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15 Dicembre 2024

Diplomazia culturale e dialogo tra continenti: L’addio dell’Ambasciatrice Sonia Brito Sandoval alla Missione Italiana

Questo 12 dicembre 2024, dalle ore 12:30 in poi, l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, situata a Roma in via Gaeta, ha ospitato un ricevimento d’eccezione per onorare la conclusione della missione diplomatica di S.E. Sonia Brito Sandoval, Ambasciatrice dello Stato Plurinazionale della Bolivia.

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Di Maddalena Celano

Questo 12 dicembre 2024, dalle ore 12:30 in poi, l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, situata a Roma in via Gaeta, ha ospitato un ricevimento d’eccezione per onorare la conclusione della missione diplomatica di S.E. Sonia Brito Sandoval, Ambasciatrice dello Stato Plurinazionale della Bolivia. L’evento è stato organizzato da S.E. Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, e ha visto la partecipazione di un prestigioso corpo diplomatico, figure istituzionali e colleghi internazionali.

Un riconoscimento prestigioso per un percorso di eccellenza

Durante la cerimonia, l’Ambasciatrice Brito Sandoval ha ricevuto l’onorificenza “Per la Cooperazione” dal Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, una medaglia destinata a personalità che hanno significativamente contribuito al dialogo culturale tra la Russia e altre nazioni. «Questa distinzione rappresenta un valore universale», ha affermato l’Ambasciatrice nel suo discorso. «L’arte, la musica, la cultura e la bellezza della produzione dei popoli devono essere condivise nella grande famiglia universale».

Un’eredità di cooperazione culturale

Uno degli esempi più luminosi di questa cooperazione è stata la partecipazione della Bolivia alla Biennale di Venezia del 2024. Grazie al generoso sostegno della Federazione Russa, il Padiglione Russo ha ospitato la mostra boliviana intitolata Qhip Nayra Uñtasis Sarnaqapxañani (“Guardando al futuro-passato, ci muoviamo in avanti”). Curata con grande attenzione alla valorizzazione delle radici indigene e della cosmovisione andina, l’esposizione ha unito le opere di artisti come Elvira Espejo Ayca, Alexandra Bravo e Lorgio Vaca, insieme a giovani talenti vincitori del Premio Eduardo Abaroa.

L’Ambasciatrice ha sottolineato l’importanza simbolica di questo evento: «La Biennale di Venezia è stata un esempio di solidarietà internazionalista, dove artisti di diverse culture non si sono sentiti stranieri, ma parte di un’unica Madre Terra, la Pachamama». Ha aggiunto che il concetto di “Patria Grande” è stato al centro dell’esposizione, promuovendo l’idea di un mondo senza frontiere, dove i popoli liberati dal colonialismo si autodeterminano attraverso la loro cultura e la loro arte.

Un addio con gratitudine e visione per il futuro

L’Ambasciatrice Brito Sandoval ha ringraziato il popolo e il governo russo per il supporto fornito alla Bolivia durante la sua missione. Nel suo discorso, ha evidenziato il ruolo della cultura come strumento di diplomazia: «Le opere e gli artisti selezionati hanno espresso il concetto di unità e appartenenza tra i popoli, superando le barriere culturali e linguistiche. Questo evento dimostra come l’arte possa promuovere un senso di appartenenza universale».

Nel corso del ricevimento, S.E. Alexey Paramonov ha descritto l’Ambasciatrice come «una figura di grande professionalità e inesauribile energia», mentre ha lodato la sua dedizione nel promuovere scambi culturali e costruire ponti tra mondi apparentemente distanti come quello russo e quello boliviano.

Un’eredità duratura

Durante la sua missione, Sonia Brito Sandoval ha rappresentato la Bolivia con passione e competenza, contribuendo alla promozione dell’identità culturale indigena, alla sostenibilità economica e all’empowerment femminile. Come ricordato nel suo discorso: «Parto per la mia amata patria con un profondo sentimento di gratitudine per la generosità della Russia, per l’amicizia dell’Ambasciatore Paramonov e per i tanti amici incontrati in queste terre».

Una visione condivisa per un mondo multipolare

L’eredità di S.E. Brito Sandoval sarà ricordata come un esempio di diplomazia culturale nel contesto di un mondo multipolare, dove l’arte e la cultura si affermano come linguaggi universali per il dialogo e la pace. Le sue parole risuonano come un augurio: «Spero che questa esperienza di amicizia tra Russia e Bolivia continui a svilupparsi nei prossimi contesti culturali».