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Pistola 10 metri- Federico Nilo Maldini vince a Rio ed è pronto per Parigi: “un sogno poter partecipare alle Olimpiadi”

A Rio de Janeiro il 23enne bolognese ha ottenuto il primo posto nella pistola ad aria compressa 10 metri, ottenendo il pass per Parigi

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: per gentile concessione di Federico Nilo Maldini

Dopo Danilo Dennis Sollazzo (carabina 10 metri) e da Paolo Monna (pistola 10 metri) anche Federico Nilo Maldini conquista l’accesso per le Olimpiadi con un punteggio di 236.8 mettendosi alle spalle sia Uladzislau Dzemesh (235.9)che il tedesco Philip Grimm (215.6). Eì la decima quota olimpica nel tiro sportivo e la seconda nella pistola ad aria compressa 10 metri. Federico Nilo Maldini, in forza al Gruppo Sportivo Carabinieri, comincia piano con un punteggio di 49,9 nei primi cinque tiri, per poi passare a 99,4 nella seconda cinquina. In questo momento viaggia tra il quinto e il sesto posto. Dall’undicesimo tiro, il bolognese cambia passo e man mano supera tutti gli avversari, compreso Uladzislau Demesh che gli ha tenuto testa fino alla fine.

Federico il pass olimpico per Parigi è tuo. Come ti senti?

Per il pass sono molto emozionato.  Sono molto contento e soddisfatto di questo traguardo. Era per me un sogno poter partecipare alle Olimpiadi e adesso mi sto preparando per andarci quindi sono al settimo cielo. Ma il lavoro non finisce qui perché appunto c’è da preparare la gara di Parigi.

Terzo posto agli Europei di Wroclaw, in Polonia, nel 2020. Oro a Osijek, in Croazia, nel 2021. Oro a Rio nel 2023 e 2024 che ti dà accesso alla tua prima Olimpiade. E’ la vittoria più importante?

Le prima medaglia agli europei è stata sicuramente una grande soddisfazione che mi ha permesso di entrare nel Gruppo Sportivo Carabinieri e quindi mi ha dato la possibilità di concentrarmi su questo sport che è anche una mia grande passione. L’oro a Osijek è stata anch’essa una grande soddisfazione. Di quell’Europeo ho bellissimi ricordi, ma sapevo benissimo che alla fine del 2021, diventando senior, tutto sarebbe stato di un livello superiore. Sicuramente il primo oro a Rio de Janeiro è stata un’emozione unica e speciale che mi ha trasmesso tanta fiducia. Avevo già partecipato ad altre coppe del mondo ed avevo fatto anche un’altra finale a Baku (AZE) arrivando sesto. La recente vittoria a Rio de Janeiro, dove in palio c’erano due pass per le Olimpiadi, vale doppio e quindi si lo posso affermare con certezza che adesso è questa la mia vittoria più importante per il momento, e quella più soddisfacente e la più voluta soprattutto per il pass Olimpico.

Hai iniziato piano ma sei cresciuto in modo esponenziale via via che il torneo andava avanti. Dopo essere stato sempre al centro classifica, sei andato in testa dopo 20 colpi. Cos’è cambiato?

In finale è difficile fare qualsiasi cosa, il cuore batte forte e la mente pensa a mille cose al secondo, rimane lucidi è davvero difficile ma estremamente importante. In finale conta qualsiasi cosa, aggrapparsi a qualche pensiero che può esserci d’aiuto è fondamentale per rimanere concentrato e non farsi travolgere totalmente dalle emozioni. Volevo tanto questa medaglia, sapevo che doveva essere almeno d’argento ma oro era sicuramente meglio. Non so ancora bene descrivere quello che mi ha aiutato in quei momenti. Probabilmente mi ha aiutato accettare questo tornado di emozioni, non lasciarmi distrarre dal punteggio e dalla classifica. Nei colpi singoli ho avuto un po’ più di tempo per concentrarmi e respirare e questo mi ha aiutato.

Momento decisivo il colpo 22 dei 24 finali. Un colpo da 8.4. E’ stato li che si è deciso il pass olimpico. Come hai vissuti quegli attimi?

Sapevo quanto contasse quel colpo è stato davvero uno dei più difficili da sparare non potevo rinunciare quindi ho provato a fare del mio meglio, per fortuna è bastato, sono stato molto fortunato ammetto. Non l’avevo visto per niente bene pensavo fosse andato anche peggio, in quel momento ho sperato fosse sufficiente per rimanere nelle prime due posizioni e così è stato. Dopo quel colpo però bisognava farne altri due, il pensiero del pass mi ha reso felice ma ho dovuto contenere questa gioia perché ora volevo la medaglia più bella al collo, come avevo fatto nel settembre scorso sempre a Rio, quindi dovevo concentrarmi nuovamente, dopo il 24º colpo ho potuto liberare tutta la felicità del momento con i miei compagni di squadra e tecnici che era tutti dietro di me a fare il tifo.

Hai un rapporto speciale con Rio de Janeiro. Anche l’anno scorso hai vinto qui, durante la Coppa del Mondo

Si Rio de Janeiro mi ha regalato molti momenti felici e due bellissime medaglie d’oro, la prima di coppa di Coppa del Mondo e quella del pass per le Olimpiadi. Di Rio de Janeiro mi piace tutto, dalla Città al poligono. Mi aveva messo ansia sapere che il pass lo avrebbero dato proprio a Rio de Janeiro dovevo avevo vinto per la prima volta l’anno precedente (7 mesi fa in realtà) la sentivo ancora tanto quella sensazione in quel poligono. Mentre gareggiavo la qualifica per la finale non mi ha mai sfiorato il pensiero però, in finale nemmeno, solo dopo esser stato sicuro del pass mi sono permesso di pensare “quanto sarebbe bello fare il secondo oro sempre qui a Rio” o una cosa del genere. Ma ormai il pass era mio e mancavano 2 colpi e avevo il tempo per riconcentrarmi per bene.

Aspettative per Parigi: quali saranno gli ostacoli più difficili per ottenere una medaglia?

Parigi la cosa più difficile sarà l’emozione di una gara come le Olimpiadi, ho una possibilità di fare bene ma gli avversari in gara sono molto forti. Solitamente non mi interessa perché il loro risultato non dipende da me quindi non potendolo controllare preferisco non pensarci proprio, la classifica la guarderò una volta finita la mia gara. Non è affatto presunzione è che non mi aiuta a performare bene avere pensieri che distraggono, nel nostro sport forse più che in ogni altro la testa conta molto. Meno pensieri si hanno meglio è, e quei pochi pensieri devono essere quelli giusti. Sono curioso di vedere come sarà.

Per finire, a chi dedichi questa vittoria?

Ringrazio la squadra della Nazionale, lo staff della Nazionale, il Gruppo Sportivo dei Carabinieri, la mia famiglia, la mia Fidanzata Carlotta e la sua famiglia. Per il supporto che tutti mi hanno dato. 

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo