16 Giugno 2025
Sull’orlo della guerra: chi fermerà Israele e gli Stati Uniti?
Ciò che manca ora è il coraggio politico. Chi fermerà Netanyahu? Chi fermerà gli Stati Uniti?

Di Marlene Madalena Pozzan Foschiera
Mentre Gaza rimane in macerie, il Libano brucia e l’Iran conta i suoi morti, il mondo assiste a uno dei momenti più pericolosi della storia recente. Israele, con l’appoggio totale degli Stati Uniti, ha appena aperto un nuovo fronte di guerra. L’assassinio di scienziati iraniani, compiuto con metodi definiti chimici dalle autorità di Teheran, è stato la scintilla di una crisi che rischia di trasformarsi in un conflitto regionale su larga scala.
Omicidi mirati e provocazioni deliberate
L’operazione israeliana, che ha ucciso scienziati iraniani in territorio persiano, è stata giustificata con il solito pretesto della “sicurezza nazionale” e della “prevenzione nucleare”. Ma i fatti raccontano un’altra storia: non esistono prove che l’Iran abbia violato alcun trattato internazionale recente. La vera motivazione? Il forte sostegno iraniano alla resistenza palestinese a Gaza e a Hezbollah in Libano.
Israele agisce come uno Stato fuori legge. Uccide dove vuole, come vuole, quando vuole.
La risposta dell’Iran: attacco diretto contro obiettivi militari israeliani
Questa volta, l’Iran non si è limitato a proteste diplomatiche. Ha risposto con attacchi diretti a strutture militari israeliane. Missili iraniani hanno colpito basi di intelligence e depositi di armi. Il presidente iraniano ha dichiarato che si tratta solo della prima risposta, promettendo ulteriori azioni se Israele continuerà con le sue aggressioni.
Teheran ha inoltre denunciato ufficialmente l’uso di droghe e agenti chimici negli omicidi dei suoi scienziati, definendo l’operazione un vero e proprio “terrorismo di Stato”.
Israele chiude le ambasciate e minaccia di “ridisegnare la mappa del Medio Oriente”
In risposta agli attacchi iraniani, Israele ha annunciato la chiusura di tutte le sue ambasciate nel mondo. Il primo ministro Netanyahu, in un discorso carico di minacce, ha dichiarato di essere pronto a “ridisegnare la mappa del Medio Oriente”. È una vera e propria dichiarazione di guerra.
Nel frattempo, Israele continua a sostenere tre fronti di guerra:
- A Gaza, con il massacro di oltre 40 mila civili;
- Nel sud del Libano, in conflitto con Hezbollah;
- E ora contro l’Iran, con attacchi diretti e omicidi mirati.
Trump: l’ipocrita che si dichiarava “anti-guerra”
Donald Trump, appena rieletto, aveva promesso in campagna elettorale di essere il presidente “della pace”. Ha mentito. Non solo ha garantito a Israele il più grande arsenale militare della storia recente, ma ora, sotto la sua amministrazione, ha autorizzato — direttamente o indirettamente — l’escalation militare di Netanyahu.
Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti difenderanno Israele in caso di ulteriori ritorsioni iraniane. Il suo discorso “anti-guerra” è servito solo a manipolare la sua base elettorale, mentre il complesso industriale-militare americano continua a incassare profitti milionari.
Consiglio di Sicurezza ONU: condanna parziale, blocco imperiale
La riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha mostrato, ancora una volta, la profonda divisione geopolitica. Cina, Brasile, Sudafrica, India, Russia e la maggior parte dei paesi del Sud Globale hanno condannato l’attacco israeliano, chiedendo una de-escalation immediata.
Ma ancora una volta gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno bloccato una risoluzione più dura, proteggendo Israele con il loro diritto di veto. Il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, ha lanciato un appello alla pace, ma il suo discorso si è infranto contro l’immobilismo e la complicità politica delle potenze occidentali.
L’Iran, da parte sua, ha accusato direttamente gli Stati Uniti di essere complici degli omicidi, chiedendo che Israele venga processato e disarmato.
Il vero nemico: la macchina da guerra imperiale
È arrivato il momento di dirlo senza ambiguità: il problema non è solo Netanyahu. Il problema è l’impero che lo sostiene. Non esiste una vera differenza tra repubblicani e democratici quando si tratta di difendere Israele. Entrambi i partiti americani alimentano l’industria della guerra e la politica di sterminio contro i popoli del Medio Oriente.
Israele agisce perché sa di avere protezione. Uccide perché sa di non essere punito. E continua a espandere la guerra perché conta sull’arsenale e sul silenzio complice di Washington.
Allarme finale: o il mondo ferma gli USA e Israele, o assisteremo alla prossima catastrofe
Siamo sull’orlo di una guerra di proporzioni devastanti. Il Medio Oriente può esplodere in qualsiasi momento. E il mondo, diviso e impotente, assiste alla ripetizione di uno stesso copione di orrore già visto in Iraq, Afghanistan, Siria e ora a Gaza.
Se il pianeta vuole evitare un disastro ancora più grande, deve affrontare la verità:
Finché gli Stati Uniti continueranno a essere la principale macchina da guerra del mondo, non ci sarà alcuna pace possibile.
Ciò che manca ora è il coraggio politico. Chi fermerà Netanyahu? Chi fermerà gli Stati Uniti?
La risposta sta nelle strade, nei parlamenti, nei movimenti sociali e nella pressione internazionale che i popoli del Sud Globale e la società civile organizzata possono esercitare.
Prima che sia troppo tardi.
