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19 Maggio 2025

Aree di crisi nel mondo n. 243 del 18-5-25

Il viaggio in Russia alla scoperta del profondo legame di amicizia che lega i nostri popoli, trova la sua genesi nel vincolo che lega la regione di Ryazan alla mia Provincia, quella di Alessandria.

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Il 9 maggio visto a Ryazan

Di Stefano Orsi

Il viaggio in Russia alla scoperta del profondo legame di amicizia che lega i nostri popoli, trova la sua genesi nel vincolo che lega la regione di Ryazan alla mia Provincia, quella di Alessandria.

Il sergente dell’Armata Rossa Fedor Poletaev fu fatto prigioniero dalle forze dell’asse nel 1942 ed inviato in un campo di prigionia in Italia, dopo essere passato dai territori polacchi e jugoslavi, nella Provincia di Alessandria.

Dopo alcuni tentativi di fuga non andati a buon fine, riuscì a fuggire ed unirsi alle formazioni partigiane e proseguire il conflitto contro gli occupanti tedeschi ed i loro complici traditori fascisti.

Si unì assieme ad altri russi alla 79a Brigata “Mazzarello”.

Nel novembre del ’44, Poletaev passò alla 58ª Brigata “Oreste” della Divisione “Pinan-Cichero” della VI Zona ligure.

Assegnato al Distaccamento “Nino Franchi”, in Val Borbera, compì contro i nazifascisti imprese leggendarie.

Cadde combattendo con l’usuale valore, durante la battaglia di Cantalupo Ligure il 2 febbraio del 1945, a pochi mesi dalla fine del conflitto.

Nel 1948 gli venne conferita la Medaglia d’oro al valore militare alla memoria.

Nel 1962 gli venne conferita la medaglia di Eroe dell’Unione Sovietica ed eretto uno stupendo monumento nella città di Ryazan nell’odierna Federazione Russa.

Fedor non è stato l’unico eroe russo della Resistenza cui è stata conferita la medaglia d’oro, sono 4 in tutto, ma è l’unico che sia stato insignito sia della medaglia d’oro italiana che di quella dell’Unione Sovietica.

Nel nome di Fedor, da decenni, la nostra Provincia, mantiene forti legami di amicizia con la regione di Ryazan.

Ne 1990 una staffetta dell’amicizia partì da Cantalupo Ligure per raggiungere la città di Ryazan con 22 atleti e dopo aver percorso ben 3.333km a piedi.

Tra questi l’attuale presidente dell’Associazione Ryalge Mara Scagni che divenne anche Sindaco della città di Alessandria.

Questo 9 maggio cadeva l’80° anniversario della vittoria sul Nazifascismo, non potevamo non celebrarlo nella città natale di Fedor Poletaev.

Pertanto alcuni mesi fa abbiamo preparato il viaggio, facendo arrivare l’invito dalla Russia, ottenendo i visti presso il Consolato russo di Genova, e comprando i biglietti aerei per la tratta indiretta, a causa delle sanzioni non si può più fare un volo diretto.

Dovevamo arrivare nella notte tra il 6 ed il 7 a Mosca, ma a causa del sabotaggio dei festeggiamenti operato dai rancorosi nipoti degli sconfitti nazifascisti oggi al governo a Kiev, e dei complici di Ankara, siamo rimasti bloccati tre giorni in aeroporto, rimbalzati tra un volo ed un altro che mai ci portava a destinazione.

Infine, irremovibili, abbiamo optato per una seconda compagnia di voli, la Ural che decollando dal medesimo aeroporto di Istanbul, invece compiva regolarmente la tratta.

Siamo riusciti a raggiungere Ryazan nella mattina del 9, riposando solo poche ore, per alzarci alle 9,30 e recarci in centro dove si sono svolte le prime celebrazioni.

Fiori depositati sulla fiamma eterna presso il monumento ai caduti.

Canzoni patriottiche, e grande partecipazione della popolazione, decine di migliaia di persone in piazza a celebrare l’evento che durava tutto il giorno.

Dopo il pranzo ufficiale con le autorità cittadine e le rappresentanze militari della Kamchatka e della Bielorussia, città di Brest, siamo tornati in piazza per incontrare i cadetti delle forze aviotrasportate della Accademia di Ryazan e assistere alla loro parata e consegna dei brevetti di paracadutisti.

Non è mancata una visita di gruppo presso il monumento a Fedor Poletaev.

La partecipazione di massa dei cittadini di Ryazan e la bella festa preparata, ci dicono quanto ancora si a forte nella popolazione russa il valore del sacrificio di tanti milioni di loro compatrioti per vincere una guerra che vedeva la parte tedesca fortemente motivata a massacrare la popolazione russa al fine di liberare quei territori per lo “spazio vitale” necessario al popolo tedesco.

