghanistan con le proprie famiglie.

Si tratta di 81 nuclei familiari, per un totale di 500 persone.

La città di Molfetta è già pronta ad accoglierne 50.

Ci si augura che non solo i sindaci, ma anche le associazioni di volontariato e la cittadinanza attiva si possano impegnare per garantire ai profughi i beni di prima necessità, la pace e la dignità di cui hanno bisogno, oggi più che mai. Si prospetta una stagione autunnale calda dal punto di vista della politica internazionale in cui ogni nazione europea ha l’obbligo morale di non fuggire dalle proprie responsabilità e di accogliere uomini, donne e bambini che fuggono in cerca di dignità da una terra sempre più martoriata dalle guerre e dalla violenza talebana. Attualmente l’Occidente dimostra di essere lontano dagli ideali di democrazia fondati sulla pace e ha più un sapore di rassegnazione, di vuoto e di mancanza di una buona politica che sappia porre al centro del dibattito l’ uomo, che ricorda a tratti gli anni della Seconda Guerra Mondiale in cui gli ebrei venivano perseguitati e condotti nei campi di concentramento nell’indifferenza del mondo.

E come afferma Liliana Segre: “L’ indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza”.   

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Maria del Rosso

Classe '91, sono nata in Puglia. Coltivo da molti anni la mia passione per la scrittura, ho collaborato con diverse testate giornalistiche e partecipo agli eventi di poesia. Per me la scrittura è vita, è sogno, è amore, è linfa vitale. E come afferma Luca Doveri : "La scrittura apre le finestre che si affacciano sull' anima del lettore".