Sport
Olimpiadi, la grande rinascita dell’Italia
Il grande ricambio generazionale che ha fatto impazzire l’Italia.
DI FABRIZIO RESTA
Credi foto: Federazione Italiana di Atletica Leggera
C’era una volta un’Italia che alle Olimpiadi ben figurava ma solo in alcune discipline, soprattutto come la scherma, il nuoto e gli sport di squadra. C’era un detto che per anni è andato molto in auge: “La scherma l’abbiamo inventata noi”, dividendoci le numerose medaglie d’oro con l’Ungheria e lasciando le briciole agli altri, Francia compresa. Non per niente, l’italia è la squadra che ha vinto più di tutti in questo sport: 49 ori, 46 argenti e 35 bronzi. Tanto per fare un esempio, da Los Angeles ’84 a Rio de Janeiro 2016, L’Italia nel fioretto ha vinto 9 ori, 5 argenti e 7 bronzi (considerando anche il fioretto a squadre). Da Tokyo l’Italia torna a casa con tre medaglie d’argento e due di bronzo, ma nessuna d’oro, cosa che non accadeva da mezzo secolo (49 anni per l’esattezza).
Per la pallavolo discorso un po’ diverso. Avevamo si avuto la “generazione dei miracoli”, ossia la squadra più forte di tutti i tempi, capace di vincere praticamente tutto ma quando si trattava di Olimpiadi, qualcosa andava puntualmente storto. La medaglia, tuttavia, era assicurata. La Pallanuoto con Rudic ha avuto un periodo d’oro: Oro nelle Olimpiadi di Barcellona, Coppa del Mondo, pochi mesi dopo arriva l’oro agli europei di Sheffield, nel 1994 l’oro nel mondiale di casa a Roma, e infine un nuovo trionfo continentale a Vienna 1995 e bronzo alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996. Il Setterosa non è da meno: conquista quattro volte il titolo europeo negli anni 1995, 1997, 1999 e 2003, e giunge seconda nel 2001, due edizioni dei campionati mondiali nel 1998 e nel 2001, oltre alla piazza d’onore ottenuta nel 2003 ed il terzo posto in quelli casalinghi del 1994, ed infine l’oro nella competizione a cinque cerchi dei Giochi olimpici del 2004. L’Italbasket si è portata a casa la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Mosca, bissato nelle Olimpiadi di Atene, nel 2004. Nel 1998 era riuscita ad imporsi agli Europei. Tuttavia, il basket forse è l’unica disciplina che può essere assolta, dato che è uscita a testa altissima contro la fortezza francese, restando in partita fino all’ultimo.
Il nuoto, a braccetto con l’Australia, lo abbiamo dominato per anni: Pellegrini, Rosolino, Magnini, Fioravanti sono solo alcuni degli esempi di campioni che abbiamo avuto. Quest’anno ci troviamo davanti ad un periodo di ricambio generazionale dove ai vecchi campioni come ad esempio la Pellegrini (quinta finale olimpica) stanno subentrando le nuove stelle come Benedetta Pilato e con un Greg Paltrinieri che ha fatto letteralmente i miracoli: bronzo nella 10 km in acque libere, dopo l’argento negli 800, quando, fino a due mesi fa, con la mononucleosi presa, era in forse anche solo per partecipare a questi giochi.
Se la vecchia Italia non c’è più, tuttavia abbiamo una nuova Italia, capace di vincere medaglie in tante altre discipline , alcune delle quali erano addirittura tabù, tanto da polverizzare il record di medaglie prese di Roma 1960. A parte le grandi prestazioni (e gli ori) ottenuti da Jacobs nei 100 m e da Tamberi nel salto in alto, non dimentichiamo l’impresa della 4×100 che ha vinto per la prima volta l’oro, che è sempre stato appannaggio di Usa, Jamaica e Canada. Massimo Stano, oro olimpico nella 20 km di marcia maschile e Antonella Palmisano in quella femminile (la prima medaglia d’oro della storia italiana nella marcia femminile), che addirittura alla fine della gara si permette il lusso di correre con la bandiera tricolore addosso. Non capitava da Los Angeles nel 1984 (con Alberto Cova sui 10000, Alessandro Andrei nel peso e Gabriella Dorio nei 1500) riuscire ad ottenere 3 ori ma questi sono 5 (gli stessi degli Usa nell’atletica) e valgono molto di più di Los Angeles, dato che per via del boicottaggio, mancavano diversi campioni. A proposito, sono ben quattro le medaglie olimpiche pugliesi, un vero record e motivo di cui andare orgogliosi, specie nella nostra Regione dove tutto si può dire, tranne che ci siano impianti ed attrezzature sportive.
Abbiamo Elia Viviani che diventa Mr Omnium con il bronzo a Tokyo, dopo l’operazione al cuore. Sempre sul ciclismo L’Italia, nell’inseguimento a squadre, ha rovesciato ogni pronostico, battendo…no meglio dire strabattendo la favoritissima Danimarca, campione del mondo in carica e lo ha fatto battendo il record del mondo per ben due volte. Manfredi Rizza argento nella k1, battendo il campione olimpico Liam Heat e per 45 millesimi non ci scappava l’oro. Era dai tempi di Josepha Idem (2008 ndr) che l’Italia non vinceva l’argento. Viviana Bottaro vince la prima medaglia (di bronzo) della storia d’Italia nel karate (nel tempio universale del karate), subito battuta dall’oro di Gigi Busà nel maschile, mentre Irma Testa ottiene la prima medaglia (anche lei di bronzo) della storia italiana del pugilato. Tra l’altro, Gigi Busà ha cominciato a fare karate perché a 13 anni era in sovrappeso. Una bella favola per chi pensa che lo sport sia appannaggio solo dei superdotati.
La coppia Tita-Banti conquista l’oro , il primo addirittura da Sydney 2000, quando Alessandra Sensini conquistò l’oro olimpico nella classe Mistral. Per finire, non dimentichiamo l’eccellente prova delle nostre farfalle nella ginnastica ritmica che hanno portato a casa il nostro 20à bronzo. Attualmente abbiamo 40 medaglie, tre in più della Germania e 7 in più della Francia, vinte in 19 discipline. Possiamo dire che è un’Italia che riesce ad evolversi, con tanti giovani interessanti che tra tre anni potranno sbocciare o confermarsi e migliorare la nostra posizione nel medagliere. Più medaglie significa più investimento nello sport, più sport vuol dire più salute e cultura. Non possiamo che essere soddisfatti di questi ragazzi e magari, chissà, ai prossimi Giochi ci saranno anche le medaglie degli sport di squadra o della scherma ma l’Italia ci sarà sempre. E’ questa la più grande affermazione degli atleti azzurri in questa edizione delle Olimpiadi.