Le follie di Hitler furono incredibilmente condivise da troppi popoli altrettanto folli e malvagi che si unirono ai progetti genocidi perpetrati contro minoranze etniche, religiose e politiche.

Nella sola Unione Sovietica le vittime ed i caduti furono quasi 27 milioni.

Non va dimenticato nemmeno l’immane sacrificio dei Cinesi che lasciarono sul campo tra civili e soldati quasi 20 milioni di persone nell’ impari guerra contro il Giappone.

La nostra presenza in Russia è stata caratterizzata dalla ferma e risoluta volontà di testimoniare ancora una volta l’infinita gratitudine per i loro sforzo immane per la vittoria contro il nazifascismo, senza il quale oggi, forse, vivremmo in un mondo molto peggiore, o non vivremmo affatto.

I componenti della delegazione alessandrina erano Mara Scagni, presidente dell’Associazione RyAlGe, Giacomo Perocchio, consigliere provinciale con delega a rappresentare la Provincia, infine il sottoscritto Stefano Orsi, sempre dell’Associazione RyAlGe.

Ancora una volta GRAZIE a tutto il popolo sovietico.

Le trattative di Istanbul

Questa settimana si sono svolte le trattative Russo Ucraine presso Istanbul, patrocinate dal governo turco e svolte direttamente tra le parti per la prima volta dal marzo aprile del 2022.

Le delegazioni erano composte da parte russa, da viceministri e tecnici specializzati in trattative tra stati e complesse, avevano già preso parte alle precedenti trattative del 2022.

la delegazione ucraina vedeva la presenza di due Ministri, della difesa Umerov e degli esteri Andrij Sybiha  oltre al capo dell’SBU ucraino.

Sebbene la delegazione ucraina fosse di grado più elevato, secondo l’etichetta dei protocolli diplomatici, l’esperienza dei componenti russi era maggiore.

Le premesse erano difficili.

Le posizioni di ambo le parti erano e sono rimaste molto distanti.

La parte ucraina, non sembra voler trattare per rimuovere le cause del conflitto, ma solo per arrivare ad un temporaneo cessate il fuoco, cosa che la Russia nemmeno prende in considerazione senza che prima siano stati stabiliti gli accordi di pace stabile.

Pertanto ancora oggi sembrano parlare lingue differenti, La NATO da una parte e la Russia dall’altra.

Ribadisco di parlare di NATO in quanto i Paesi europei che ne fanno parte sembrano trattare loro al posto dell’Ucraina, che ci mette i soldati, e sindacare su ciò che sia per loro accettabile o meno.

In tal senso si sono adunati i “Paesi volenterosi” coloro che sono disposti ad inviare truppe in Ucraina, durante il cessate il fuoco, ma non va detto…

Hanno ribadito il loro sostegno a Kiev invitando ancora la Russia ad un immediato e incondizionato cessate il fuoco.

La definizione stessa di incondizionato, si addice al malissimo ad un cessate il fuoco, in quanto normalmente nulla è più condizionato proprio di un cessate il fuoco, ad iniziare dallo stabilire le posizioni da mantenere, che controlli il cessate il fuoco, che garanzie debbano essere date alle parti, riarmo, ricambio delle forze al fronte, ingresso di altri eserciti ecc, ecc. Tutto va condizionato e prestabilito, non si comprende pertanto di cosa blaterino i “Volenterosi”.

Il vertice di Istanbul ha fissato però due importanti obiettivi, primo, le parti sono tornate a parlarsi direttamente, secondo dovrebbe avvenire il più grande scambio di prigionieri dall’inizio del conflitto, sempre nella formula uno ad uno, con mille prigionieri scambiati per parte.

Il conflitto in Ucraina

Nel frattempo la guerra continua

La Russia prosegue l’offensiva ormai da oltre un anno e mezzo, sempre con un profilo basso, per mantenere basse le perdite e a causa dell’impiego massiccio e crescente dei droni in questo conflitto.

Droni che ormai vedono implementare anche l’AI nel loro funzionamento autonomo.

Le maggiori offensive russe si concentrano nel settore che va da Velika Novolsolka a sud fino a Lymansky a nord.

I combattimenti stanno raggiungendo velocemente( relativamente) il confine della regione di Dnepropetrovsk.

Cadono quindi da sud a nord: Vilne Pole, Bagatyr, Kotlyarovka, Novoaleksandrovka, Mirolyubovka, Mikailovka, Malinovka, Novo Poltavka, Aleksandropil, Stara Nikolaevka, Torskovo,

Voznesensky, tutto questo negli ultimi 4 giorni.

Aggiungo che si intensificano voci su accumuli di forze russe lungo i confini di altre regioni ucraine e anche di Cherson, sono infatti arrivati diversi report di sbarchi di esploratori russi sulla sponda destra del Dnepr.

Al momento un cessate il fuoco sembra servire solo all’Ucraina per rinforzare e redistribuire le sue forze, mentre alla Russia non sembra essere di qualche utilità.