07 Settembre 2025
Frosinone: la malavita spara, la politica saprà reagire?
Le risposte concrete alla dilagante criminalità non possono essere a costo zero

Di Pierdomenico Corte Ruggiero
Un titolo che riporta ai film “poliziotteschi” degli anni 70.
Avevano una trama quasi sempre identica. Una malavita sempre più violenta e diffusa contro uno Stato spesso impotente.
Ed era il singolo poliziotto o cittadino a reagire. Spesso con la violenza.
Certo, erano solo film ma la realtà non era poi così diversa.
Realtà che, più o meno, ritroviamo oggi dopo oltre cinquant’anni.
La sensazione di insicurezza è molto diffusa.
Le città, grandi e piccole, sono sempre meno sicure.
Il cittadino si chiede sempre più spesso, ma lo Stato cosa fa?
Una domanda che sempre più spesso si pone, ad esempio, il cittadino di Frosinone.
Capoluogo di una provincia dove crisi economica e criminalità sono sempre più un problema.
A Frosinone si mettono bombe https://www.ilmessaggero.it/frosinone/frosinone_bomba_carta_caffe_minotti_proprietario_dorme_nel_locale_per_difenderlo_vincenzo_minotti-8744764.html, si uccide https://www.rainews.it/tgr/lazio/articoli/2025/06/una-guerra-tra-bande-per-la-droga-dietro-la-sparatoria-allo-shake-bar-di-frosinone-d828770c-e036-4d86-b2e2-8023d4cece68.html, si spara contro i bar https://www.ciociariaoggi.it/news/cronaca/310377/colpi-di-pistola-contro-caffe-minotti.html.

In questa accurata analisi la spiegazione del perché e del come accade tutto ciò https://www.alessioporcu.it/politica/frosinone-la-nuova-criminalita-non-chiede-il-pizzo-lo-impone-col-silenziatore/.
Bisogna, però, richiamare anche questo di articolo.

Articolo del “Messaggero” del 2002. Ben ventitré anni fa.
Facile notare che nel 2002 veniva scritto esattamente ciò che si scrive oggi.
Se sono dinamiche criminali già conosciute da anni perché non sono state stroncate? Lo Stato che fa?
Prima di rispondere bisogna fare una precisazione. Magistratura e Forze dell’Ordine, che dello Stato rappresentano la parte operativa, fanno tutto il possibile.
La domanda quindi deve essere riformulata. La politica che fa?
Sono i politici che decidono le politiche sociali. Che stabiliscono mezzi e personale da assegnare a Magistratura e Forze dell’Ordine. Sono i politici che fanno le leggi.
L’assenza o l’azione insufficiente della politica porta rapidamente all’aggravarsi della situazione sociale e dell’ordine pubblico.
Che sono strettamente legate.
Negli anni abbiamo visto molte misure a costo zero. Più precisamente sono state inasprite le pene e inseriti del codice penale nuovi reati.
Costo zero ma efficacia molto bassa.
Non si ottengono risultati senza investimenti.
Non ottieni prevenzione e valida repressione senza controllo del territorio. Controllo del territorio che per essere efficace necessita di unità sul campo e mezzi. Che hanno un costo.
Se gli alloggi popolari vengono lasciati nel degrado è ovvio che possono diventare basi operative per la malavita. Affrontare il degrado negli alloggi popolari significa portare regole, servizi e manutenzione. Legalità e dignità hanno un costo.
Se non vengono realizzati specifici programmi di prevenzione e sorveglianza sul campo per affrontare il disagio giovanile è ovvio che il disagio si trasformerà in criminalità minorile. Programmi che hanno un costo.
A Cassino è stato proposto il coprifuoco per i minori di anni 14. A casa dopo la mezzanotte https://www.alessioporcu.it/politica/cassino-al-bivio-della-notte-vietato-ai-minori-uscire-da-soli-dopo-mezzanotte/.
Altra proposta a costo zero ma di scarsa efficacia alla lunga. Perché le problematiche legate al disagio e alla criminalità minorile non sono legate ad una questione d’orario.
Serve educare i minori e controllare in maniera capillare il territorio ad ogni ora. Per impedire l’uso di stupefacenti e alcolici. Per monitorare e stroncare la nascita di bande criminali composte da minori. Ma questo ha un costo.
Senza investimenti è impossibile ottenere risultati duraturi.
Le Forze dell’Ordine hanno bisogno di personale e soprattutto di mezzi. Droni, telecamere mobili.
Inoltre sono necessarie più pattuglie in borghese perché bisogna ricordare gli insegnamenti del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ” il malvivente si deve muovere con il costante timore che la persona che ha accanto possa essere un appartenente alle Forze dell’Ordine”.
Gli insegnamenti del Generale Dalla Chiesa sono già stati applicati a Frosinone dal 2017 al 2020 quando il colonnello Fabio Cagnazzo ha comandato il provinciale dei Carabinieri di Frosinone. Fabio Cagnazzo erede dal punto di vista operativo, come i suoi fratelli anche loro ufficiali dell’Arma, del padre. Il Generale Domenico Cagnazzo tra i fondatori dei Ros che nascono per operare secondo le metodologie operative studiate ed applicate da Dalla Chiesa.
Oltre all’azione delle Forze dell’Ordine, insegnanti e servizi sociali devono essere il pilastro della prevenzione. Però devono uscire dalle aule e dagli uffici.
Qualsiasi ricetta per la sicurezza basata solo su carcere e pene severe è destinata a fallire .
Frosinone è il simbolo di tutte le province italiane che rischiano di finire fuori controllo.
La malavita alza la testa. La politica vorrà e saprà rispondere con le necessarie risorse?
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