23 Giugno 2025
Gli USA aggrediscono l’Iran violando il diritto internazionale
la drammatica notte del 22 giugno 2025 verrà ricordata con infamia verso gli USA che violando plurimi articoli di Diritto Internazionale attaccavano un Paese sovrano, per l’ennesima volta e attaccavano installazion nucleari civili.

Aree di crisi nel mondo n. 248 del 22-6-25
C’è un aggredito e ben DUE aggressori!
Teheran
Tutti ricorderemo il presidente Trump quando annunciava due settimane di attesa per lasciare tempo all’Iran di decidere se trattare o meno (tralasciando per un momento la verità dei fatti).
Trump è un bugiardo patologico, non riesce a non mentire nemmeno sulle cose più semplici, figuriamoci se si ponga problemi o remore nel mentire quando si tratta di questioni di vitale importanza per gli USA.
Ha concesso due settimane di tempo come espediente per attaccare di sorpresa.
Molti ancora oggi credono a questo personaggio losco e privo di scrupoli o sensi di colpa, un prototipo del sociopatico.
Basta una piccola ricerca per scoprire quanto segue:
“Caratteristiche principali del disturbo antisociale di personalità (sociopatia):
- Disprezzo per le norme sociali e i diritti altrui: Le persone con ASPD violano ripetutamente leggi e regole, ignorando i diritti e i sentimenti degli altri.
- Manipolazione e inganno: Frequente utilizzo di menzogne e manipolazione per raggiungere i propri obiettivi.
- Mancanza di empatia e rimorso: Difficoltà a comprendere o provare empatia per le emozioni altrui, con scarso o nullo rimorso per le azioni commesse.
- Impulsività e aggressività: Tendenza a comportamenti impulsivi e aggressivi, con possibili episodi di violenza.
- Irresponsabilità: Difficoltà a mantenere impegni, a gestire le proprie finanze e a stabilire relazioni durature.
- Fascino superficiale: Molti individui con ASPD possono inizialmente apparire carismatici e affascinanti.
Credo non ne manchi nessuna…
Nel momento in cui l’Iran è sottoposto ad un violento conflitto con Israele, Trump decide di attaccare anche lui l’Iran, convinto che questo non debba avere conseguenze.
Durante il suo discorso di informazione al Paese condisce i suoi crimini con coloriti aggettivi riferiti all’Iran che proiettano su di loro le proprie azioni quali il bullismo.
La vittima trasformata in carnefice dal carnefice stesso.
L’attacco
Ieri mattina sono decollati dalla loro base nel Missouri due differenti squadriglie di B2, uno quando ancora era buio ed una poche ore dopo.
Tutte e due cariche ma la seconda ha seguito la rotta del Pacifico, venendo osservata sulla California e poi in rifornimento in volo sulle Hawaii.
Entrambe erano cariche, hanno effettuato un rifornimento in volo una sola ora dopo il decollo.
La seconda ha poi proseguito sorvolando Guam per poi dirigersi verso Diego Garcia.
Presumiamo invece che la prima abbia atteso sull’Atlantico per poi, una volta in posizione l’intero dispositivo di attacco, con l’arrivo del gruppo della Nimitz in area di operazioni, si sia diretta verso l’Iran attraverso lo spazio aereo europeo, il Mediterraneo, Israele, la Giordania, l’Iraq, il corridoio con le difese aeree distrutte fino a Teheran e da li abbia eseguito l’attacco alle tre basi nucleari iraniane: Fordow, Natanz e Isfahan.
Le valutazioni sono controverse, USA e Israele sostengono siano stati distrutti, ma non sono state registrate radiazioni in uscita, pertanto restano forti dubbi sull’efficacia di questi attacchi nonostante il grande ottimismo da parte USA e di Telaviv.
La squadriglia d’attacco è poi rientrata negli USA, per la missione sono stati necessari diversi rifornimenti in volo, la missione in tutto è durata 37 ore stando alle dichiarazioni del Pentagono.
Le reazioni di condanna
A parte i paesi succubi degli USA e di Israele, Europei, britannici, sudamericani del calibro del presidente Milei, le reazioni sono di sostanziale o assoluta condanna.
Russia e Cina condannano in particolar modo la natura dei bersagli in quanto trattasi di siti nucleari civili.
Articolo 56 protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Ginevra del 1977: “Le opere e le installazioni che contengono forze pericolose, come dighe, argini e centrali nucleari, non devono essere oggetto di attacco, anche se si tratta di obiettivi militari, se tale attacco può provocare il rilascio di forze pericolose e, di conseguenza, causare gravi perdite tra la popolazione civile.”
Pertanto, secondo l’articolo 56 del Protocollo I alle Convenzioni di Ginevra, le installazioni contenenti forze pericolose, come appunto sono le centrali nucleari o dedicate all’arricchimento dell’uranio, non devono essere oggetto di attacco se tale attacco può provocare il rilascio di energie letali e, di conseguenza, causare gravi perdite tra la popolazione civile.
Quale risposta attendersi dall’Iran
Il Parlamento iraniano ha votato per la chiusura dello stretto di Hormuz, ma la decisione finale spetta al Consiglio per la sicurezza nazionale dell’Iran.
Stime di analisti economici porterebbero a 120-130 dollari il rincaro del prezzo del petrolio dagli attuali 77$, prima dell’aggressione israeliana il prezzo era attorno ai 66 dollari al barile e ce ne accorgevamo tutti piacevolmente, mentre ora ogni giorno è un incubo.
Sappiamo chi ringraziare, se vivessimo in una parte di mondo civile, i nostri governi ne chiederebbero conto ai responsabili, ma invece viviamo nel mondo occidentale dove dei pazzi scriteriati esaltano le bravate folli di Trump e esultano per i genocidi perpetrati dai criminali al governo in Israele.
Nel frattempo sembra che l’Iran intenda mantenere concentrate su Israele le sue forze missilistiche, solo oggi almeno 40 vettori sono stati lanciati ed almeno quindici sono arrivati a bersaglio, con un evidente aumento percentuale sul numero complessivo di lanci, segno che le difese israeliane si stiano progressivamente indebolendo.
Rischio conflitto nucleare
L’atteggiamento aggressivo e scriteriato di USA e Israele, portano sempre più il mondo verso il pericolo di un diretto conflitto nucleare visto che non si fermano davanti a nessuna azione diplomatica o presa di posizione dei competitors, questo rafforza in loro il convincimento che l’Occidente collettivo punti ad arrivare allo scontro entro tempi mediamente brevi e questo non è un buon segnale.
Se l’Iran avesse avuto l’arma nucleare l’avrebbe mostrata per difendersi, ma non ce l’ha, non l’ha mai avuta, non l’ha mai avuta perché non voleva averla in quanto strumento del “demonio”,questo è solamente un pretesto che l’Occidente ha usato per scatenare un ennesimo conflitto di aggressione armata come tante volte ha fatto in passato.
USA nella bufera interna
Diversi congressisti avanzano l’ipotesi di accusa del Presidente per aver di fatto dichiarato guerra all’Iran a seguito di un attacco a installazioni nucleari iraniane, questo senza alcuna autorizzazione del Congresso, necessario per poter portare il Paese in guerra.
L’amministrazione arancione si difende descrivendo l’attacco come una misura necessaria per la sicurezza nazionale e pertanto non come una dichiarazione di guerra.
Non la pensano così personaggi noti come Bernie Sanders o Alexandria Ocasio-Cortez.
