10 Agosto 2025
La profezia della letteratura e il pericolo reale: quando Atwood e Larsson avevano già previsto Hegseth

Di Maddalena Celano
Negli ultimi giorni, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, ha suscitato polemiche rilanciando sui social un video di pastori evangelici che affermano apertamente: “Alle donne non dovrebbe essere permesso di votare”. Una dichiarazione che, provenendo da un uomo al vertice dell’apparato militare più potente del mondo, ha un peso politico e simbolico enorme.
Ma la letteratura ci aveva già avvisato. Negli anni ’80, Margaret Atwood, con il romanzo distopico “The Handmaid’s Tale” (Il racconto dell’ancella), descriveva una società in cui, a seguito di una crisi, i diritti delle donne venivano cancellati con una rapidità impressionante: prima la libertà economica, poi il diritto di voto e, infine, ogni forma di autonomia personale. Atwood scriveva: “Niente cambia istantaneamente: in una gabbia che si restringe poco a poco, non ti accorgi di quando diventa troppo piccola per muoverti.”
Un altro campanello d’allarme è arrivato dalla penna dello scrittore svedese Stieg Larsson, autore della trilogia Millennium. Il primo volume, “Uomini che odiano le donne”, non è solo un titolo provocatorio: è un’analisi lucida della misoginia ideologica che si infiltra nei sistemi politici e sociali, trattando le donne come un nemico politico da controllare, umiliare e ridurre al silenzio. Larsson ci ricorda: “Gli uomini che odiano le donne non odiano soltanto le donne: odiano la libertà che esse rappresentano.”
Oggi, le parole di Atwood e Larsson suonano più attuali che mai. Il patriarcato non si presenta sempre con sembianze esplicite di oppressione: sa indossare la giacca e la cravatta, sa parlare di tradizione e libertà mentre restringe spazi di partecipazione e diritti. E quando un leader istituzionale amplifica messaggi che negano la democrazia di metà della popolazione, il confine tra distopia e realtà si assottiglia pericolosamente.
La lezione è chiara: la storia e la letteratura ci hanno già fornito gli strumenti per riconoscere questi segnali. Sta a noi decidere se ignorarli o trasformarli in resistenza concreta. Perché, come ci ha avvertito Atwood, basta poco per tornare indietro di secoli.
